Il Primo Maggio di quest’anno vedrà il musicista Roy Paci ancora impegnato con gli Aretuska, nel concerto di Taranto, dove verranno proposti tutti i migliori successi del gruppo. Un concerto che si prevede essere più affolato dello scorso anno, e che lo stesso Paci animò con una serie di brani. Una grande prova prima dell’inizio del prossimo tour che, nei progetti di Roy Paci, dovrà essere tutto incentrato sulle bande musicali, suo ‘primo amore’. Il suo vero nome è Rosario, ma tutti lo conoscono come Roy. Stiamo parlando di Roy Paci, il trombettista, cantautore e produttore discografico italiano, originario di Augusta in Sicilia, ma la cui musica ha radici in tutto il mondo. Una musica con cui entra in contatto da piccolissimo, grazie al pianoforte, e che lo porta a dieci anni a conoscere la tromba, lo strumento che lo accompagnerà per la vita. A tredici anni, infatti, suona già la tromba così bene da diventare primo trombettista della banda del suo paese. Ma la musica bandistica non gli basta e si avvicina al jazz grazie ad alcuni gruppi che lo portano presto a suonare in tutta Italia, nei più famosi locali jazzistici.
Intorno ai vent’anni una nuova svolta: in seguito a una serie di viaggi in Sud America e in alcune nazioni dell’Africa, Roy Paci entra in contatto con ritmi e forme musicali nuove, che lo aiutano a sviluppare una musica fatta di influenze etniche provenienti da tutto il mondo. La sua continua ricerca di ritmi e sonorità gli permette di entrare in contatto con moltissimi artisti, italiani e non, ammirati dalla sua maestria musicale e dalla genialità delle sue armonie. Contemporaneamente alla musica, però, Roy Paci si dedica a progetti cinematografici e televisivi, e soprattutto si impegna in campagne di sensibilizzazione di problematiche sociali e a favore dei più deboli. Dal punto di vista musicale, gli anni passati in Sud America sono stati sicuramente i più importanti, visto che gli hanno permesso di collaborare con alcuni dei più importanti gruppi del panorama musicale brasiliano e argentino, facendo sue sonorità locali ed esperienze musicali tipiche delle terre dell’America Latina. Proprio queste sonorità sono quelle che si ritrovano nelle produzioni del trombettista che, una volta rientrato in Italia, crea una serie di formazioni sempre differenti con le quali utilizza i suoi ritmi contaminati dalla musica sudamericana. Tra le varie band di cui Roy Paci ha fatto parte, come esponente o come fondatore, si ricorda il gruppo Mau Mau, con il quale avvia il progetto ‘La Banda Ionica’, una ricerca sulle più popolari marce funebri del sud Italia. Nonostante la particolarità del lavoro, La Banda Ionica riscuote un grosso successo di pubblico e soprattutto di critica. Ma sono soprattutto i lavori dal 1998 in poi, che lo vedono protagonista della scena musicale italiana e internazionale, grazie a collaborazioni con artisti del calibro di Vinicio Capossela, Manu Chao, Mauro Ermanno Giovanardi, Meg e molti altri.
Ma oltre alle collaborazioni internazionali, Roy Paci fonda una band tutta sua, fatta da giovani talenti siciliani, la Roy Paci & Aretuska, il cui primo disco esce nel 2001 con un’ottima accoglienza. Ancora, il trombettista siciliano ottiene una serie di successi musicali durante i primi anni del 2000 che vedono continue collaborazioni con musicisti di tutto il mondo e la vittoria, nel 2003, del prestigioso ‘Premio Carosone’. Di grande pregio anche gli arrangiamenti di una serie di canzoni italiane degli anni Cinquanta e Sessanta che il musicista ripropone, in collaborazione con Mike Patton, sotto la denominazione di ‘Mondo Cane Orchestra’. Questo musicista così eclettico ha poi lavorato anche in teatro, in particolare in alcune produzioni alternative e/o sperimentali, in televisione (tra l’altro nel 2011 è stato giudice del talent show “Star Academy”) e al cinema.
Per la settima arte Roy Paci ha scritto ed arrangiato una serie di canzoni e brani, vincendo anche un Nastro d’Argento e ricevendo una nomination per il David di Donatello come miglior musicista per le colonne sonore di alcuni film. E intanto i progetti futuri, oltre al tour, prevedono la possibilità di promuovere e partecipare anche ad altri concerti del Primo Maggio in realtà più disagiate, come Lampedusa, che, secondo il musicista, trarrebbe grande beneficio dall’organizzazione di un evento così importante.