Ci sarà anche Antonello Venditti al Coca Cola Summer Festival 2015, l’evento canoro che si svolgerà nei quattro giorni dal 25 al 28 giugno a Piazza del Popolo, a Roma. Una terza edizione che vedrà come al solito una lunga lista di ospiti di eccezione, tra i quali anche il cantautore romano, uno degli artisti che ha saputo contrassegnare la scena musicale tricolore nel corso degli ultimi decenni. Nato nel marzo del 1949, da un funzionario statale e una insegnante, Antonello Venditti ha iniziato sin da piccolo ad interessarsi di musica, suonando il pianoforte. Ha studiato al liceo Giulio Cesare, luogo cui è poi rimasto profondamente legato, tanto da dedicargli un celebre pezzo, per poi laurearsi in legge nel 1973. Una laurea arrivata quando aveva però già iniziato il percorso artistico che lo avrebbe condotto alla celebrità.



Il suo debutto è avvenuto al celebre Folkstudio, il locale romano in cui ha conosciuto Francesco De Gregori, con il quale ha inciso Theorius Campus, nel 1972, album in cui è anche contenuta la celebre Roma Capoccia. Una prima prova che lo ha subito segnalato alla critica musicale e che ha fatto praticamente da trampolino di lancio per il futuro. La grande notorietà è però arrivata nel 1975, con lo straordinario successo di Lilly, album trascinato dalla title track. Da quel momento è iniziato un periodo di luna di miele con il pubblico venuta meno soltanto dopo alcuni decenni. Tanti i successi che hanno contrassegnato la sua carriera, con un lungo numero di album capaci di mettere insieme buone critiche e grandi vendite. La sua discografia si compone in totale di diciotto lavori in studio, l’ultimo dei quali, Tortuga, uscito proprio di recente, salutato subito da ottimi dati vendita. Tra di essi spiccano però (oltre a Lilly), Sotto il segno dei pesci (1978), Sotto la pioggia (1982), Cuore (1984), Venditti e segreti (1986), In questo mondo di ladri (1988) e Benvenuti in paradiso (1991). Ai quali vanno affiancati alcuni brani di grande rilievo, come Sara, Compagno di scuola, Bomba o non bomba, Ci vorrebbe un amico e Notte prima degli esami, rimasti nell’immaginario collettivo.



La sua poetica si è spesso intrecciata con la passione politica, dando vita ad un lungo numero di pezzi in cui ha voluto rendere nota la sua vicinanza alla sinistra. Una passione che lo ha spinto spesso ad impegnarsi in battaglie di ampio respiro, ma anche ad una certa disillusione negli ultimi anni. Da sempre vicino al Partito Comunista e poi alle formazioni che ne hanno preso il posto nel corso del tempo, negli ultimi tempi si è mostrato molto infastidito per il cammino intrapreso dal Partito Democratico. Già nel 2013 ne ha denunciato la chiara involuzione, indicandone la chiusura nei palazzi del potere e il distacco dagli umori popolari. Di recente ha quindi dichiarato di non voler più parlare di politica, preferendo dedicarsi all’amore. Un tema, quello del suo rapporto con le donne, abbastanza controverso. Antonello Venditti è stato infatti sposato con Simona Izzo, dalla quale ha avuto un figlio, un rapporto poi naufragato, ma al quale ha voluto dedicare alcuni dei suoi pezzi più famosi.



In una recente intervista ha voluto proprio ricordare il suo rapporto con l’ex compagna, affermando di aver ormai capito che in amore vince chi fugge, una cosa che però a lui non sarebbe mai riuscita in pieno. Va anche ricordata la sua grande passione per il calcio e, in particolare, per la squadra della sua città, la Roma. Un legame, quello coi giallorossi, di vecchia data se si pensa che già nel 1975 ha elaborato un brano, Roma non si discute si ama, considerato dai tifosi romanisti l’inno ufficiale della loro squadra. Per molti anni Antonello Venditti ha presenziato alle gare giocate all’Olimpico dalla squadra, dietro al suo striscione Roma capoccia. Alcuni suoi concerti, come quelli che hanno fatto seguito alla conquista del secondo e terzo scudetto, rispettivamente nel 1983 e nel 2001, sono stati seguiti da centinaia di migliaia di persone in delirio. Una passione che lo ha anche impegnato in alcune roventi polemiche con gli stessi tifosi della Roma, come quella seguita ad una sua dichiarazione di volersi allontanare dalla squadra non condividendo la direzione impressa dalla nuova gestione di James Pallotta. Una polemica naturalmente rientrata proprio per l’amore da sempre espresso da Venditti e simboleggiato dal fatto che ancora oggi le partite della Roma allo Stadio Olimpico vengono aperte e chiuse dai suoi inni.