Tra le Nuove proposte in gara a Sanremo 2015 ci sono anche i KuTso, un gruppo romano che alla vigilia della kermesse ligure si divide il favore del pronostico con Chanty. I KuTso arrivano da Marino, un centro dei Castelli Romani, alle porte della capitale e vantano già un curriculum di buon rilievo. Nel corso del 2007 hanno infatti vinto l’Heineken Jammin’ Festival Contest, mentre quattro anni dopo hanno pubblicato “Aiutatemi”, il loro primo EP. Sul finire del 2012 hanno poi trionfato nel concorso Edison-Change the music, oltre ad aprire i concerti di A Toys Orchestra, Dellera, Nobraino e Linea 77. Il loro primo lavoro ufficiale in studio è uscito sui mercati a metà del 2013, con il titolo “Decadendo” (Su un materasso sporco). Nell’estate dello stesso anno si sono poi esibiti al Rock In Roma, preso parte al contest Rock in Roma Factory e al Festival Danilo Ciolli, suonando dal vivo con Paolo Benvegnù e i Diaframma, oltre a fungere da band di apertura per Marta Sui Tubi.



La loro precoce popolarità è stata poi ulteriormente implementata dall’esibizione al tradizionale concerto del Primo Maggio del 2014, organizzato a Roma come di consueto dai sindacati, a Piazza San Giovanni. Un impegno seguito nell’estate dall’Hard Rock Live a Piazza del Popolo. Hanno inoltre aperto i concerti capitolini di Miami e Caparezza. A Sanremo presenteranno il brano “Elisa”. Il loro strano nome è nato sui banchi di scuola, e per capire la sua portata provocatoria, andrebbe pronunciato all’inglese. La loro forma espressiva si situa a metà strada tra lo sberleffo puro e la vera e propria provocazione. I loro spettacoli si caratterizzano per i travestimenti spesso surreali, puntando con grande evidenza a lasciare stupefatto il pubblico che li segue. Inoltre nel corso della performance, il frontman Matteo Gabbianelli si diverte a fare salti, verticali e mosse di kung fu, le stesse che faceva da piccolo. Odiano però chi li vorrebbe presentare come una sorta di riedizione di Elio e le Storie Tese o presentare la loro musica come demenziale. Mentre dal canto loro ci tengono a ricordare la figura di Rino Gaetano, vero punto di riferimento cui è dovuto il nonsense che li distingue.



Sono impegnati da oltre un anno in un estenuante tour che non prevede soste e che dispensa vagonate di autoironia, con testi fatti apposta per far discutere. Come del resto promette di far parlare molto la loro esibizione sulle tavole del Teatro Ariston, in un contesto che pure non sembra fatto per esaltare la loro proposta, che però affrontano con il massimo dell’impegno, senza pensare ad altro che a suonare la loro musica e, soprattutto, senza pensare alla nuova piega che una ribalta così prestigiosa potrebbe dare alla loro carriera. Il brano con cui si presentano alla kermesse ligure, “Elisa”, è come al solito un vero e proprio gioco musicale che fa dell’irriverenza il suo punto di forza. Il tema del brano è la diversità con cui solitamente vengono tratteggiati uomo e donna: materialista e portato alla semplificazione il primo, cerebrale, incline ai grandi sistemi e al sogno eterno la seconda.



Nel corso delle tante interviste cui sono stati sottoposti in vista della loro esibizione sanremese, alla domanda su chi avrebbero scelto per duettare se una possibilità di questo tipo fosse possibile anche per i giovani, hanno risposto che in tal caso gli piacerebbe farlo con Iggy Pop. Non conoscono nessuno degli altri concorrenti di Nuove Proposte, mentre per quanto riguarda la storia pregressa del Festival di Sanremo gli è rimasto nel cuore Domenico Modugno. Ora è arrivato per loro il momento di proporsi a un livello più alto, almeno dal punto di vista della notorietà, cercando di sfruttare al massimo la ribalta sanremese. Sono loro stessi, del resto, ad affermare che se al momento puntano ad essere una realtà di nicchia come ad esempio Teatro degli Orrori, in futuro ambiscono ad avere la stessa risonanza di Vasco Rossi o Laura Pausini. Non sanno se ci riusciranno, ma faranno di tutto per riuscirci, iniziando magari proprio dal Teatro Ariston, dove cercheranno di farsi notare da un pubblico più ampio come quello che segue abitualmente il Festival.