Il suo nuovo attesissimo album contiene 30 brani, ed è uscito due giorni fa, presentato per altro con una conferenza stampa di tutto rispetto. Lorenzo Cherubini stavolta sfreccia, e non solo metaforicamente, sulle note della musica nera, con tanto di funk, R&B d hip-pop, senza tuttavia dimenticare il sinth-pop e il rock con un pizzico di ritmi del sud e sfumature globali. 



Siamo alle Officine del Volo, a Milano, e l’entrata trionfale del cantattore (concedetemela) Cherubini la dice lunga sulla sua personalità eccentrica, passionale, professionale ed assolutamente intrigante. In sella ad una moto, un fifty mi suggeriscono i più esperti, sgomma sul parquet luccicante – davanti ai giornalisti che prontamente cercano di immortalarlo a suon di tablet galleggianti per aria – e solo una volta sceso dalla due ruote si concede, senza restrizioni, alla stampa, microfono in mano e slide a  fagli da sfondo, spiegando cosa davvero significhi l’uscita di Lorenzo 2015 CC .



Scopriamo che tutto inizia quando il tour finisce. Proprio lì infatti, con l’euforia che ti tiene vivo, inizi a pensare di meritare il mondo gratuitamente. “Ti senti un supereroe e questo è il rischio di chi fa un lavoro come il mio. Mai dimenticarsi che è tutta un’illusione, e che per quanto tu ti senta potente resti il ragazzo che sei tutti i giorni” inizia Lorenzo. 

Pensava che un successo come quello di San Siro non gli sarebbe più ricapitato, e invece i suoi manager gli hanno proposto un nuovo tour negli stadi, che partirà il 20 Giugno da Ancona e che vede già le date del 26 e 27 Giugno a Milano sold out. “Poi mi sono ammalato di polmonite, e ho capito che sono mortale, e ho avuto paura di morire” dice. E dalla guarigione ha ritrovato energia, e ha deciso di cominciare a lavorare ad un nuovo disco. Un cd scommessa, con un singolo come Sabato decisamente particolare. “Avevo un po’ l’ansia quando Sabato è uscito. Pensavo non sarebbe piaciuto a nessun altro se non a me. Poi invece è andato bene sia radiofonicamente che in classifica, e allora mi sono tranquillizzato. In questo momento sono euforico, ma quando qualcosa va bene c’è sempre anche qualcosa che va male quindi mi aspetto il peggio e spero nel successo”.



E io credo che anche stavolta Lorenzo abbia fatto centro. Lorenzo 2015 CC, infatti, presentato ai media in modo simpatico e colorato, è una scommessa pagata con 30 tracce di tutto rispetto, un album doppio che quindi  implica impegno, di produzione e di ascolto, ma che in altro caso non avrebbe avuto senso d’essere. “Ho pensato 30 brani non fossero pochi, ma togliendone anche uno soltanto mi si modificava l’equilibrio di tutto il progetto e non volevo accadesse”. 

E allora un gran lavoro, un qualcosa di generoso e dall’elevatissimo piano artistico, che vede anche collaborazioni musicali con artisti quali Michele Canova Iorfida – “un aiuto prezioso e determinante per la regia di questo album” – e voci internazionali come Bombino, Sinkane, The Antibalas, Manu Dibango e, ancora, i drummer Omar Hakim, Daru Jones, Mark Guiliana. Due i giovani inclusi stavolta in questo ampio progetto: Zibba, “un grande autore secondo me”, e Vasco Brondi.

Anche i follower su Twitter confermano: “È come le caramelle di Harry Potter: tutti i gusti più uno! #Lorenzo2015CC” cinguetta Nico Pizzin, fan accanito del grande Jova nazionale. E, ancora, centinaia i tweet che suggeriscono senza limiti e confini quanto questa sfida dalle 30 tracce sia superata, e piaciuta moltissimo. L’hastag #Lorenzo2015CC resta al quinto posto nazionale, e anche su social network come Facebook gli Status positivissimi dedicati all’artista toscano non si risparmiano affatto.

“Ho 48 anni, e nonostante l’età sono fragile. Anche per questo ho scelto di indossare un’armatura, in copertina, per la cover del disco. Ho riflettuto anche sull’immagine del fulmine, che in effetti se ci pensate bene può anche essere interpretato come una crepa. E allora l’idea della crepa mi è piaciuta e ci sono rimasto attaccato. D’altronde le crepe servono. È dalle crepe che entra la luce. E le rotture sono fondamentali. Ho amato follemente questa idea, e ci ho lavorato sopra. Inizialmente come cover volevo una foto di Teresa, mia figlia, quando era piccola. Ma imitare gli U2 con un altro bimbo in copertina mi sembrava sbagliato” prosegue a ruota libera Lorenzo Cherubini Jovanotti.

Lui che, dice, pensa che più di un disco “rotondo” si dovrebbe parlare di “disco reticolare”, quasi un Ulisse ma non di Joyce, bensì della musica, con una narrazione libera e dalle mille sfaccettature splendenti, come quelle di un diamante prezioso, così come punta di diamante si riconferma anche stavolta il nostro Lorenzo. Un invito a tutti gli ascoltatori, per poter partire da zero e – grazie alle emozioni che il Jova trasmette – riscrivere una storia, la proria storia personale, magari ancora tutta da inventare.

“È una nuvola che ti può far piovere giù tutta la musica che vuoi, anche per questo ci son dentro trenta canzoni. Che son tante, lo so” continua.

C’è anche una versione dimezzata di Lorenzo 2015 CC, una short version con 18 brani soltanto, ma personalmente credo quella sia sconsigliabile. Vi illude infatti, che perdersi la metà di un capolavoro come questo non sia sbagliato ma, ascoltate me, invece è sbagliatissimo. Dopo il successo di “Ora”, torna a far parlare di sè un artista come Lorenzo Jovanotti, più che prezioso per la musica italiana, per chi l’Italia la ama e la abita,  e per tutti quegli ascoltatori che, indipendentemente da quale possa essere il loro genere preferito, davanti a certi brani non possono restare indifferenti. E con Lorenzo 2015 CC chi resta indifferente è per forza sordo.