Notizia che colpisce anche per le circostanze in cui è stata resa nota. John Renbourn, uno dei più apprezzati e amati chitarristi inglesi, protagonista della scena folk di fine anni sessanta e primi anni settanta, è morto. Eppure ieri sera doveva esibirsi in uno dei suoi tanti concerti in un locale di Glasgow in Scozia. Doveva esibirsi insieme  a un altro musicista, Wizz Jones, che non ha saputo spiegare perché Renbourn non fosse arrivato. Inutili le telefonate a casa sua fino a quando stamane Jones ha telefonato all’agente che a sua volta ha chiesto alla polizia di andare a casa di Renbourn a verificare. E’ qui che è stato trovato, sembra, ma al momento non ci sono conferme ufficiali, morto di cause naturali. Renbourn era nato nel 1944 e nei primi anni sessanta si era già fatto conoscere nella scena folk londinese grazie al suo notevole stile chitarristico. Qui conobbe un altro eccezionale chitarrista, Bert Jansch, con il quale diede vita ai Pentangle, uno dei gruppi più apprezzati di quella scena, insieme a Danny Thompson, Jacqui McShee e Terry Cox. Il gruppo si sciolse nel 1973 e da allora intraprese una brillante carriera solista. Moltissime le sue apparizioni in Italia (nel 1984 si era esibito al Meeting di Rimini). Il suo ultimo disco era uscito nel 2011, intitolato Palermo’s Snow.



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