Sulla copertina del nuovo disco in uscita in queste settimane la cantante Paola Turci si è fatta fotografare a viso pieno, senza quei capelli cioè su un lato del viso con cui per anni ha tenuto nascosta quella cicatrice. Nel 1993 un grave incidente stradale le lasciò quel brutto segno, fortunatamente salvandosi la vita. Adesso non ha più paura di nascondere quella cicatrice che deturpava in parte il suo bel volto. Lo racconta nella sua autobiografia uscita contemporaneamente al disco, «Mi amerò lo stesso», in cui dice come quell’incidente fu un trauma che le permise di trovare una nuova se stessa. In una intervista al giornale Vanity Fair, poi, Paola Turci racconta di aver anche ritrovato la fede dopo essere stata atea per tutta la vita. “Mi sono ritrovata a Lourdes, da atea, profondamente atea. Quando mi hanno detto di andare a messa ho detto lasciate perdere, non fa per me. E invece lì è cominciato qualcosa di inspiegabile: non ho avuto visioni, ma mi sono bagnata nell’acqua e ho sentito qualcosa. Questo è un altro di quei temi che ho fatto sempre difficoltà a confessare: oggi io credo, anche se non vado a messa, non pratico, ma credo” dice. Dopo quel viaggio un nuovo problema fisico: per circa un mese rimane cieca. Il viaggio a Lourdes infatti non l’aveva convinta del tutto, ma quel periodo di cecità, il fatto di chiamarsi Paola come San Paolo che era rimasto anche lui accecato dalla luce di Dio l’ha convinta del tutto ad abbracciare la fede.