A sentirlo cantare si capisce perché Battiato lo abbia voluto in tournée ad aprire i suoi concerti. L’approccio vocale è simile, anche quello musicale, similare al Battiato dei primi anni 80, tra pop ed elettronica. La canzone di Giovanni Caccamo è naturalmente più leggera, più radiofonica in una parola più sanremese di quanto Battiato abbia mai fatto, ma insomma, le similitudini ci sono e molte. Infine proprio come Battiato anche Caccamo è siciliano, per l’esattezza originario di Modica. Candidato tra le nuove proposte, il 24enne cantautore ha così commentato: “C’e’ grande emozione per Sanremo ed ho la stessa paura di quando Battiato mi chiese di aprire i suoi live”. Caccamo poi nonostante la giovane età ha già una carriera lunga: a 11 anni infatti si esibì allo Zecchino d’oro. Dal punto di vista del testo, la canzone ha come soggetto un uomo innamorato che esprime il suo amore in modo alquanto bizzarro: vogliamoci bene, stiamo insieme ma stiamo anche lontani. Confusione esistenziale, simile a quella di molti suoi coetanei, indecisi tra il fare e il sognare: “Stasera sono qui E vorrei trovare un senso alle parole Per capire in questo mondo come vivere lontano Senza perdersi” è l’attacco del brano. La canzone esplora questo sentimento di indecisione: “stasera sono qui sparirò alle mie continue indecisioni distruggendo giorni eterni e disumane convinzioni di non morire mai”. dice. Il testo sostanzialmente si ferma qui, prosegue poi ripetendo i concetti già espressi, il ritornello dice: “Parlami di te come non fossi stato mai lontano E tornerò da te con questo cielo in mano Ritornerò ritornerò ritornerò da te Ritornerò da te”. Dunque separazione e ritorno, condivisione e lontananza, che si uniscono nell’incertezza di una giovane età che non ha ancora trovato conferme e sicurezze. 



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