Parlare di radio, per una che la radio la sente nel cuore non è mai facile, non sai mai quali tasselli poter premere per arrivare di più all’anima delle persone e dei direttori che oggi sono quasi fantasmi o ancor peggio burattini nelle mani di grandi marchi. Ultima, ma non per importanza la vicenda che ha visto protagonista il programma La Carica di 101,  R101, la stazione che tutti ascoltano per andare in macchina e percorrere il tragitto verso il lavoro, la radio che la popolazione amava per la risata mai volgare e per la battuta sempre giusta, per l’amore che gli speaker e gli autori hanno messo nel dare agli altri momenti di sollievo anche quando per loro non ce n’erano. 



Prima di Natale la notizia raggelante, il programma chiude. Bene, la mia domanda è stata, squadra ce vince non si cambia?  O cambiano i palinsenti perché qualcuno tra quelli rimasti in carreggiata ha qualcosa da dividere con i grandi capi? E’ morta R101 per me e per molti come me che amavano Sergio Sironi (storico dagli anni di OneOne con Paolo Cavallone, Container l’hanno amata tutti) Leonardo Fiaschi, Andrea Camerini, Marco Pisciotta, e si ritrovano ad oggi senza l’accompagno ironico nelle giornate grigie. 



Ho letto commenti di persone che seguono la radio come me, per allietarsi, e le loro righe parlavano di pezzi importanti in momenti difficili, ecco cosa vuol dire fare la radio… entrare nelle case con amore, non perché hai fallito in tv e non sanno dove metterti. Altro giro altra corsa, Radio105, e qui nomi posso farne, ho conosciuto la radio diversi anni fa, conosco bene Angelo Colciago (De Robertis), un direttore artistico alla portata del suo pubblico, sa come gestirlo un network, sa cosa scegliere e sa come ascoltarti quando sei li che stai per dirgli qualcosa e lui si interessa al tuo parere, alle tue nuove idee. Ecco questo è un altro esempio di amore per la radio. 



Ho letto diverse recensioni riguardanti lo Zoo di 105, e ragazzi miei può piacervi o no, ma la gente li ama, ed è giusto che restino li dove sono, perché ad ogni gusto corrisponde un programma, e ad ogni richiesta Colciago c’è. Non so quali strade prenderanno i nostri speaker, quelli che abbiamo in Italia, ma so cosa farò io, e non esiste soddisfazione più grande, osservo, scrivo, parlo. Non sono intrattenitori coloro che hanno avuto un passato come attori che approdano in radio per il gusto di avere un posto accanto a Dio in Paradiso, esistono lavori in Italia per cui non serve il nome in copertina.. fate quelli. 

Mi hanno chiesto votazioni, ed io che solitamente non sono propensa a darne oggi mi trovo costretta ad eseguire, e mi limito alle due radio per eccellenza, di cui una, è diventata “radio della demenza”. R101: (3) direzione appesa ai fili di Mangiafuoco, scarso rendimento, scelte sbagliate, atteggiamento di omissione per evitare scandali, rifugio nelle figure della tv per scarso interesse nei loro programmi, gestione pessima dei palinsesti e assenteismo degli speaker (quelli rimasti) che arrivano quando vogliono, sono stata nei loro studi 4 giorni, mi son bastati per scappare via. RADIO105 (8) direzione presente, scelte dettate dal pubblico e non dagli sponsor, programmi a volte logorroici ma sempre attenti a non scadere nel banale, programmi a volte discutibili ma mai possibili ad omissione, gestione e organizzazione impeccabile, argomenti leggeri tanto quanto rilevanti di spessore culturale (Mara Maionchi).

Un programma manca ancora, per poco, ed è quello che tutte le radio dovrebbero adottare, l’emergente per eccellenza, colui che non ha spinte, non ha troppi soldi per un’etichetta che ti porta via il mangiare fino al conto in rosso, ma ha i sogni in quel cassetto troppo pieno di polvere, troppo ricco di delusioni, ma troppo vivo per essere chiuso in eterno. La musica sono loro, non chi la paga…