Se dopo trentacinque anni di carriera sanno ancora emozionare il pubblico del mondo con la loro musica una ragione ci sarà. Loro sono i Simple Minds, al secolo Jim Kerr, Charlie Burchill, fondatori della band. Sono di Glasgow, scozzesi ed amano ricordarlo con orgoglio e rispetto. The Simple Minds, nati sulla scia di un punk che sfioriva ed una new wave che nasceva, sono considerati uno delle più rappresentative ed influenti rock band degli anni ottanta e novanta.



La scorsa estate li abbiamo visti approdare nel nostro paese con il loro The Greatest Hits Tour, nel quale hanno proposto i loro più grandi successi. Ieri sera al Forum di Milano hanno portato per un unico appuntamento il Big Music Tour che da febbraio attraversa l’Europa in lungo e in largo per presentare sul palco le nuove canzoni dell’ultima pubblicazione. “Big Music” appunto. Titolo della loro ultima fatica discografica pubblicata nell’ottobre dello scorso anno.



In oltre trent’anni di carriera hanno venduto 60 milioni di album. Loro che con 16 album all’attivo non sono mai scesi a compromessi (il continuo cambio di casa discografica ne è un chiaro esempio). Di alti e bassi nella lunga carriera ne hanno visti, ma mai fatto vivere al numeroso pubblico che li segue con affetto e stima. In concerto lo hanno dimostrato a pieno titolo con due ore e trenta minuti di grande musica. E dire che ogni tanto qualche male lingua vocifera del loro declino e fine artistica. Che grande schiaffo morale se solo avessero visto con quanta energia Jim Kerr e soci hanno calcato il palco del Forum di Milano. Con quale carica hanno incendiato i cuori dei numerosi fan, vecchi e nuovi, presenti ieri sera. Quale miglior modo per dimostrarlo. Il Big Music Tour ne è la prova. Si canta, si balla, si salta, si riflette sul mondo e losi manda amichevolmente a quel paese, almeno per una sera.



Con un “Noi siamo di Glasgow da Scozia, noi siamo Simple Minds” inizia il concerto. Ormai Jim Kerr è di casa a Taormina in Sicilia e non ha problemi con la lingua italiana – gestisce un hotel chiamato “Villa Angela” -.

Iniziò carico con Water Front, Up on the Catwalk, See the Lights e Celebrate come da aspettative per questa band che da ormai oltre 30 anni calca la scena musicale mondiale a pieno diritto. “Mai stanco quando siamo in Italia” confessa Jim Kerr al pubblico di Milano, “ci sentiamo come a casa” ed aggiunge inaspettatamente “importante dimenticare tutta la m… nel mondo. Cantare, ballare insieme. Così!”. In verità aggiunge pure un’imprecazione in tipico dialetto siciliano che – per correttezza – non scriverò.

Il concerto si preannuncia lungo e denso d’emozioni. Il primo brano dall’album Big Music arriva. E’ Blind Folder. Seguono a mozzare il fiato Mandela Day, Promised You a Miracle, Glittering Prize e Real Life. Salto negli anni 80 con l’elettronica New Gold Dream ed i ricordi tornano a quel ciuffo di capelli che andava tanto di moda. River of Ice e Dolphin danno il tempo  ai fan milanesi di riprendere fiato. Non per molto però, perché si torna a saltare sulle sedie con Don’t you (forget about me).

Piccola pausa. Ma proprio adesso? Vabbé! Giusto il tempo di sorseggiare tre whisky, a dire di Jim Kerr. Il tutto in soli 15 minuti. Il tempo vola e si riparte. Una serie di grandi successi e piccoli capolavori di susseguono per la gioia delle nostre orecchie che ci riportano a ricordi di un passato remoto.

Book of a brilliant things, This Fear of Gods, Banging on the Door e Someone Somewhere sono indimenticabili. Ma anche Once Upon a Time, All the Things She Said, Let There Be Loved, Midnight walking e Let it All Come Down. I Simple Minds salutano l’Italia, Milano ed escono di scena. Che concerto! Che “botta” di suono! Grande tiro questa sera, e grande scelta di brani per una scaletta non sempre scontata.

Riuscire a raccontare una carriera cosi lunga ed accontentare tutti i gusti dei fan più stoici non è semplice. Forse qualche brano in più dai loro primi album, non sarebbe stato male. Ma non vorrei passare per il solito incontentabile. Non faccio a tempo a fissare questo pensiero che Jim Kerr, Charlie Burchill e soci ritornano on stage e ci regalano un ultimo filotto di canzoni che dissipa ogni mio dubbio. Va bene cosi. E’ andata alla grande. Big Music, Alive and Kicking e Sanctify Yourself sono travolgenti. Mi alzo insieme a tutti i fan Milanesi del Forum sulla sedia e mi lascio andare. In fondo l’hanno chiesto loro ad inizio concerto: “Dimenticare… Cantare… Ballare insieme… Così!”.