“C’è qualcosa di generoso nel loro modo di suonare. Si danno spazio l’un l’altro, sono al servizio della canzone… E’ il suono della gioia, il tipo di gioia che la verità ti dà anche quando è difficile da accettare”. Queste belle parole sono del leader dei Low Alan Sparhawk e i fortunati destinatari sono i Trampled by Turtles, una string band di Duluth attiva nella scena bluegrass americana da una decina d’anni. 



Alan, oltre a condividere con loro la passione per la musica e ad essere un loro concittadino, è anche il produttore del loro ultimo album Wild Animals uscito quest’estate: “Dal momento che li conosco fin dagli esordi, avevo delle opinioni su cosa avrebbero e non avrebbero dovuto fare”. Per chi non conoscesse i Trampled by Turtles (purtroppo anche quest’anno con il loro tour europeo non passeranno dalle nostre parti) e per una dimostrazione pratica che quanto riferito da Alan corrisponde al vero, vale la pena di guardare il video  tratto dal Late Show with Dave Letterman il giorno dell’uscita di Wild Animals in cui i Trampled by Turtles presentano dal vivo il singolo Are you Behind the shining star. 



Il David Letterman show da sempre concede spazio all’esibizione di giovani band e grazie al suo seguito di pubblico, può essere un ottimo trampolino di lancio se non addirittura una consacrazione al successo. 

Affiatamento, armonia, divertimento e un clima festoso è quanto traspare guardando la band all’opera. Un vero e proprio “Wall of Strings” composto da chitarra, basso, banjo, mandolino, violino e per l’occasione anche il violoncello. Il quintetto capitanato da Dave Simonett (chitarra/voce) sul palco dell’Ed Sullivan Theater di Broadway è in realtà un sestetto con l’aggiunta di una special guest: si scorge in penombra e alle spalle dei Trampled un divertito e saltellante Alan Sparhawk che contribuisce alla performance agitando con vigore un tamburello. Good Night Everybody!



Il nuovo album è stato registrato l’inverno scorso nel Pachyderm Studio di Cannon Falls (Minnesota), Studio inaugurato venticinque anni fa e già nella leggenda per l’incisione di In Utero dei Nirvana e di altri successi di The Jayhawks, PJ Harvey e Soul Asylum. Lo studio è immerso nella natura ed è sperduto “in The Middle of nowhere”. 

Il gennaio particolarmente rigido, con neve intensa e venti polari, ha determinato il mood del disco. Non essendoci vie di fuga, con la casa nello stesso complesso degli studio, tutti sono dovuti rimanere focalizzati sul lavoro. Ed hanno dovuto condividere tutto, perfino l’influenza che giorno dopo giorno ha mietuto le sue vittime ad eccezione di Dave Simonett, Erik Berry (mandolino) e Alan, ovvero gli unici con figli e quindi con le difese immunitarie più alte! Fino a Wild Animals i Turtles si sono sempre autoprodotti, era quindi il momento di sperimentare qualcosa di nuovo: “Siamo fans di Alan, è una delle persone più coraggiose musicalmente parlando”. L’elevata qualità del suono ha infine contribuito all’ottima realizzazione del disco. Nessuna canzone era pronta e nemmeno delle prove erano state fatte fino a quando si sono riuniti in studio: i brani sono stati tutti partoriti in quella sessione. La title track Wild Animals, il brano migliore insieme alla già citata Are you Behind the shining star?, si fa apprezzare grazie ad un suono gentile e alle calde armonie vocali (Fleet Foxes?). Silver Light è apprezzabile con il banjo di Dave Carroll e il violino di Ryan Young in evidenza e Hollow è un folk allegro con un pizzico di malinconia che non guasta. Nobody Knows è un moderno country mentre Come Back Home e Western World sono degli speed bluegrass vecchio stampo. Le armonie tipiche della band si ritrovano anche in Wild Animals ma rispetto al loro passato la band si è focalizzata maggiormente su toni più riflessivi (l’inverno e l’isolamento devono aver pur contribuito!), su un suono più quieto e su ritmi rallentati (ma con i Low c’era da aspettarselo!). Wild Animals è il settimo album in studio, ma è probabilmente con Palomino del 2010 che i Trampled by Turtles si sono fatti conoscere grazie anche all’intensa attività live che quest’anno li ha visti headliner al Red Rocks Ampitheatre e che li vedrà protagonisti nel loro Festival di Palomino con i Low e i The Head and the Heart. 

Alan ha colto e ha voluto valorizzare l’affiatamento, la verità e la gioia nel modo di suonare dei Trampled. Auguriamo a questi giovani di continuare su questa strada e che si realizzi quanto cantato da Bob Dylan, il figlio più celebre di Duluth: “Possa tu crescere per essere giusto, possa tu crescere per essere sincero, possa tu conoscere sempre la verità e vedere le luci che ti circondano…May you stay, forever young”.