Ha fatto grande scalpore nel mondo musicale l’uscita del nuovo lettore musicale di Neil Young che promette la musica come mai l’abbiamo ascoltata, il Pono Player.

Cerchiamo di capire in modo semplice cosa c’è veramente dietro a tutto questo senza inoltrarsi in termini troppo tecnici o dare giudizi di sorta, in quanto alla fine come ascoltiamo la musica è un fatto molto personale derivante da tantissimi fattori e gusti che appartengono all’utente finale, ovvero a ciascuno di noi.



Partiamo con il dato di fatto che il formato musicale che Neil Young propone non è niente di nuovo per gli esperti del settore, la musica a 24bit 192 kHz è da tempo che esiste sul mercato e ci sono vari siti che già da un po’ la vendono, inoltre e soprattutto è il formato adottato dagli studi di registrazione e dagli artisti.



Tralasciando il vinile, che comunque rimane uno dei formati più amati e universalmente riconosciuto di qualità per l’intenditore, guardiamo i formati CD, mp3, e FLAC (quello di Neil “PONO” Young).

Per il si è creato uno standard basandosi sulla capienza di un supporto da 74 minuti, e con quel dato gli sviluppatori hanno visto che si poteva arrivare a una campionatura dei brani 44,1 kHz a 16 bit, questo è diventato il formato di riferimento principale per la musica per vari decenni.

Un piccolo aneddoto è quello che i 74 minuti furono imposti come durata minima per il supporto, in quanto, l’allora presidente della Sony (che insieme a Philips è una delle proprietarie e sviluppatrici dello standard), voleva poter riprodurre tutta la nona sinfonia di Beethoven su un unico supporto.



Poi è arrivato l’mp3 creato con l’esigenza di mettere e condividere la musica su internet e su altri supporti. Per fare questo è stato creato un algoritmo di compressione basato sulle ridondanze dei suoni e dei silenzi, tagliando inoltre le frequenze che, secondo gli sviluppatori, non erano essenziali all’ascolto umano in quanto fuori dalla capacità uditiva.

La necessità della creazione dell’mp3 e di una compressione del file, come potete ben intuire, è legata anche alla larghezza di banda che aveva internet a quei tempi. Da questo algoritmo si è passati a migliorie e codec sempre più sofisticati e molti distributori di musica liquida ne hanno adottato uno proprio, come ad esempio Apple per iTunes anche e soprattutto per mettere sul mercato i propri lettori/smartphone.

Con il passare degli anni, con la banda internet sempre più larga e la facilità di scaricare maggiore si sono fatti largo i formati lossless (senza perdita di dati), fra cui anche il che insieme ad altri formati sulle prime rispettavano la codifica 44,1kHz 16 bit del CD. 

Il FLAC fa una compressione non distruttiva dei suoni e delle frequenze, ma comprime la grandezza del file riducendolo di non poco rispetto ai wav estratti dai CD, per i più curiosi potete guardare il link a wikipedia dove si spiega sommariamente il processo usato dal questo encoder/decoder.

Arriviamo finalmente alla “codifica PONO” che sono i file FLAC a 24bit 192 kHz adesso alla portata di tutti.

Per capire meglio immaginiamoci di scattare una fotografia con una macchina digitale; tutti noi spesso vediamo foto incredibili, con colori, risoluzione, nitidezza e qualità impressionanti scattate con macchine reflex a milioni di pixel. Se quella foto che ha al suo interno tutte le informazioni la prendiamo e la mettiamo dal formato raw al formato jpg muterà considerevolmente e nonostante sia la stessa bella foto di prima il nostro occhio percepiràuna perdita e un appagamento minore rispetto alla prima versione raw. Inoltre se noi andiamo a modificarla luce, colore etc una volta compressa in jpg non potremo avere tutte le opzioni di “manipolazione” che ci da il formato non compresso raw.

Ecco il FLAC 24bit 192kHz ad oggi è il formato che contiene tutte le informazioni che lo strumento, la voce etc etc è capace di emettere e che non è detto che il vostro orecchio sappia percepire  ed elaborare appieno, ma sicuramente può essere equalizzato dagli impianti stereo in modo molto migliore che con gli mp3.

 

Passiamo ad analizzare adesso altri due fattori ovvero cosa ci viene dato da ascoltare e cosa usiamo per ascoltare.

Neil Young per lanciare il suo prodotto ha chiaramente fatto le cose alla grande, ha preso tutti i nastri originali dei primi album, li ha mixati per l’ascolto ad alta definizione e li ha messi sul mercato.

Se prendiamo uno dei nuovi remaster e lo ascoltiamo in cd o mp3 avrà lo stesso un suono migliore in quanto la base di partenza è stata tutta rimaneggiata per rendere il massimo in alta definizione, ovvero gli strumenti hanno tutta la gamma di frequenze che negli anni passati non potevano essere messe in gioco a causa dei costi e della grandezza dei supporti da utilizzare e quindi ne godono anche le successive compressioni (downmixing) in cd e mp3.

Sul mercato si trovano molti FLAC che altro non sono che la conversione dal formato cd pari pari e di solito sono quelli a 16bit. 

I FLAC che invece vengono prodotti dai master originali senza rielaborazione sono di solito 24bit/96kHz; per quelli che dai master originali hanno un processo di rielaborazione oppure sono album recenti e quindi con encoding/decoding adeguati li trovate a 24bit/192kHz.

Il formato dvd audio per chi lo possiede ha la capacità dei 24bit/192kHz quindi un lettore DVD e Blu Ray di casa può leggere i FLAC.

 

Ora arriviamo a vedere cosa il nostro portafoglio deve tirare fuori per provare l’emozione della musica liquida a 24bit/192kHz.

Non c’è solo il PONO per riprodurre i FLAC, breve inciso, i file dello store di Mr. Young non hanno protezione, quindi ci possiamo sbizzarrire a trovare soluzioni adatte all’appagamento e a non dover prendere un mutuo.

Su tutti i negozi di musica liquida vengono proposti lettori più o meno costosi; c’è da tenere presente che se proprio si vuole il PONO, al momento, si trova solo oltreoceano e sono a conoscenza che, oltre al prezzo del lettore, molti acquirenti si sono trovati a spendere anche più di 100€ per le spese doganali.

Se pensiamo di acquistare un lettore portatile se ne trovano sul web molti anche a prezzi bassi e con incorporato un DAC USB.

Ok cosa è un DAC…. Il DAC è un dispositivo che consente di decodificare il segnale analogico in digitale, questo significa che potete usare questo dispositivo per esempio per uscire dalla usb del vostro computer con un segnale audio 24/192 che potete mandare all’amplificatore del vostro hifi.

Esistono lettori portatili che hanno uscite coassiali, che consentono di utilizzarlo anche collegato all’impianto hifi senza passare dal PC/MAC. Uno dei modelli portatile più prestante con DAC e uscita coassiale che si trova sul mercato costa sui 350€, ma ci sono anche da meno.

Altra alternativa molto economica per ascoltare questo formato è masterizzare i FLAC su DVD con la modalitàDVDaudio e sentire il tutto con il vostro home theater.

Il consiglio per avere la musica a 24/192 è quello di collegare il vostro segnale all’ingresso coassiale dell’impianto in quanto è l’unico modo di avere la musica in alta definizione, ogni altro ingresso la riporta ai 16 bit.

Chiaramente dovrete porre una certa attenzione anche per quanto riguarda le cuffie che volete usare e comprare ad esempio cuffie monitor da studio che si trovano di buona qualità a partire dai 140€.

 

E qui mi fermo sapendo che l’argomento non è stato trattato nella sua complessa totalità, ma ho voluto solo fare chiarezza su quello che è possibile ascoltare con quale qualità e a che costi.

 

Neil Young, nonostante non abbia inventato nulla di nuovo, ha il merito di aver messo la pulce nell’orecchio dell’utente non audiofilo. 

Ovvero che è possibile ascoltare la musica ad alta qualità spendendo il giusto e, aggiungo io, che se il lavoro di riedizione è fatto bene si sentono dischi completamente differenti da come si erano sentiti fino al giorno prima; oltre ai PONO remasters pensiamo ad esempio anche al grande lavoro di Springsteen sui suoi primi album e alla riedizione di Tea for the Tillerman di Cat Stevens oltre a svariati di Dylan e degli Who. Vi assicuro che anche l’ascolto di un disco attuale guadagna di emozioni con questa tecnologia quindi buon FLAC a tutti!!!!

(Leonardo Resic)