Raf torna al Festival di Sanremo per la quarta volta nella sua carriera. Dopo “Inevitabile follia”, “Cosa resterà degli anni 80” e “Oggi un Dio non ho”, il cantautore pugliese salirà sul palco dell’Ariston con “Come una favola”. Il brano, contenuto nel suo nuovo album registrato tra Roma e gli USA, è un vero e proprio inno all’amore. Il sentimento di cui canta Raf è l’amore nel suo stadio più puro, quello iniziale, e lo si capisce dalle parole proiettate verso il futuro che leggiamo nel testo della sua canzone: “Attraversando spirali di un mondo in disordine / Puoi inventarne un’altra se vuoi / Finché vedrò le api che si posano sui fiori / Mentre le nuvole disegnano il cielo / Ovunque andrai io ci sarò perché / Perché è di me che hai bisogno / Ed io ho bisogno di te / Perché siamo parte di un sogno / Perché è tutto quello che c’è”. La donna cantata da Raf è capace di stravolgere la sua vita, tanto da risolvere i suoi problemi quotidiani e rendere possibile quello che fino a ieri sembrava irrealizzabile: “Sei tu l’unica per me / Non c’è niente di simile / Un giorno sei entrata nei miei sogni / E hai reso tutto possibile / E ho imparato tra sogni e realtà imprevedibili / Che l’amore esiste anche al di là dei nostri limiti / Sei tutto quello che voglio / Anzi sei molto di più / E a quanti dei miei problemi / La soluzione sei tu”. Il titolo della canzone si riferisce alle speranze del cantautore, al suo desiderio che questo momento idilliaco non finisca mai, proprio come accade nelle favole: “E sarà sempre per noi / Come una favola / Stringimi forte perché / Ti farò girare girare girare volare / E splenderemo per sempre / Milioni di anni luce come pianeti”. Raf immagina sè stesso e la sua compagna uniti contro il mondo e ciò che c’è di marcio in esso: “Oltre la gente, oltre l’invidia / Di chi questo mai avrà / Vorrei fosse per sempre / Come una favola / A cui non crede nessuno / Soltanto io e te”. Nelle strofe finali il cantautore pugliese insiste sul concetto di questo amore così perfetto e così immenso da sembrare infinito e simile a quello raccontato nelle favole, dove l’unico finale possibile è il classico e indimenticabile “e vissero per sempre felici e contenti”: “Vorrei che fosse per sempre / Come una favola / Come una favola / E girare, girare e volare / Una vita si può raccontare / Come una favola / Come una favola”.



(Linda Irico)

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