Torno oggi a parlare di un talento emergente che sta prendendo sempre più piede nella musica italiana, un mix Tra De Gregori e De Andrè, tra Rino Gaetano e Guccini, una musica nuova, vera, dura, a tratti quasi cruda. RikyAnelli e la sua band The Good Samaritans stanno spopolando come è giusto che sia in ogni fascia di età e in ogni generazione, quelle della buona musica, quelle di una chitarra e tanto amore, tanta passione.



Problemi sociali e vite sentimentali tutt’altro che neomelodiche, lui ce le racconta come se stesse facendoci vivere una favola tra storia antica e passi indelebili di un passato sempre presente. Riky Anelli sarà tra le colonne sonore ufficiali di un film che verrà alla luce del 2017, la scelta è ricaduta anche su di lui per diversi motivi, uno su tutti, la sua dimestichezza nel mettere in nota ogni racconto, la sua tenacia e la sua voglia di comunicare anche contro le leggi statiche del nostro paese.



Giovane, ribelle e talentoso, un tris d’assi in un mondo in cui ormai con la musica si gioca troppo spesso a briscola. Non sbaglia un colpo negli inediti, e incanta nelle cover, non ha scrupoli e non ha mezze misure, vede bianco o vede nero, riesce a coinvolgerci ogni giorno facendoci sognare e facendoci rimpiangere i bei momenti di una vera musica italiana.

Mi sarebbe piaciuto vederlo a Sanremo quest’anno, anche se, e va detto, che lui non ama questi schemi , preferisce un buon concerto alle regole fisse dei talent e dei concorsi poco veritieri. Noi siamo con lui, e anche questa volta lo seguiremo nelle sue nuovissime avventure. In bocca al lupo Riky.