Giovanni Sgambati morì il 14 dicembre 1914 a Roma, oramai più di cento anni fa. Fu, più di tutto, un uomo del suo tempo, un musicista completo ed attivo in tutti i campi della vita musicale e sociale. Fu un talentoso pianista, un arguto e coraggioso compositore di musica strumentale (in un periodo in cui in Italia la musica strumentale era pressochè abbandonata) e un attivo direttore d’orchestra.  Durante la sua carriera ricoprì la carica di Direttore del Quintetto di Corte della Regina Margherita e fu uno dei fondatoridel Conservatorio di Santa Cecilia. 



Direttore d’orchestra della prima esecuzione italiana dell’Eroica, della Settima Sinfonia di Beethoven e della prima esecuzione della Dante Symphonie di Liszt, fu parte integrante, come compositore, della società musicale europea; fondamentale il suo rapporto di studio e d’amicizia con Franz Liszt (che di lui dice:è dotato di un virtuosismo straordinario e senza dubbio di grande effetto; suona Bach, Beethoven, Chopin, Schumann e alcuni dei miei pezzi più difficili con completa padronanza ed estrema naturalezza”) e con Richard Wagner, i quali promossero le sue composizioni anche all’estero. Significativa è la lettera di Wagner all’editore Schott per raccomandare i due quintetti del compositore italiano :



Egregio signore e amico,
detto sinceramente, le mie righe di oggi hanno un altro motivo. Vorrei vivamente raccomandarvi per un’edizione due Quintetti del sig. Sgambati (romano). Già da Liszt era stata richiamata la mia attenzione su questo compositore ed eminente pianista e adesso ho il piacere di conoscere un talento veramente grande e originale, che presenterei volentieri al grande mondo musicale, non essendo egli a Roma molto al suo posto. Secondo il mio consiglio, egli deve al più presto, cominciando da Vienna, visitare la Germania e lì presentare le sue composizioni, dalle quali mi aspetto un eccellente successo, dopo la noiosità della nuova musica da camera tedesca.
Per adesso vi raccomando, come detto, i due Quintetti, che io mi sono fatto suonare più di una volta. Per favore, afferrate al volo questa occasione e allettate questo insigne musicista anche con l’offerta di un onorario adeguato. Se non siete d’accordo, andrò oltre, tuttavia vorrei una risposta sollecita, dal momento che sono qui ormai solo per altri otto giorni.
Coi più devoti saluti il vostro
Richard Wagner – Via Babbuino, Hotel America – 



23 novembre 1876

 

Il Progetto Sgambati si fonda sullo studio dei manoscritti di Sgambati, svolto dal M° Roberto Fiore alla Biblioteca Casanatense, dove risiede il novanta per cento del fondo bibliografico del compositore e dove il Maestro è stato accolto come “studioso con accesso al materiale raro”.

Dice Roberto Fiore: “Il progetto inizia ai primi del 2014. Durante le ricerche di questi mesi, sul fondo, dagli archivi e dai cataloghi musicali, ho scoperto l’esistenza di un manoscritto di Sgambati, mai portato integralmente alle stampe né alla pubblicazione discografica. 

Il brano in questione è il Nonetto per Archi composto nel 1866, due anni dopo il primo Quartetto (1864) e quattro anni dopo l’incontro con Liszt.”

Il lavoro di revisione del brano, probabilmente mai rivisto dallo stesso compositore, ha richiesto un lungo periodo di analisi.  “La struttura ritmica ed armonica complessa ed ardita” continua Fiore, “lascia trasparire un’idea formale in divenire; l’invenzione melodica tipicamente italiana valorizza la coraggiosa impostazione armonica di alcuni passaggi. Nella scrittura emergono le esperienze del giovane Sgambati, l’influenza dell’innovazione della musica di Liszt ma anche della scuola italiana.”

La realizzazione del progetto è stata possibile anche grazie alla collaborazione del M°Umberto Oliveti, e dei musicisti dell’ Ensemble Nuova Cameristica di Milano, che hanno contribuito all’analisi, alla realizzazione ed alla esecuzione della partitura; in questo modo si è arrivati alla stesura definitiva della prima edizione critica del brano, che da oggi è edita dalla storica Casa Musicale Sonzogno.

Il giorno 26 febbraio, grazie all’intervento della mecenate Ludovica Rossi Purini, alla collaborazione con l’ICBSA (Ex Discoteca di Stato) ed al Conservatorio di Latina, il Nonetto è stato presentato nella sua versione integrale in prima esecuzione assoluta nell’Auditorium di Via Caetani a Roma. 

Insieme a questo altri due brani inediti di Sgambati, il Cantabile nella trascrizione per archi del M° Fiore e laNinna Nanna per voce ed archi con la soprano Silvia Cafiero.

Il lavoro continuerà con la realizzazione di un cd contenente il Nonetto e queste due composizioni.

 

Potete ascoltare qui un’anteprima tratta dalle prove, cliccare su questo link