Anna Luppi, classe 1983, di Mantova, giovanissima con una carriera alle spalle che  rende difficile la denominazione di “emergente”. Fonda nel 2007 insieme a Massimo Minotti e Andrea Presciuttini il gruppo Idramante. Di concorsi importanti, di note d’oro ne ha vinte così tante che elencarle sarebbe sminuire quello che invece vogliamo raccontarvi di lei.



Premio Bruno Lauzi 2014: mi siedo in platea in qualità di speaker radiofonica attenta ad ogni dettaglio che passa sotto i miei occhi, atmosfera magica luci soffuse e una forte emozione che pulsa nelle vene. La prima artista in gara tra sei finalisti è proprio lei, Anna Luppi con Karin. Arriva sul palco questa ragazza all’apparenza giovanissima e incinta, il mio primo pensiero è stato: come farà a cantare?



Inizia la presentazione di Karin, basata su una storia vera, infatti la protagonista di questa canzone era una ragazza costantemente sotto violenza del compagno, che aveva promesso a se stessa la fuga da Bolzano a Roma su una bicicletta, un incontro quello tra Anna e Karin che ha generato magia, note e musica da entrare così forte nella testa delle persone tanto da ritrovarsi ad ascoltarla ad ogni ora del giorno, proprio come è successo a me. 

Melodia delicata, voce dolce e soffusa accompagnano un testo che tratta uno dei temi sociali più diffusi oggi nel mondo. La violenza sulle donne non è argomento facile da descrivere, loro sono riusciti a renderlo una canzone coinvolgente. Dico loro perché ad accompagnarla su quel palco c’era Massimo Minotti, un connubio chitarra e voce che ha lasciato nel mio cuore un senso di sollievo, ogni canzone arrivata successivamente non mi ha lasciato la stessa emozione.



“Per ogni schiaffo ricevuto da te… io spingo forte.. su questi pedali per ogni calcio per ogni sputo.. manca un chilometro in meno a Roma”.

La rivincita per se stessi, la scommessa fatta con la propria dignità la voglia di scappare da qualcosa che faceva male e l’aria tra i capelli come senso di libertà.

“Mi son fatta una promessa… tra il mio specchio e la tua bottiglia… mi riprendo la mia dignità”.

Altro passaggio fondamentale: scegliere di essere felice nonostante la vita le abbia dato solo motivi per distruggere se stessa. Questa canzone non è solo una bella melodia da ascoltare, ma anche un insegnamento per chi non ha il coraggio, ma se lo avesse… sarebbe finalmente una donna libera. Anna Luppi non ha vinto il premio Bruno Lauzi per la giuria, ma lo ha vinto per me, lo ha vinto per le donne che ascoltandola riescono a trovare pace e lo ha vinto per Roberto Vecchioni che le ha porto i suoi migliori complimenti. Mi auguro di ascoltare Karin in giro per il mondo, e nelle stazioni radio di ogni paese. Un insegnamento così, va portato avanti con la voce e con le idee.