Un Francesco Guccini inedito, quello ascoltato due giorni fa a San Benedetto del Tronto nel corso di un incontro pubblico seguitissimo da un ampio pubblico. Il celebre cantautore come si sa ha smesso di occuparsi di musica, fa lo scrittore a tempo pieno e il conferenziere. Nel corso dell’incontro Guccini ha avuto parole severe sullo stato della scuola italiana, specialmente quella elementare dove, ha detto, le maestre fanno le mamme ma si dimenticano di insegnare a leggere e scrivere e dove manca anche la giusta severità di un tempo: “Un tempo la scuola era più severa, meno giocosa. Oggi ci sono pochi maestri e tante maestre che spesse volte si comportano da madri. Un po’ di durezza ci vorrebbe” ha detto. Aggiungendo che “Una volta ti insegnavano a leggere, scrivere e far di conto. Se entravi alle medie dovevi conoscere l’analisi logica e grammaticale. Ora si arriva alle medie che non si sa scrivere. Gli insegnanti spieghino agli studenti l’uso dell’acca che a giocare ci pensano da soli”. Parlando poi della sua adolescenza, ha detto che gli adulti lasciavano i bambini a giocare per strada senza preoccupazione e il suo gioco preferito era la cerbottana: “Uscivamo di casa con tre cose fondamentali: un coltellino, dei fiammiferi e del sale. Andavamo a rubare le patate, le facevamo bollire, spargevamo del sale e le mangiavamo. Ci divertivamo con niente”.



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