Piazza San Giovanni apre al rap e all’hip hop di fattura più moderna: il Concerto del Primo Maggio 2015, in onda su Rai Tre, vedrà tra i suoi protagonisti artisti come Emis Killa e J-Ax, ma anche degli apprezzatissimi protagonisti della scena indipendente. Tra di essi, Ghemon è senz’altro il nome di punta: nato trentatré anni fa, si tratta di un artista che, come spesso accade nell’hip hop, si è avvicinato al mondo musicale iniziando come writer, e poi passando alla produzione di dischi indipendenti. Il vero nome di Ghemon è Gianluca Picariello, e non tutti sanno che dietro le vesti del rapper, c’è un laureato in legge, titolo ottenuto ai tempi di un trasferimento nella Capitale che ha anche influenzato profondamente la sua produzione artistica.



Il momento della svolta per Ghemon può essere individuato nel 2007, al momento dell’uscita del demo ‘Qualcosa cambierà’. Una produzione indipendente contraddistinta dalla presenza, in diversi brani, di alcuni veri totem dell’hip hop italiano come Bassi Maestro e Mistaman, e che fa da apripista al primo vero disco di Ghemon, intitolato ‘La rivincita dei buoni’. I giornalisti del settore premiano Ghemon come più promettente artista hip hop italiano: seguono altri tre album (‘E poi all’improvviso, impazzire’, il secondo volume di ‘Qualcosa cambierà’, e il lavoro più recente, ‘ORCHIdee’, datato 2014) e una serie di collaborazioni di primissimo livello nell’ambito del rap italiano, come quelle con Fabri Fibra e con Neffa.

Ghemon è senz’altro un personaggio unico nel panorama dell’hip hop nazionale, vista l’accuratezza dei testi e la raffinatezza delle basi, che ne fanno quasi quello che potrebbe definirsi un ‘cantautore rap’. Negli ultimi album la produzione artistica di Ghemon si è infatti arricchita di sonorità particolari, che attingono al soul della musica nera e addirittura al jazz. Basi sulle quali le doti sonore dell’artista avellinese riescono ad esaltarsi, grazie all’apprezzata capacità di Ghemon di alternare momenti di canto ad un flow rap particolarmente fluido, con testi capaci di far riflettere. Ed è stato proprio il successo di pubblico e di critica di ‘ORCHidee’ a portare Ghemon e la sua band, ‘Le forze del bene’, sul palco di piazza San Giovanni.

La presenza del gruppo musicale rende bene l’idea di quello che sarà uno spettacolo rap non convenzionale e soprattutto straordinariamente complesso, di sicuro lontano da quelli che sono i luoghi comuni dell’hip hop. L’esperienza sul palco di Ghemon, considerando l’importante e lunga gavetta sostenuta dall’artista, è indice di uno spettacolo permeato di grande attese, e le date del tour invernale di ‘ORCHIdee’ hanno fatto registrare numeri importanti per quello che comunque è un progetto che si muove ancora all’interno della scena indipendente della musica italiana.

Essere un ‘cantautorap’ è una sfida senza ombra di dubbio difficile, ma il palco del Primo Maggio rappresenta senz’altro la platea giusta per far conoscere a un numero di persone più ampio la proposta musicale estremamente originale di Ghemon, e soprattutto per trasmettere il messaggio che la scena hip hop vanta radici ben più profonde e articolate rispetto a quelle degli artisti maggiormente conosciuti a livello mediatico.