Sarà presente al concerto del primo maggio di Taranto il gruppo dei Subsonica. Band di riferimento nel panorama alternative rock in Italia, sono nati a Torino nel 1996. I membri del gruppo provengono dal ricco e fertile ambiente musicale torinese dei primi anni Novanta, cresciuti all’ombra dei Murazzi e dei centri sociali. L’ambiente alternativo in cui si formano come musicisti e come utenti di musica, soprattutto dell’elettronica che comincia ad affermarsi prepotentemente nei club, è l’elemento che maggiormente caratterizzerà la loro produzione artistica. Produzione che si distingue e presto balza agli onori delle cronache grazie a un evidente ammiccamento alla cultura pop, dirigendo la propria produzione verso melodie orecchiabili e che facilmente agganciano l’ascoltatore.



Dai Pink Floyd ai Chemical Brothers, passando per i Massive Attack senza celare la stima per i conterranei Marlene Kuntz, sono chiare le influenze che hanno contribuito a creare lo stile inconfondibile di questa tra le più affermate band italiane del momento. La band, composta da Samuel alla voce, Max Casacci, chitarra, Boosta, voce e tastiere, Ninja, batteria, Vicio, basso, è praticamente la stessa sin dai tempi della prima formazione, manca all’appello PierFunk che è stato il basso del gruppo dal ’96 al ’99. I primi lavori sono un riuscitissimo mix di pop, reggae, soul e dance, molto ballabile e dal ritmo accattivante che aprono le porte alle collaborazioni con altri artisti, come Antonella Ruggero e i Bluvertigo.



Siamo alla fine degli anni ’90, alle porte del nuovo millennio e i Subsonica cercano quel ritmo che rappresenti al massimo gli anni che stanno vivendo e la loro ricerca li porta a incarnare quel cambiamento che la musica italiana sta cercando. Uno dopo l’altro i singoli usciti dall’album del 1999 Microchip emozionale, assaltano le classifiche: “Colpo di pistola”, “Liberi tutti”, in collaborazione con Daniele Silvestri, il brano di Sanremo, “Tutti i miei sbagli” sono un susseguirsi di pezzi indovinati e che fruttano alla band le vette delle classifiche e in pochissimo tempo il riconoscimento del disco di platino. Sono anche anni difficili, i primi del nuovo millennio. La fama improvvisa fa definitivamente uscire la band dall’ovattato e protetto ambiente indie, proiettandola verso i meccanismi inarrestabili del mainstream.



La band cerca di raccontare questo periodo un po’ controverso nel terzo album di studio, “Amorematico”, un titolo che racchiude in una sola parola i concetti che secondo Samuel, altra mente del gruppo, hanno rappresentato il loro periodo di improvvisa e dirompente fama. L’amore, automatico ed ematico, sono i concetti che vengono espressi nel disco che è figlio di un periodo tanto controverso quanto stimolante. Si tratta di nuovo di un eclatante successo, i singoli, “Nuvole Rapide”, prima e poi “Nuova ossessione”, realizzato in collaborazione con il duo Krisma, guadagnano presto le vette delle classifiche e vi si posizionano per settimane. Anche “Amorematico” diventa presto disco di platino e conquista numerosi riconoscimenti in Italia e non. Il disco diventa presto un tour da migliaia di biglietti venduti, si esibiscono al Forum di Assago davanti a 13.000 persone, e dal tour nasce il doppio live, “Controllo del livello di rombo”, che include sei anni di attività del gruppo ma anche inediti e nuove collaborazioni.

Sono anni di grande attività e sperimentazione, nasce il progetto parallelo “Motel Connection”, progetto che ammicca alle atmosfere club, e che vede coinvolti Samuel e PierFunk, già uscito dalla band. Max Casacci si afferma come produttore, dando vita all’etichetta “Casasonica”. Pur restando uniti, i membri della band scelgono di seguire un percorso di ricerca e sperimentazione individuale e in campi diversi mettono a frutto il proprio impegno umano e politico, oltre che di ottimi musicisti. Dal nuovo lavoro di studio, “Terrestre”, salta fuori la più struggente delle ballate dei Subsonica, “Incantevole”, per oltre tre mesi in cima alle classifiche battendo il record di vendita tra i singoli della band. È ancora tempo di ricerche e sperimentazioni, a volte dure, sotto il peso delle grandi intuizioni dei primi album della band, eppure la produzione in studio non si arresta e i Subsonica continuano a produrre nuova e buona musica. È il 2007 ed esce “L’eclissi”, poi “Eden” del 2011, sino al recente “Una nave in una foresta”, del 2014, album che forse vuole segnare un nuovo cambiamento. Per la prima volta, il titolo è composto da più parole, per esteso, e si riferisce, chiaramente, a un modo di dire piemontese che indica qualcosa fuori luogo, non al proprio posto.