Tutto il mondo della musica è in lutto oggi per la scomparsa del leggendario chitarrista. Eric Clapton che incise anche un disco insieme a lui ha diffuso un breve video su facebook in cui commosso dà il suo addio e lo ringrazia per l’amicizia e per la musica. Ringo Starr lo ha salutato con un post su twitter: pace e amore alla sua famiglia, Dio benedica BB King, ha scritto. Hugh Laurie, l’attore che ha anche inciso alcuni dischi di blues ha commentato: Oh mio Dio. BB King, Let the sad times roll, metaforizzando il noto hit dei musicista scomparso, Let the good times roll. Il chitarrista di Bon Jovi, Richie Sambora, ha scritto: abbiamo perso il Re, sono davvero triste. Per Lenny Kravitz, chiunque può suonare centinaia di note e non riuscire mai ad esprimere quello che hai espresso tu. 



La chitarra tanto amata da B.B. King era una Gibson Custom Shop ES-335 soprannominata Lucille. Le leggende ricordano che il soprannome viene da un episodio accaduto nel 1949 quando il musicista si stava esibendo in un locale dell’Arkansas. Era inverno e per riscaldare era stato acceso un barile di cherosene. Due tizi si misero a litigare violentemente rovesciando il barile e incendiando il locale. Tutti compreso King scapparono fuori, ma si dimenticò dentro la chitarra. Disperato, il giorno dopo tornò sul posto per recuperarla trovandola intatta. Scoprì che i due uomini avevano litigato per una ragazza di nome Lucille e decise di chiamare così la sua chitarra.



Era malato da tempo, diabete, ricoveri continui e voci sospette. D’altro canto aveva quasi 90 anni ma non per questo aveva smesso di esibirsi quasi fino all’ultimo. B.B. King ha passato più tempo sui palcoscenici di tutto il mondo di qualunque altro musicista al mondo. Ma quella era la sua dimensione: suonare per la gente, come quando da ragazzo suonava la chitarra nei campi di cotone del profondo sud. Amatissimo non solo dal pubblico di colore o dagli appassionati di blues, B. B. King faceva parte a pieno diritto della schiera del rock. Alla fine degli anni sessanta infatti veniva invitato ai maggiori festival rock, con quei musicisti ragazzi bianchi cresciuti ascoltando il suo inimitabile stile chitarristico che lo guardavano adoranti. Nel 1988 gli U2 al massimo della loro celebrità lo invitarono più volte sul palco e incisero anche un brano con lui, When love comes to town. La sua chitarra, una Gibosn nera, era stata battezzata da lui stesso Lucille e lui amava dire che era il vero e unico amore della sua vita. Vero nome Riley B. King era nato a Itta Bena il 16 settembre 1925 e da ragazzo raccoglieva il cotone come facevano tutti i neri poveri. Aveva cominciato a cantare i gospel, poi l’amore per il blues da cui non si era più scostato. Ha inciso oltre cinquanta album, il brano più famoso forse era The thrill is gone. Nel 1997 aveva partecipato al concerto di Natale in Vaticano e poi era stato ricevuto in udienza da Giovanni Paolo II a cui aveva regalato la sua carissima Lucille: mi sono commosso dalla felicità aveva detto allora B.B. King. Adesso Lucille suona in paradiso. 

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