Chanty, (Chantal Saroldi) cantante originaria della Tanzania, è tra le nuove proposte del Festival di Sanremo 2015. La sua voce ricorda vagamente Giorgia con un timbro meno squillante. In linea con la tradizione, si canta ancora una volta di un ritorno. Già lo avevano fatto, tra i più noti, Miriam Ferretti negli anni Quaranta, Dalida nel 1976 (la sua versione sarà riadattata da Raffaella Carrà), gli 883 (Se tornerai) nel 1997. In linea con lo standard tematico della manifestazione canora, Chanty ci propone una canzone d’amore triste. L’amore triste fa evidentemente bene alla creatività, e piace al pubblico, altrimenti non si spiegherebbe il numero sopravanzante di canzoni che parlano di una rottura piuttosto che di una riappacificazione o di una relazione felice. Questa storia inizia già “finita” con il ricordo (di lei) di un bacio impresso sulle labbra. “Resta solo un bacio tra noi” Solo un bacio? In tempi in cui si consuma tutto e subito fa piacere pensare che qualcuno ancora ami con il cuore e non con il corpo. Forse non hanno fatto in tempo. “E poi vai da lei senza cuore” Lui è tornato dall’altra prima del tempo. Se la storia d’amore è triste molto spesso è a causa di un terzo incomodo. Senza cuore può avere una doppia interpretazione: l’uomo abbandona forzatamente l’amante ma le lascia il simbolo del suo amore, e dunque rimane privo del cuore e di quello che contiene per l’altra; oppure indica un’incapacità ad amare e comprendere la sofferenza che infligge all’amante lasciandola. “Lascia alle tue spalle la porta e silenzio e le mie mani vuote” La canzone continua all’insegna di quello che manca: dopo un corpo senza cuore restano il silenzio, che è assenza di suono, e le mani che nulla stringono. Con la bocca (che bacia), il cuore (che non ama) e le mani (vuote) è completata la triade dei simboli fisici che riportano all’amore. “Io non so difendermi e dimenticare quello che sei” Purtroppo l’amante abbandonata ha un’incapacità tipica delle donne che subiscono un distacco forzato, non ha anticorpi per il ricordo doloroso. Si pensa a lui, si piange e si rimpiange. Ma questa donna qui ha un atteggiamento diverso, in seguito al ricordo. L’uomo viene forse idealizzato? Niente affatto. C’è un rigurgito di autostima. “Tutte le corse che farai e ogni volta che cadrai Sarai con lei” Se fossi rimasto con me non saresti caduto, caro mio, questo dice Chanty. Il ritornello (confortato da gorgheggi ululati) conferma questa certezza. E dunque rendendosi conto dell’elementare realtà, ossia del fatto che l’altra porta male, l’uomo sentimentalmente maldestro ritornerà. “Tu tornerai ai ai ai uo uo uo Ritornerai uo aaaaai da me Brucia ancora il bacio tra noi e non basta questo per credere che troverai il modo di portarti via da qua lasciando tutto”.



Per tornare ci vuole tempo naturalmente, il tempo giusto che occorre a lui per comprendere di aver fatto un errore. Il bacio, quel bacio all’inizio della canzone, in cui si compendia l’intera storia d’amore e di passione è anche segno di un’insufficienza, insufficienza di prove direbbe un PM. Nonostante abbia ancora delle conseguenze fisiche ed emotive (brucia), suggella la separazione quando invece dovrebbe confermare un sentimento, e non basta a rendere la fuga di lui credibile. Lui porta via se stesso, come fosse un oggetto inanimato (troverai il modo di portarti via da qua), una contraddizione in termini portare via se stessi: si porta un pacco, una valigia, un cane al guinzaglio. Questa impossibilità a “portarsi” conferma l’errore, qualcosa di non valido e quasi innaturale. Lasciando tutto potrebbe far pensare che questa sia la storia consolidata che si frantuma, e non una storiella fugace. Ma tutto potrebbe esistere solo nello spazio del cuore della donna che soffre, e non valere anche per lui o per noi ascoltatori. Questo tutto non è universale ma particolare perché quel solo bacio iniziale lo rende finito.



Se tu vuoi difendermi amore mio rispondimi

dopo che c’è?

La donna dunque cerca una complicità che riporti il fuggitivo sui suoi passi, un richiamo all’uomo nella sua funzione ancestrale di difensore del proprio territorio, con tutto quello che esso contiene, donna inclusa. Una richiesta di aiuto (vuoi difendermi) ma anche di allineamento intellettuale (rispondimi/dopo che c’è?) a intravedere il vuoto dopo di lei (quella giusta). Après moi le deluge …

Se le carezze che darai saranno i graffi che vedrai su di me

In una conclusione con effetti speciali, quasi stessimo guardando l’Esorcista, grazie ai quali una carezza fatta su una donna si trasforma in un graffio su un’altra, ecco come ingenerare il senso di colpa in un uomo che ha scelto altrimenti. La conseguenza di una vita diversa continuano a palesarsi sul corpo della donna abbandonata dalla quale non c’è una vera separazione perché lui, con le sue azioni fisiche, avrà ancora un effetto su di lei, e non dei migliori. E’ il risvolto emotivo della negazione di uno stato di fatto, che si rinforza nel ritornello ululato (sempre Tu tornerai aiaiai uou/Tu tornerai aiaiai/Ritornerai aiaiai da me). Nonostante la beffa di ritrovarsi dei graffi quale risultato di una copula traditrice, questa donna ottimista ritiene il ritorno del suo amato non solo possibile ma addirittura certo. L’uso del futuro, e non del condizionale, la rende sicura, fiduciosa e quindi vincente. E magari speranzosa che quell’unico bacio diventi qualcosa di più.



Resta solo un bacio tra noi

E poi vai da lei senza cuore

Lascia alle tue spalle la porta e silenzio e le mie mani vuote

Io non so difendermi e dimenticare

Quello che sei

Tutte le corse che farai e ogni volta che cadrai

Sarai con lei

Tu tornerai ai ai ai uouo

Ritornerai aaaai uoaaaaai da me

Brucia ancora il bacio tra noi e non basta questo per credere

Che troverai il modo di portarti via da qua lasciando tutto

Se tu vuoi difendermi amore mio rispondimi

Dopo che c’è?

Se le carezze che darai saranno i graffi che vedrai su di me

Tu tornerai aiaiai uou

Tu tornerai aiaiai

Ritornerai aiaiai da me