Better Days è un disco che rappresenta la sintesi dei miei primi venti anni trascorsi a suonare la chitarra, alla ricerca di un suono, di uno stile che sento finalmente di aver trovato. E’ l’unione di tutti i generi che amo, legati dal blues e dalla melodia che insieme fanno il suono di Napoli, la mia città. Dieci composizioni che racchiudono la voglia e la necessità di essere ottimisti, la musica che non si ferma nonostante tutto (Osvaldo Di Dio)



Osvaldo Di Dio fa parte della nuova generazione di chitarristi italiani, consapevoli che per emergere nel panorama musicale, vista la concorrenza, occorre essere  preparati, non solo sullo strumento, ma anche su arrangiamenti e  tecniche di registrazione e produzione. Trentacinque anni, napoletano, vanta un curriculum di tutto rispetto. Laureato con lode con una tesi su Jimi Hendrix, autore di metodi per chitarra, direttore delle scuole Lizard, nel 2002 debutta al professionismo  nella band di Paolo Vallesi. Nel 2005 a Londra inizia la collaborazione con  gli Sphere Studios  lavorando con Francesco Cameli, Andy Wright  e lo storico produttore inglese Chris Kimsey (Rolling Stones, Duran Duran, Peter Frampton, Marillion, ELP).



Nel 2008 diventa alter ego di Cristiano De André suonando nel tour  De André canta  De André; oltre centocinquanta concerti, due dischi d’oro, suggellano una collaborazione che ancora oggi continua anche con gli stupendi concerti in duo che stanno conquistando il pubblico italiano. La collaborazione con De André gli apre la porta a tanti grandi nomi : Eros Ramazzotti, Alice, Mario Venuti  suonando anche con Lucio Dalla, Franco Battiato, Mauro Pagani, Cher. Nel 2011  pubblica l’album “Global Warming” inciso con il trio Post Jazz Mistress, con il quale ottiene consensi dalla stampa internazionale.



Dal 2008 ad oggi, Di Dio ha avuto una costante  crescita  con uno stile in continua evoluzione  mostrando, oltre alla capacità tecniche, la misura e la consapevolezza che ci hanno ricordato chitarristi come David Gilmour, Steve Hackett, Bill Frisell  e Buddy Whittington, sempre funzionali e mai eccessivi.  A proposito di chitarristi Osvaldo cita fra i suoi preferiti proprio David Gilmour, accanto a Jimi Hendrix, Jeff Beck e Stevie Ray Vaughan.

Nel mese di gennaio è uscito il singolo ‘Fandango’, che fa da apripista al suo primo album solista, pubblicato di recente. Un traguardo importante che evidenzia la voglia di seguire un proprio percorso musicale, uscendo dal cliché di certi vecchi mestieranti, abili strumentisti, che poco hanno dato in termini musicali.

Già dalla copertina di BETTER DAYS (etichetta ODD music), che lo ritrae seduto con la sua chitarra in mezzo alle rotaie, appaiono evidenti i riferimenti e le radici musicali di Osvaldo Di Dio molto vicine al blues e a certo rock. Dieci i brani inclusi nel cd, tutti di sua composizione, di cui nove strumentali ad eccezione di Electric Climax con la partecipazione del rapper Thieuf. Di Dio opta per la soluzione più perigliosa quella del trio con basso e batteria,  una scelta quasi sempre evitata da tutti i chitarristi. Occuparsi della parte armonica e solistica non solo è impegnativo, può infatti, essere controproducente se non si è in possesso di adeguate capacità tecniche e  di sufficiente creatività. Suoi compagni di viaggio Massimo Ciaccio al basso  e Sergio Pescara alla batteria. Di Dio suona chitarre elettriche (Gibson e Fender)  ed acustiche con qualche intervento al piano, organo Hammond e tastiere.

Bella partenza con il brano che da il titolo all’album con arpeggi di chitarra elettrica e tappeti di E-Bow; atmosfere dal profumo di Mid West e di viaggi in panorami infiniti. Si passa a Electric Climax dove riff al fulmicotone si uniscono al rap di Thieuf. California e Rosso Ducati , brano esplosivo, ricordano in alcuni momenti, grandi della chitarra come Jeff Beck e Mick Taylor. Hyper Galaxy è un escursione nel Techno-Rock, alle sonorità dei Muse e al mondo dell’Alternative.

Atmosfere soul in Sunday Wandering. In Fandango la chitarra di Dio tocca vertici di grande liricità. Le radici partenopee  e l’approccio melodico emergono soprattutto nelle ballad come  Unconditioned Mind e la stupendaSecular Prayer, un autentico gioiellino, nella quale il linguaggio è vicino a certo jazz e alla musica country americana come nei divertiti break che caratterizzano Odd Blues, un rock blues in 5/4 che sfocia improvvisamente in un country al fulmicotone (il cui titolo “ gioca” sulle iniziali del protagonista). ‘Odd’ in inglese, sta anche per dispari o, più genericamente, per ‘strano’. 

Ottime le registrazioni realizzate fra l’Italia egli studi Sphere di Los Angeles.

Appena pubblicato BETTER DAYS ha raggiunto la posizione numero tre nella classifica Rock e la diciassettesima nella classifica generale di iTunes, unico album strumentale nella top 40; seconda posizione nella classifica Rock, in quella generale e  prodotto del momento su Amazon.

Un bell’esordio, consigliato  “vivamente” agli appassionati di chitarra, con l’invito ad Osvaldo Di Dio di replicare al più presto per non trascurare un percorso personale che appare sicuramente intrigante.