“Hai fatto un bel lavoro, bravo. Peccato l’argomento…”: è la battuta che Enzo Jannacci fece a commento della tesi di laurea che Sandro Paté gli dedicò e che ora è diventato un libro di successo. “Peccato l’argomento. Biografia a più voci di Enzo Jannacci” (Log editore) sarà presentato domani 14 aprile, h 18 alla libreria Feltrinelli di piazzale Piemonte a Milano.
Alla presentazione interverranno con l’autore anche Davide Barzi, sceneggiatore di fumetti, Stefano Lampertico, direttore della rivista Scarp de’ tenis e Mario Luzzatto Fegiz, critico musicale e giornalista. Gli interventi musicali saranno affidati alla chitarra cantante di Domenico Schiattone, voce degli Intesi come tram.
Il volume contiene aneddoti e racconti di tanti amici, testimoni diretti o indiretti, della vita del grande medico e artista milanese (tra loro, Franco Cerri, Ricky Gianco, Nanni Svampa, Paolo Villaggio, Lino Toffolo…), voci che ci raccontano fatti inediti dell’uomo e del contesto culturale, artistico e canoro, in cui operò dagli esordi nella Milano anni ‘50 e ’60. Tutto lo Jannacci musicista, cantautore, cabarettista, autore di pièce teatrali e di spettacoli televisivi, attore di film, ma anche talent scout, cardiochirurgo, medico di base, cintura nera e maestro di karate. Sempre alla libreria Feltrinelli è esposto fino al 30 aprile la mostra “La mia gente. Enzo Jannacci canzoni a colori”, un vernissage della bella iniziativa curata da Davide Barzi e Sandro Paté in collaborazione con la rivista Scarp de’ tenis, in tour su tutto il territorio nazionale. Si tratta di 50 splendide tavole dei più importanti disegnatori e fumettisti italiani ispirate alle canzoni di Jannacci. Disegnatori come Bozzetto (autore della cover), Silver, Cavazzano, Ziche, Villa, Palumbo hanno dato colori e forme, con tecniche diverse, alle tante vicende umane dei personaggi jannacciani: da Vincenzina che guarda alla fabbrica, al barbun in “Scarp de tenis”, dal povero operaio di “Ti te se no” che vorrebbe poter dare di più alla sua famiglia, all’ironico delitto d’onore dell’Armando, dal dramma di chi scriveva dal fronte, all’irriducibilità a qualunque potere di “Ho visto un re”… Gente comune che lo sguardo unico di Enzo Jannacci ha saputo illuminare, riuscindo a svelare la bellezza insospettata della natura umana nella sua normalità.