“In tanti anni di carriera non mi era mai venuto in mente di pubblicare un album dal vivo. Come compositore sono piuttosto prolifico e ho sempre preferito lavorare su album in studio. Con il trio con Mario De Paola e Dario Deidda si è presentata  l’occasione giusta per registrare alcuni concerti. La qualità delle esecuzioni ci è sembrata di ottimo livello e allora ho pensato fosse giusto far uscire quello che in assoluto è il primo live a mio nome”. (Antonio Onorato)



A 51 anni Antonio Onorato (Aquilonia 1964) è oramai entrato di diritto nella storia della chitarra italiana. Chiamarlo chitarrista è assai riduttivo, ci troviamo infatti di fronte ad un musicista completo, strumentista di talento, compositore fertile ed innovativo. Negli ultimi anni la sua notorietà è cresciuta notevolmente grazie alla partecipazioni in veste di guest a numerosi concerti del grande Pino Daniele che lo presentava come “il mio chitarrista preferito”. Oltre a Pino Daniele, Onorato vanta numerosi estimatori come Franco Cerri, Eddy Palermo, Pat  Metheny, unitamente  al chitarrista brasiliano Toninho Horta, considerato uno dei grandi nella storia della chitarra brasiliana  e con il quale ha spesso diviso il palco ed alcuni progetti discografici (FROM NAPOLI TO BELO HORIZONTE del 2013).



Antonio Onorato nei suoi cd ha saputo innestare su linguaggi jazz e rock, le scale e la melodia tipica della grande canzone napoletana fondendoli con la musica afro-americana, medio-orientale e brasiliana, elaborando così uno stile originale e sempre in evoluzione. Determinanti negli anni della giovinezza la partecipazione ai seminari tenuti da Jim Hall, John Scofield e Mick Goodrick. Con il passare del tempo egli stesso è diventato un ricercato docente con i suoi corsi di tecnica dell’improvvisazione riservati a pochi e selezionati allievi alcuni dei quali hanno poi intrapreso una luminosa carriera come Osvaldo Di Dio, uno dei più stimati chitarristi italiani, alter ego di Cristiano De André e componente della band di Eros Ramazzotti.



“Antonio non è semplicemente un chitarrista, è un alchimista delle sei corde, un artista capace di tirare fuori suoni e colori immaginando scenari musicali sempre nuovi e spesso inesplorati. Usa la chitarra come un pittore la tavolozza dei colori. E’ stato un maestro illuminante e una guida appassionata, mi ha trasmesso il suo approccio estetico e allo stesso tempo concreto alla musica e all’arte, e per questo non lo ringrazierò mai abbastanza” (Osvaldo Di Dio)

Nel cd TRIO LIVE pubblicato in questi giorni per l’etichetta Wide Sound (WD210)  vengono riproposti  alcuni classici del suo repertorio. Il risultato è di assoluto valore, Onorato manifesta tutta la sua straordinaria arte chitarristica, mai fine a se stessa, corroborata da emozioni e feeling a non finire. Antonio non è un chitarrista “tutte dita”, può suonare di tutto certo, ma ciò che esegue risulta sempre essenziale e funzionale  al discorso musicale, anche con la formula del trio, sicuramente, la più perigliosa per qualsiasi chitarrista.

L’apertura è riservata a ¾ e un Po’ dello stesso Onorato eseguita  all’elettrica (Gibson 175 Thin). Subito si mettono in mostra i due straordinari partner: il bassista Dario Deidda, protagonista di un fulminante a solo e il batterista Mario De Paola, compagno di viaggio di una vita e raffinato strumentista. Non potevano certo mancare alcuni standard jazz accanto a brani della tradizione napoletana come la ballad Palummella, riproposta con gran gusto  e sapienza armonica con la tecnica per ottave, un autentico gioiello. E’ poi  la volta di Gaga che riporta a ricordi lontani e al primo omonimo album, uscito nel 1990 che ci stupì per la gioia melodica e le capacità compositive. Efficaci le riproposizioni di My One And Only Love  e All The way  (un classico di Frank Sinatra suonato su acustica Guild). Presente anche una composizione di Toninho Horta (Canzone del Vesuvio), oltre a un evidente omaggio a Ornette Coleman con O’Munaciello composta dallo stesso Onorato che qui giganteggia sorretto da una ritmica ineccepibile. Di gran suggestione Indian Raga(Onorato), eseguita con  la chitarra Line 6, così come la travolgente Tammurriata Nera. In questi due brani  Onorato  ricorda alcuni dei suoi principali ispiratori:  John McLaughlin, Jimi Hendrix e Joe Zawinul. InTammurriata Nera vengono infatti citati:  Birdland dei Weather Report e Up from the Skies di Hendrix. Molto buone le registrazioni effettuate nel corso dei tour italiani 2013-2014. Una conferma e un grande album; “vivamente” consigliato agli amanti della buona musica e a chi ascolta solo grandi chitarristi.