Al Concerto del primo maggio, in onda su Rai Tre, per celebrare la Festa dei lavoratori ci sarà spazio anche per la musica indipendente. Nella fattispecie, quella dei Kutso, gruppo romano salito recentemente alla ribalta delle cronache per il secondo posto conquistato (nella categoria ‘Nuove Proposte’) al Festival di Sanremo. La storia dei Kutso parte dai Castelli Romani, in particolare da Marino, e prima di arrivare alla seconda piazza nel Festival della Canzone Italiana con lo scatenato brano ‘Elisa’, hanno compiuto una strada lunghissima. La formazione della band vede come cantante e frontman Matteo Gabbianelli, che si contraddistingue durante i concerti per le sue performance da vero asso delle arti marziali, con salti e calci al volo che accompagnano le ‘schitarrate’ di Donatello Giorgi. Luca Amendola al basso ha i travestimenti come cavallo di battaglia: in particolare quello da ‘box doccia’ a Sanremo ha suscitato l’ilarità di Carlo Conti. Alla batteria chiude il quartetto Alessandro Inolti.



Per i Kutso la prima grande ribalta della carriera è stata conquistata ormai ben otto anni fa, quando nel 2007 la band è riuscita a esibirsi nel celebre Heineken Jammin Festival. In diversi contest musicali i Kutso sono riusciti a recitare la parte del leone: la svolta è arrivata però a cinque anni dall’Heineken, con la vittoria nel concorso promosso dal colosso dell’energia Edison, il ‘Change the Music’. Dopo questa affermazione i Kutso sono riusciti a entrare nella sfera mainstream della musica italiana, facendosi conoscere meglio al grande pubblico. Da lì è partito un percorso che nel giro di un anno, nel 2013, ha portato il gruppo a pubblicare ‘Decadendo’, primo vero album in studio: il nome dei Kutso inizia a circolare nell’ambiente della musica italiana cosiddetta alternativa, tanto che nello stesso anno i marinesi aprono i concerti dei ‘Marta sui Tubi’, a loro volta reduci all’epoca dalla kermesse sanremese. È in questa fase della loro carriera che i Kutso affinano le loro qualità a dir poco trascinanti nel corso dei live, tanto che i concerti della band iniziano a diventare quasi di culto tra gli appassionati.



Bisogna sottolineare come per i Kutso non si tratterà di una prima volta al Concerto del Primo Maggio: la band si è infatti già esibita sul palco di piazza San Giovanni a Roma nel corso della scorsa edizione, nel 2014. Una performance che, pur relegata tra quelle di apertura chiamate a ‘scaldare’ il pubblico con l’energia delle band emergenti, ha riscosso un grande successo ed è stata alla fine tra le più apprezzate della giornata, sia da parte del pubblico che della critica. Quest’anno, forti del successo di ‘Elisa’ e delle trascinanti performance live sanremesi, i Kutso si presentano alla rassegna del Primo Maggio tra grandi aspettative. Le canzoni della band, una miscela di rock all’italiana leggero ma al tempo stesso pungente, a tratti permeata di un umorismo che non porta però la band a ridosso delle cosiddette band ‘demenziali’, è sicuramente garanzia di successo soprattutto alle orecchie dei più giovani. Lo stesso Gabbianelli in diverse interviste ha definito la musica del gruppo un mix tra le chitarre dei Nirvana, la lirica da cantautore di Battisti e l’irriverenza di Gaber.

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