Sul palco di piazza san Giovanni questa sera al Concerto del primo maggio troveremo anche la PFM, acronimo di Premiata Forneria Marconi, gruppo musicale italiano che aveva molta fama negli anni ’70 in Italia e a livello internazionale, soprattutto in Gran Bretagna, negli Usa e in Giappone. Tra i gruppi “progressive” del periodo in Italia tra cui il Banco del Mutuo Soccorso, gli Osanna, i Goblin, Le Orme, i New Trolls e tanti altri, la PFM è stata tra i pochi a riscuotere successo in Italia e all’estero e l’unico gruppo a entrare in classifica tra i top100 della rivista americana Billboard.



La PFM è stata in grado, negli anni, di evolvere lo stile musicale anche grazie alle notevoli doti dei suoi componenti. La Premiata Forneria Marconi è nata come l’evoluzione sia musicale che artistica del gruppo “I Quelli”, che negli anni Sessanta si era distinto agli occhi della discografia italiana per preparazione, qualità e tecnica strumentale di tutti i suoi componenti. Erano infatti tra i musicisti più richiesti in sala e incidevano insieme a Mina, Fabrizio De André, Lucio Battisti e altri. A quel tempo il rock progressivo stava muovendo i suoi primi passi specialmente in Inghilterra e richiedeva doti notevoli sia strumentali che tecniche.

Questo nuovo genere si dimostrò perfetto per “I Quelli”. La svolta fu il passaggio a composizioni più elaborate e cambiarono anche nome in “Krel”: il gruppo incide tre canzoni di cui due su 45 giri e una in compilation dedicata al Festival di Sanremo. L’incontro con Mauro Pagani, violinista e flautista dei Dalton, fu determinante per la creazione della Premiata Forneria Marconi perché i Krel si dedicavano allo sviluppo di un nuovo proprio linguaggio musicale. Decisero di passare all’etichetta indipendente Numero Uno ed era necessario modificare anche il nome. La scelta fu azzeccata anche perché era “progressive”. La Premiata Forneria Marconi iniziò un’attività proficua anche come supporto nei concerti di famose band straniere come i Deep Purple o gli Yes. Nel 1971 uscì il primo disco, intitolato “Impressioni di settembre” con retro “La carrozza di Hans” e nel 1972 la “Storia di un Minuto”. Il primo diventò un cavallo di battaglia della PFM e un brano classico nella storia della musica italiana.

Verso la fine del ‘72 uscì un altro disco, intitolato “Per un amico”, con musica più elaborata e vicina al genere rock progressivo inglese. Nelle stesso anno li notò il cantante del famoso gruppo Emerson, Lake & Palmer che li condusse a Londra. Qui Pete Sinfield iniziò a scrivere i testi in inglese dei brani della PFM. La PFM fu poi segnalata come uno dei maggiori gruppi di rivelazione di quell’anno per testate musicali più importanti dell’Inghilterra. Nel ‘78 usci il disco “Passpartù”, in italiano, che riportava le sonorità della PFM alla dimensione tradizionale rivolta al mercato nazionale. Questa svolta artistica e musicale creò problemi con il cantante che lasciò il gruppo.

La PFM nel ‘78 incontrò Fabrizio De André e realizzarono insieme un tour dal quale fu tratto un album dal vivo. L’album intitolato “Come ti va in riva alla città” ebbe un discreto successo, con una musica orientata verso un rock immediato e in linea con gli anni ottanta e Franz Di Cioccio diventa uomo-immagine, il volto della nuova PFM. Dopo altri successi vennero alcuni anni di silenzio in seguito ai quali la PFM ritornò con un concerto a Modena nel luglio 2007 non essendosi mai sciolta.