È la testa riccia più famosa del panorama hip hop italiano, che da oltre 10 anni riesce a catturare anche l’attenzione del pubblico generalista con le sue rime taglienti e strofe affilate. Parliamo di Caparezza, al secolo Michele Salvini, nato a Molfetta, Bari, nel 1973, adesso atteso ospite di punta al concerto del Primo Maggio di Taranto. Artista poliedrico e impegnato, è approdato al rap che arrotola la lingua solo dopo averne tentate tante nella vita. Da ragazzo avrebbe voluto fare il fumettista, ma studia ragioneria presso l’istituto tecnico di Molfetta, da dove, dichiara, esce senza neppure saper compilare un assegno. Vince una borsa di studio che gli permette frequentare l’Accademia di Comunicazione di Milano dove potere indirizzare la propria vena creativa allo studio della pubblicità. Ma non è ancora quella la sua vera vocazione, abbandona la strada presa per dedicarsi finalmente e interamente alla musica.



Sono gli anni ’90 e a Milano conduce insieme a Paola Maugeri un programma musicale su Videomusic, “Segnali di fumo”. Il suo esordio nel panorama hip hop lo fa un irriconoscibile ragazzetto pulito e sbarbato che si fa chiamare Mikimix, ma sono ancora lontani i tempi delle denunce rimate e le sciabolate contro il “divertificio” cui Caparezza ha abituato il suo pubblico. Si esibisce nei locali con rime un po’ sdolcinate, poi l’esordio al Castrocaro, per approdare alle selezioni di Sanremo Giovani nel 1995 e nel 1997, da cui viene selezionato per partecipare al Festival nel ’97 nella sezione Nuove Proposte. Questa fase della carriera di Michele Salvemini produce un lavoro da studio, “La mia buona stella”, lavoro che non cattura l’attenzione di pubblico né di critica, e che lo stesso artista presto abbandonerà dando libero sfogo alla propria vera natura, e capigliatura.



Ritornato a Molfetta nel 1998 lavora dal proprio garage a quello che diventerà il suo vero volto d’artista dissidente e pungente. Crescono pizzetto e capelli, da cui il nome che oggi conosciamo, e si ripropone con la demo “Ricomincio da Capa”. Il 2000 è l’anno del lancio del secondo album, quello che è sempre il più difficile nella carriera di un artista, “CapaRezza?!”, che contiene il pezzo “Mea Culpa”, dove dice addio al suo vecchio personaggio per rivelare al pubblico la propria vera essenza riccioluta. È il lavoro di studio successivo, “Le verità supposte” del 2003, che porta alla consacrazione ufficiale di Caparezza nel panorama musicale italiano. Il singolo “Fuori dal tunnel” diventa il tormentone dell’estate e anche un grande insegnamento per l’artista italiano che vede snaturato il significato del suo brano, fagocitato dal grande delirio dello showbiz estivo. Il pezzo diventa la sigla dell’edizione di quell’anno di “Zelig”, il programma di Italia 1, ma viene scelto contro il desiderio di Salvemini, anche per altri programmi come “Amici” di Maria De Filippi. Nonostante si tratti di una chiara critica proprio contro chi è abituato a spendere lo stipendio nei templi del divertimento.



Il 2006 è l’anno del terzo album, “Habemus Capa”, da cui i singoli estratti “La mia parte intollerante”, “Torna Catalessi”, “Dalla parte del toro”. Fa pace con la sua identità precedente aiutandosi con l’autoironia prendendo le distanze dal suo primo progetto musicale, a favore della forma in cui ci si è abituati a conoscerlo, lontana dagli stereotipi e capace finalmente di mettere in rima solo quello che sente di dover dire. E Caparezza ha tanto da comunicare, il 2008 è il momento di “Le dimensioni del mio caos”, un fonoromanzo, cioè un CD fatto come fosse un libro e dove ogni canzone è il capitolo di una storia. Contestualmente esce anche il libro “Saghe mentali”, edito da Rizzoli, che fa il punto della situazione con un lavoro articolato e strutturato che mette in ordine, a mo’ d’artista, quanto successo lungo i primi dieci anni di carriera. Siamo a marzo 2011 e viene lanciato il quinto album di studio, “Il sogno eretico”, passano nove mesi e a novembre la casa discografica con cui ha pubblicato il disco, la Universal Music Group, annuncia il raggiungimento delle oltre 50.000 copie vendute, che gli fruttano il disco di platino.

“Museica” è l’ultimo lavoro, pubblicato nell’aprile 2014 ottiene il disco d’oro dopo appena due settimane dall’uscita con oltre 25.000 copie vendute, che diventa di platino a fine agosto. Si tratta di un nuovo primo album, il primo, cioè, dove Caparezza figura come produttore artistico. È un disco ispirato al mondo dell’arte, ogni traccia prende spunto da un’opera, Van Gogh, Giotto, come ha dichiarato in un’intervista a Vincenzo Mollica, Caparezza è approdato alle gallerie passando dal tunnel. Il tour legato all’ultimo album raccoglie successi e consensi da oltre un anno, con numerose tappe italiane e anche alcune capatine nelle capitali europee e negli Stati Uniti.

Capace di smuovere le folle, alla scorsa edizione di Rock in Roma sono stati 12.000 i biglietti venduti. E sold out sono tante delle tappe della tournée. Artista eclettico e indipendente, riesce a conquistare l’interesse e l’affetto di tanti pur senza scendere a compromessi con i gusti dei più. Si presenta come un elemento che arricchirà la kermesse del primo maggio tarantino, oggi alla sua terza edizione. Più fresco e giovane del suo vecchio predecessore romano, il concerto del Primo Maggio di Taranto si propone come una manifestazione sentita e partecipata, resa speciale anche grazie alla presenza di artisti impegnati e appassionati come Caparezza.