Vini e vinili, l’accoppiata può essere devastante. In realtà non è così per la musica (i vinili, per chi si ricorda ancora cosa siano) che troppa non fa mai male, mentre l’alcol, si sa, è sempre meglio farne uso moderato. La qualità più della quantità per capirci. “Vini e vinili, 33 giri di rosso” geniale opera del giornalista e scrittore Maurizio Pratelli (Arcana, 268 pgg, 22 euro) certamente induce in tentazione. Il libro mette infatti insieme 33 grandi dischi del rock contemporaneo e del passato insieme ad altrettante bottiglie di buon vino rosso (già si sta preparando l’edizione dedicata a “33 giri di bianco” e speriamo che poi non segua anche “33 giri di grappe” o il nostro fegato ne subirà pesanti conseguenze…) da abbinare per un ascolto profondo, lento, ricco di emozioni. Tutto ciò insomma che la vita moderna vuole precluderci sempre più.



Come spiega benissimo l’autore nella sua introduzione, “non sapendo scrivere d’amore, ho deciso che solo attraverso il vino e la musica avrei saputo offrire buone emozioni. Che poi non è nemmeno vero: i dischi e le bottiglie che incontrerete trasudano amore”. 

Vini d’autore, dice ancora Pratelli, “che se ne fregano delle mode e che amano ancora camminare sulla terra delle loro vigne senza mai dimenticare le antiche ricette della cultura contadina”. E la musica? “Non una classifica dei migliori dischi di sempre e nemmeno una raccolta dei miei album preferiti: più semplicemente una meditata selezione del tutto personale”.



Ed ecco svelato il segreto della bellezza di questo libro: nessuna guida maniacale da “wikipedisti” e tuttologi da ultima spiaggia, ma l’invito a entrare con delicatezza nella vita di un uomo che ha fatto della bellezza e dei suoi risvolti la cifra della sua esistenza. D’altro canto chi ama i vinili e non la fredda, confusa, dispersione della musica liquida da bruciare in un secondo non può che essere interessato a questi aspetti. 

Si scoprono e riscoprono così dischi incontrati nel nostro cammino: Johnny Cash, Nick Drake, Bob Dylan, Cohen, Springsteen, Stones, Joni Mitchell, e anche nomi più di nicchia come Sodastream, National, Phil Cody, Love, Ray LaMontagne, ognuno presentato con una breve recensione e una scheda biografica dell’artista. Un solo italiano, la bravissima Emma Tricca. Forse i cantanti italiani si accompagnano meglio alla gazzosa… 



E poi i vini: Souches Mères, Inferno fiamme antiche, Amarone della Valpolicella, Schioppettino Bressan, la Querciola della Maremma Toscana sono alcuni dei magnifici 33. Per ognuno di essi scheda di presentazione del vino e delle cantine che lo producono con anche le indicazioni geografiche.

Non vogliamo togliere nulla alla curiosità, ma se vi state chiedendo quale vino sia da gustare mentre si ascolta un classico come “Blue” di Joni Mitchell, ecco la risposta: Granato delle cantine di Elisabetta Foradori in Trentino, “elegante, morbido, profumato, che si offre con la stessa semplicità di un cesto di frutti di bosco”. Oppure “Bryter Layter” del mai dimenticato Nick Drake: ecco una bottiglia di Cannonau Tenores delle tenute Dettori in Sardegna, “espressione di eleganza e potenza”.

Un plauso infine alla raffinata presentazione grafica del libro, ampliamente iconografica e accattivante.

In conclusione, vale a raccomandazione dell’autore: “non abusatene, non abbiate fretta, qua va tutto consumato lentamente”. Non fate insomma come il sottoscritto che in una serata ha voluto ascoltare tutti e 33 i dischi qui presentati con le rispettive 33 bottiglie…