Tra gli ospiti dell’edizione 2015 del Festival della Canzone Italiana di Sanremo figura anche il nome della nota band musicale britannica degli Spandau Ballet. Il gruppo si è ufficialmente formato nel 1979, anche se molti dei componenti della prima formazione venivano da una precedente esperienza musicale che li aveva visti esibirsi nelle vesti di The Cut. I principali componenti sono senza dubbio il cantante e compositore Gary Kemp e il chitarrista Steve Normann che in seguito ha poi suonato anche il sassofono per poi cimentarsi alle percussioni. Gary e Steve erano due amici di vecchia data, accomunati da una incredibile passione per il mondo della musica che li ha portati a mettere in essere un progetto musicale che era ovviamente incentrato sulla formazione di una band. Un progetto che poi ha conquistato e aggiunto tanti altri storici componenti come il cantante Tony Hadley e John Keeble. 



Come tutte le band, anche gli Spandau Ballet hanno incominciato a farsi conoscere in un ambito localizzato e per la precisione in diversi locali di tendenza di Londra, dove hanno raccolto diversi commenti molto positivi. Agli inizi gli Spandau Ballet proponevano una musica che si muoveva sulla falsa riga di quella ad esempio dei Rolling Stones per poi seguire un po’ la moda del momento e orientarsi verso una musica maggiormente elettronica nei suoni e nelle melodie. Il primo pezzo con cui gli Spandau Ballet si fecero conoscere al grande pubblico britannico fu To Cut a Long Story Short, per mezzo della quale riuscirono immediatamente a conseguire un certo successo visto che si piazzarono nelle prime cinque posizioni dei singoli più venduti nel 1980 nel mercato musicale del Regno Unito. 



Consci delle proprie potenzialità di attrattiva nel pubblico, gli Spandau Ballet diedero seguito alla cosa pubblicando diversi altri singoli che ottenere un ottimo riscontro e che fecero praticamente da apripista al primo storico album uscito per la precisione nel mese di febbraio del 1981 intitolato Journeys to Glory. Tuttavia il nuovo genere lanciato dagli Spandau Ballet per poter attecchire a livello internazionale ebbe bisogno di qualche anno in più e per l’esattezza per la band britannica la consacrazione avvenne nel 1983 con il terzo album ossia True che veniva lanciato dall’omonimo singolo per mezzo del quale la band riuscì a conseguire un incredibile successo piazzandosi ai primi posti nelle classifiche di tantissimi Paesi (grazie anche a un altro singolo, Gold). 



Il successivo album datato 1986, intitolato Through the Barricades, mette in essere un tentativo da parte degli Spandau Ballet di proporre una tipologia di musica abbastanza differente rispetto a quella a cui avevano abituato i propri fans avvicinandosi decisamente al genere rock. Il riscontro ottenuto fu molto positivo non solo in Inghilterra ma anche in altri Paesi come ad esempio Germania e Italia. Proprio nel nostro Paese furono ospiti del Festival di Sanremo del 1986, nel quale presentarono i singoli Fight for ourselves e Stripped. Storica fu la rivalità, tra i fan, con un altro dei gruppi molto in voga negli anni ’80: i Duran Duran.  La band di Simon Le Bon fu tra l’altro presente all’Ariston nel 1985.

Il 1989 è l’anno di un album di non grandissimo successo (Heart like a sky) e anche quello di preludio allo scioglimento per vari ragioni con i componenti che prendono propri percorsi professionali come Hadley che diventa un solista. Nel 2009 gli Spandau Ballet si riuniscono proponendo l’album Once More con cui raggiungeranno il settimo posto nelle classifiche del Regno Unito. E ora sono pronti a lanciare il nuovo album TBA.