Rosa Balistreri (1927-1990), è considerata la più grande interprete di musica popolare siciliana. Donna libera, rivoluzionaria indomita, attraverso la musica  cercò riscatto  alla sua drammatica esistenza (violentata dal marito, che poi tentò di uccidere, il carcere, il tentato suicidio, una sorella assassinata dal consorte, un padre suicida)



Scoperta da Dario Fo divenne una delle protagoniste  dello spettacolo “Ci ragiono e Canto”, accanto a Giovanna Marini e Caterina Bueno. Attraverso la sua voce ridiede notorietà alla musica del catalogo di Alberto Favara, musicista ed etnologo siciliano, che alla fine dell’800 aveva raccolto più di mille canti in tutta la Sicilia, pubblicati poi in una antologia nel 1907.



Per i venticinque anni dalla sua scomparsa viene pubblicato A “Piedi Nudi” (Radici Music Records/Rmr 164) a firma del Duo Ammatte  composto dalla cantante Alessia Arena e dalla clavicembalista e pianista Federica Bianchi (ndr Ammatte in siciliano vuol dire “capita”). Il cd è stato presentato in anteprima a Firenze nel corso di una riuscita giornata di studi dedicata a Rosa Balistreri. Per i tempi che stiamo vivendo, si tratta di un’operazione desueta nella quale due artiste di estrazione classica, decidono di rielaborare e riportare alla ribalta alcuni brani del repertorio della grande artista siciliana.



Alessia Arena fiorentina di origini siciliane, diplomata in canto lirico presso il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze con Gianni Fabbrini, si è specializzata in musica barocca con grandi interpreti e formata inoltre per il teatro con stage presso Atelier für physisches Theater di Berlino. 

Dal 2012 ha parallelamente avviato una sua personale ricerca sulla musica popolare e cantautoriale in qualità di interprete, dedicandosi a Rosa Balistreri (A Piedi Nudi: voce/clavicembalo e percussioni Federica Bianchi), Leo Ferré (L’Arte è Anarchia: voce/violoncello Naomi Berrill), Sergio Endrigo (CantaBestiario: voce/chitarra Nicolas Farrugia), portando sempre nella sua valigia un ricco bagaglio di memorie sonore, da Claudio Monteverdi, fino ad arrivare a Dmitrij Shostakovich, ed al tango di Carlos Gardel. E’ stata finalista al festival per cantautori di Biella 2015 (premio per miglior testo) ed al Premio Mia Martini 2015. 

Questo album rappresenta per l’artista fiorentina una importante ripartenza nel mondo della musica popolare  unendo il proprio talento a quello di Federica Bianchi, virtuosa del clavicembalo e concertista di valore. Per la prima volta  attraverso l’utilizzo di strumenti desueti (clavicembalo, percussioni domestiche)  vengono riproposti canti popolari antichi, riportati alla luce dalla Balistreri accanto ad un brano da lei scritto con Ignazio Buttitta (I Pirati a Palermu). Comune in tutti i brani la presenza del basso ostinato base portante delle parti improvvisate della musica barocca e della musica popolare. Un album dove rigore e passione si uniscono con risultati a tratti entusiasmanti grazie alla abilità delle due artiste . 

E’ un disco per certi versi dolente, ma che commuove, solo pensando  alla “erosione del dolore” che ha accompagnato la vita della Balistreri  e di tanta gente comune che questi canti ha tramandato. 

“Sant’Agata, ch’è à Autu lu Suli, è un canto di lavoro a cui sono particolarmente legata. Qui si rappresenta  la stanchezza dei reni piegati dalla fatica, tradotta in un canto statico ed incessante, quasi un grido soffocato. Non serve altro che raccontare senza forza una storia drammatica di quotidiana usurpazione” (Alessia Arena)

Nel cd A PIEDI NUDI compaiono anche due brani eseguiti al pianoforte. Il primo è Mi Votu e Mi Rivotu, riproposto in tempi recenti anche da Carmen Consoli. Ti Nni Vai è invece caratterizzato dalla stupenda l’interpretazione della Arena che dispiega la sua voce nel brano più toccante dell’intero album; da evidenziare nella esecuzione  una prima parte in minore per voce sola ed una seconda parte in maggiore, sviluppata su una riuscita improvvisazione di Federica Bianchi al piano.

“Mi votu e mi rivotu è un canto famoso ed antichissimo che eseguito al pianoforte prende forza, non solo sostegno armonico, ma anche potenza espressiva a nostro avviso. Per noi l’emotività evocata dal pianoforte va al di là del semplice canto d’amore” (Alessia Arena)

Evidenti in questa esecuzione le progressioni armoniche tipiche della folia, della  ciaccona, del  passamezzo, stilemi riscontrabili sia nella musica popolare sia nella musica barocca. Assai elegante l’arrangiamento di Terra Ca Nun Senti, nel quale la presenza del  contrabbasso (Francesco Tomei) riporta alla giava e a George Brassens. Riuscito l’uso delle percussioni domestiche appositamente volute quale richiamo alla vita povera e segnata dalla fatica di Rosa Balistreri, utilizzate per alleggerire  e conferire un colore quasi ironico a Oli Olà eChiovi Chiovi, canzoni per bambini “giocate” tra voce cantata e recitata. A PIEDI NUDI si chiude in bellezza conL’Anatra un altro tradizionale, avvolto da simpatica ironia.

“L’anatra è il brano con cui chiudiamo i nostri concerti . E’ un gioco vocale, un gioco tra due musiciste che conoscendosi da anni si divertono tra di loro raccontando la metafora del corpo umano con il sorriso. Sono siciliana nella sensibilità, a volte dai tratti forti, ma toscana in quel velo di ironia con cui spesso vesto la musica popolare, là dove le tematiche sono allusive” (Alessia Arena).

 

Un album importante, nobile diremmo, che riporta alla luce storie e musiche della nostra più autentica tradizione . Un lavoro di ricerca che ha illustri predecessori confinati in anni oramai lontani, e  per questo, da apprezzare e sostenere quasi fosse una rosa nel deserto. Si consiglia “vivamente” a chi ama la musica, anche quella che fa pensare.