Da febbraio è in libreria il suo primo libro, dal titolo decisamente provocatorio: L’amore è eterno finché è duro. La mente pensante e la penna scrivente sembrano molto giovani ma in realtà è tutto un inganno, perché di anni Antonio Andrea Pinna ne ha 28 e di voglia di fare ne ha tantissima.
Sicuramente molti lo conoscono come colui che tra comicità e sfottò ha fatto girare sul web, tramite la sua pagina Facebook Le Perle di Pinna le più disparate massime divertenti e degne del miglior Fabio Volo inacidito. Andrea ci ha raccontato cosa significhi, quasi dal niente, diventare un mezzo vip della rete. Lo abbiamo incontrato nella splendida location del Boscolo Resort di Milano, con una vista mozzafiato sul Duomo e con la Madonnina luccicante, riscaldata da un tramonto che anche i miglior fotografi ci avrebbero invidiato. E lì, tra un Cosmopolitan da una parte e un vivace finger-food dall’altra, ecco cosa ci siamo detti… (vorrei confessare che sì, ci siamo vicendevolmente aperti il cuore. Ma mentirei. Perché, e per chi segue Le Perle di Pinna è un must know importantissimo, “le chiavi del mio cuore le vendono solo da BVLGARI” cit.)
Facevi il vetrinista nei pressi di Cagliari perché, da non dimenticare, ti sei trasferito a Milano ma resti comunque un fedelissimo sardo nel cuore… Poi, un bel giorno, hai pensato di rivoluzionare la tua vita aprendo una pagina Facebook che ha da subito riscontrato un clamoroso successo…
Non mi aspettavo assolutamente di riscontrare un successo di questo tipo. Sinceramente tutto è nato quasi per gioco… O per sfiga! Sì perché io sono nato sfigato, e ho imparato che con le disgrazie non puoi far altro che conviverci. Tanto nulla può contro la iella, quindi meglio riderci sopra. Così, con lo stesso spirito autolesionistico ma incosciente di chi è stonato ma impazzisce per i karaoke, ho pensato di aprir una pagina dove gli utenti avrebbero potuto seguire me e il racconto delle mie disavventure. Così nascono anche Le Perle di Pinna che – lo racconto sempre perché la cosa mi fa davvero sorridere – ha avuto un successo iniziale allucinante. Mi sono addormentato senza fan, e mi sono risvegliato con più Like di Alessia Marcuzzi, e tutto in una notte! C’ho pensato ed effettivamente una risposta l’ho trovata. E sai qual è? Che lei ha le gambe storte e io no…
Da qualche settimana è in libreria il tuo primo libro edito da Mondadori. Si intitola “L’amore è eterno finché è duro” e il titolo è tutto un programma… Anche tu miscredente in fatto di relazioni amorose?
Beh, inizio col dirti che grammaticalmente l’unica cosa dura nel titolo è l’amore, quindi non pensar male… L’ho scelto proprio per la sua componente sarcastica e palesemente irriverente. D’altronde è ciò per cui son diventato famoso, e ammetto che quelle che scrivo possano essere tutte stupidaggini ma a questo punto il problema non è più mio, bensì di chi mi segue. In fatto di relazioni sentimentali meglio non aprir bocca. Diciamo che ho sbattuto il muso talmente tante volte che ormai ho perso ogni speranza. Ad esempio, sabato un ragazzo mi ha chiesto il numero di telefono in discoteca. Non si è più fatto sentire, ti sembra normale? d io, ingenuamente, nemmeno ho pensato di farmi dare il suo contatto perché ovviamente credevo mi avrebbe chiamato. Ma sai, ormai ci sono abituato… Evviva internet ed evviva la rete, che aumentano i miei livelli di sociopatia ma che, nonostante la distanza, mi permettono anche di restar sempre in contatto con gli amici più cari e lontani. E poi, più di ogni altra cosa, evviva WhatsApp. Ecco sì, senza quell’applicazione sarei perso…
Arrivare a Milano non deve esser stato semplice, ma dalla Cagliari da vetrinista alla Milano modaiola, di strada ne hai fatta. Quale credi sia il segreto del tuo successo?
Ben detto, arrivare a Milano non è una cosa da tutti. Soprattutto perché Milano ha il potere incredibile di farti diventar subito… povero! Costa tantissimo, e sopravvivere è una guerra quotidiana. Ma, scherzi a parte, arrivare fin qui mi inorgoglisce parecchio. Quando sei a Cagliari e ti domandano cosa vuoi fare nella vita, se tu rispondi che ti piacerebbe lavorare sul web ti prendono per pazzo. Oppure ti augurano buona fortuna col sottotesto che morirai di fame. Invece a Milano la realtà forse un poco platonica di internet non è però totalmente sconosciuta e ti regala tante occasioni che in un’altra città difficilmente potresti cogliere… La caratteristica che mi ha accompagnato dal Sud alla capitale del Nord credo sia, fra tutte, la mia sincerità. Scrivo quello che penso, e se una cosa non mi piace scrivo che non mi piace. Sono diretto e spontaneo, a volte forse troppo. Ma la gente apprezza, e io non posso che sorridere di questa cosa.
La tua famiglia stasera è qui con noi. Ti accompagnano sempre, ovunque tu vada? Immagino ti supportino moltissimo…
Non mi seguono sempre, ma stavolta sì, sono qui con me. Un po’ sono felici e un po’ si imbarazzano. I miei genitori sono persone semplici, mia sorella anche. Tutti molto timidi e pieni di valori. Sono io il pazzo di casa, quello un po’ più estroverso e ‘diverso’ da loro. Ma credo mi amino per ciò che sono.
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260mila fan, migliaia di Like di condivisioni e 1 milione di copertura media per post su Facebook. 160mila di seguaci e 30mila sue citazioni su Instagram. Un blog e poi le sue “Perle” stampate sulle t-shirt e vendute nei negozi. I traguardi raggiunti fino ad ora da Andrea sono molti e le vendite del libro L’amore è eterno finché è duro stanno andando benissimo. Ho conosciuto un irriverente dal cuore tenero, al quale auguro tutto il bene del mondo. Forse sì, quello che scrive non è altro che un insieme di frasi piccanti, oppure fatte, o ancora solo simpatiche e poco altro. C’è chi lo critica per questo, c’è chi lo taccia di far soldi facili.
Banalità. Ha ragione lui quando dice che nel momento in cui tu gli dai credito il problema non è più suo, ma tuo, che in un modo o nell’altro diventi suo fan. E allora, caro Andrea, vai avanti così e conquistati il mondo. Come in soli quattro anni sei quasi riuscito a fare. Un esempio di determinazione che non tutti hanno, ma da cui ognuno dovrebbe imparare. Perché se hai un sogno devi vivere per realizzarlo. Antonio Andrea Pinna sognava di lavorare nel web. Si è trasferito a più di 1000 chilometri da casa e ce l’ha fatta. Certo l’avventura è soltanto incominciata, ma in bocca al lupo e complimenti. Un grande abbraccio.