“Dietro ad ogni cantante c’è una storia, tanto precisa, interessante e colorata, da poterci scrivere libri a proposito”; ad affermarlo è proprio lei, Ylenia Lucisano, 25 anni di bellezza made in Cosenza, che, ci racconta, di carriera ne sta meritatamente facendo parecchia. Il suo disco d’esordio si intitola “Piccolo Universo”, e vanta la firma di due autori importanti quali Pacifico e Daniele Ronda. Attualmente vive a Milano, e sta lavorando a più non posso per riuscire a portare la sua voce anche all’estero. Sì, perché, ci ha detto, il suo sogno è quello di riunire tutti i Calabresi del mondo, con l’ausilio della musica…
Il tuo papà è un musicista, e la tua passione per i dischi nasce insieme a te 25 anni fa. Quando puoi dire di aver davvero capito di voler far la cantante?
Devo molto alla mia famiglia. Le note hanno sempre colorato la mia infanzia, e i miei genitori di musica se ne intendono parecchio. Ho iniziato a costruirmi la mia strada a soli 11 anni, coi primi divertentissimi piano-bar. Inizialmente li vivevo come un gioco, ma presto sono diventati vera esigenza. Senza canto non riuscivo a stare! Mi sono esibita per ben 8 anni, migliorandomi – da autodidatta – sempre di più. Finito il Liceo mi sono trasferita a Roma, per poter studiare la musica come si deve.
Il tuo disco “Piccolo Universo” vede diversi brani in dialetto. Come mai questa scelta? Non temi possa un poco penalizzarti il fatto che magari qualche ascoltatore fatichi a capire quello che canti?
Credo il dialetto ti dia la possibilità di esprimere la parte più vera, e libera di te. Il dialetto è proprio una lingua primordiale, che personalmente vorrei non venisse dimenticata mai. L’idea è piaciuta al mio produttore artistico, e da lì è nato il tutto. Non temo la penalizzazione, perché mi sto accorgendo che la curiosità del capire cosa io canti c’è sempre, e la cosa non può che farmi piacere. Tra l’altro, i calabresi nel mondo sono veramente tantissimi, e il mio sogno sarebbe proprio quello di riunirli tutti anche grazie alla mia musica, che è piena espressione a tutto tondo. Adoro Peppe Voltarelli, ad esempio, a sua volta calabrese come me. Lui è per me un vero esempio, e se posso continuare a sognare dico anche che collaborare con lui, un giorno, chissà, sarebbe fantastico. Lo stimo moltissimo e vorrei seguire il suo esempio, esportando la nostra anima folk anche in America, come lui fa da un po’ di tempo a questa parte. È anche una bella sfida voler cercare il successo altrove. Forse fare soltanto carriera in Italia è quasi troppo “semplice” (ride, NdR).
Uno dei tuoi brani, intitolato “Scoprirmi” è firmato da Daniele Ronda e parla di autoerotismo femminile. Un uomo che firma un brano decisamente rosa…
Amo follemente quella canzone. È un chiaro invito a riscoprire se stesse, ad amare quello che si è senza cadere però nel banale. La volgarità è sicuramente ben altro, e andare a comprendere parte dell’autoerotismo più sentimentale, è stato davvero molto interessante.
Hai partecipato a diversi concorsi canori, tra cui “Castrocaro”, “Una voce per Sanremo” e anche il “Premio Mia Martini”. Cosa ti hanno insegnato tutti questi “confronti” con giurie e grande pubblico?
Sono state sempre esperienze fantastiche. Consiglio a tutti i giovani come me di tentare cose di questo tipo. Senza sforzarsi di essere originali, ti aiutano però a diventarlo. Partecipando a vari Festival e Concorsi ti accorgi infatti che i brani presentati sono solitamente sempre i soliti. Quindi proprio in quei luoghi mi è stato immediatamente chiaro quale avrei voluto fosse il mio personalissimo stile. Tenterò Sanremo anche quest’anno, perché è un sogno che vorrei riuscire a realizzare. Sono certa sognare sia l’arma migliore per riuscire a raggiungere i propri obiettivi!
Qual è la cosa più bella che ad oggi hai avuto il piacere di vivere, grazie alla tua musica?
Ciò che mi riempie il cuore sono i miei fan. Prima non ne avevo nemmeno uno, ad oggi inizio ad averne diversi. Può sembrare forse strano, ma io sono veramente felicissima del successo che sto riscontrando. Ma la gavetta è fondamentale, ed è proprio questa che riesce a renderti consapevole di quanto tu stia migliorando oppure no. Insomma, il sacrificio che comporta un’esibizione, e così la felicità del pubblico a brano terminato, sono assolutamente la cosa più bella di sempre. Ciò che mi spiace è sapere che tanti colleghi fatichino a vivere a loro volta questa commovente esperienza. Ad oggi è sempre più facile ottenere il successo immediato, soprattutto grazie alla televisione. Forse è un po’ un peccato. Il rendersi quotidianamente conto che tu ce la stai facendo, senza ritrovarsi famosa in un sol colpo, è veramente paradisiaco.
Bravissima Ylenia. Grazie per il tempo che ci hai concesso e… ti sei guadagnata una nuova sincera fan! Continua così!
Ylenia ha recentemente vinto il Premio Lunezia 2014, nella categoria “Nuove Stelle”. E, a proposito di collaborazioni, ha aperto il concerto di Roby Facchinetti del “Ma che Vita La Mia Live Tour” lo scorso 26 Luglio. Il suo emozionante “Piccolo Universo Tour” ha anche aggiunto due date: il 28 Agosto Ylenia canterà a Como, il 27 Settembre, invece, alla Notte Bianca del MEI Meeting delle Etichette Indipendenti, in Piazza del Popolo a Faenza.
Claudia Cabrini