“Koi”, questo il titolo del nuovo cd di Lorenzo Feliciatiil sesto ad uscire per l’etichetta anglo-italiana RareNoise Records, dopo i due album “Naked Truth” (con Pat Mastelotto dei King Crimson e Roy Powell), l’album da solista “Frequent Flyer”, “Berserk!” (in collaborazione con Lorenzo Esposito Fornasari) e “Twinscapes” (in collaborazione con Colin Edwin dei Porcupine Tree che vedeva , fra gli altri, la partecipazione del trombettista norvegese Nils Petter Molvaer, oltre al sassofonista David Jackson  dei Van Der Graaf Generator).



Lorenzo Feliciati  da qualche tempo ci riserva delle belle sorprese, sia con le sue esibizioni live (Orchestra Operaia diretta da Massimo Nunzi) sia con la sua produzione discografica, ammirevole per progettualità e qualità. Bassista, multistrumentista, insegnante, endorser, aggiornatissimo su tecnica strumentale e tecnologia, Feliciati è  un docente molto ricercato. Un curriculum di tutto rispetto il suo, che si affianca alla sua attività di musicista  (Bill Laswell, Tony Levin, Cuong Vu, Mitchell Forman, Niccolò Fabi, Daniele Silvestri, Stefano Di Battista). 



Vicino al jazz, come la gran parte dei musicisti moderni, guarda con attenzione alle avanguardie e a certo rock prog che riconosce come capostipite il leggendario e geniale Robert Fripp,  leader dei King Crimson che per primo negli anni settanta iniziò a contaminare la sua musica con elettronica,  jazz,  musica contemporanea e classica.

Il titolo dell’album prende spunto dalla passione del musicista per dei pesci, le carpe Koi. Il disco narra infatti la storia in musica dellavita della carpa asiatica, simbolo di eleganza, perseveranza e resistenza, che nelle saghe popolari cinesi riesce a risalire le cascate del Fiume Giallo e viene premiata dagli dei, che la trasformano in  Drago Dorato, l’immagine del potere e della forza. I giapponesi inoltre, attribuiscono alle carpe non solo le qualità di tenacia, forza e bellezza, ma anche di portare benessere e  prosperità (la parola koi vuole anche dire “amore e affetto”). 



Il cd è concepito come album concept, dove ambient, elettronica  musica prog e jazz si fondono mirabilmente, riservando continue sorprese e finezze stilistiche . Dodici i pezzi dei quali sei prendono il nome di specifiche varianti di carpa (Kohaku, Kumonryu, Black Kumonryu, Ogon, Kuchibeni e, appunto, Koi, che riassume in se tutti i temi precedenti) . Da questi brani che formano l’intelaiatura musicale dell’album, si sviluppano  altre sei intriganti composizioni dense di toccanti e vigorose progressioni strumentali (New House, Oxbow, Noir Alley Verdigris, Narada, Margata  Fish Bowl). Narada, in particolare, riporta alla mente  LIZARD dei King Crimson alle cui sonorità si riferisce, quasi doveroso omaggio ad uno dei più grandi album della storia del prog.

Intorno a questo progetto si incontrano e incrociano storie e musicisti straordinari primo fra tutti Steve Jansen dei Japan alle percussioni, batteria, rhythm design & programming,  autore della struttura  ritmica che supporta l’intero album. Presente  alla batteria in Noir Alley Verdigris Pat Mastelotto dei King Crimson.  Proprio in questo brano si incontrano per la prima volta le strade di Feliciati e del sassofonista Nicola Alesini splendido musicista minimale che ha collaborato ed ha avuto ospite in alcuni suoi album  il grande David Sylvian. Alesini e Feliciati, complice una comune amicizia,  si sono conosciuti una settimana prima dell’incisione; questa collaborazione sembra quasi il compimento di un disegno iniziato molti anni fa con l’avvio delle loro brillanti carriere, accomunati dallo stesso approccio curioso e sperimentale verso le più svariate forme musicali. 

La line-up di “Koi” è completato dal bravissimo del pianista Alessandro Gwis, dal trombettista Angelo Olivieri, e da una sezione di fiati formata da Stan Adams, Duilio Ingrosso e Pierluigi Bastioli.  Ottime le registrazioni ; il cd  missato da Danilo Pao agli Aroma Rec Studio e masterizzato da  Mike Fossenkemper  ai  Turtletone Studios, NY  sarà disponibile sul mercato a partire dal prossimo 25 maggio. Buona musica per palati fini.  Si consiglia “vivamente”.