Il maestro Kristian Järvi sul podio del Palace Grand Hall di Bucarest alla guida della Romanian Youth Orchestra e del Choir of George Enescu Philharmonic, inaugura domenica 30 agosto (ore 19.00) la XXII edizione del Festival e Concorso Internazionale George Enescu. Direttore estone cresciuto negli Stati Uniti e figlio d’arte – il padre Neeme e il fratello Paavo sono entrambi direttori d’orchestra di fama internazionale – Kristian Järvi è una personalità musicale nota per le sue innovative idee di repertorio che il New York Times ha definito “a kinetic force on the podium, like Leonard Bernstein reborn”– ‘una forza tremenda sul podio, un Leonard Bernstien redivvivo’. 



Per la serata inaugurale non poteva mancare un omaggio al celebre compositore e didatta romeno George Enescu cui è intitolato il festival: la splendida Rapsodia n. 1 in la maggiore op. 11 (1901) rivela il sapore della tradizione popolare connotata da freschezza briosa e varietà melodica, qualità che hanno contribuito a rendere immortale la vena compositiva di Enescu. Seguono, sempre nella serata inaugurale,  altre due opere celeberrime: il virtuosistico concerto per violino in re minore (1903) del finlandese Jean Sibelius affidato per la parte solista alla pluripremiata Sarah Chang e i Carmina Burana (1937) del tedesco Carl Orff, colossale composizione per tre voci soliste, orchestra e coro entrata a pieno titolo nell’immaginario musicale di ognuno di noi. 



Ma cosa è il Festival Enescu? Dal 1958, ogni due anni la folla di musicofili ed ascoltatori che in luglio ed agosto si dà appuntamento per il Festival di Salisburgo  in settembre si trasferisce a Bucarest per una  manifestazione che, prevalentemente regionale prima della caduta del muro di  Berlino, nell’ultimo quarto di secolo è diventato uno dei maggiori festival internazionali specialmente per la musica sinfonica e contemporanea. Quest’anno si svolgerà dal 30 agosto al  20 settembre, date perfette per coniugare le settimane finali di Salisburgo con un viaggio in Europa centro-orientale.



Le serate immediatamente successive all’inaugurazione,  lunedì 31 agosto e martedì 1 settembre, vedranno sul podio  Zubin Mehta che calcherà le scene del Romanian Athenaeum insieme alla Israel Philharmonic Orchestra per affrontare pagine monumentali del sinfonismo del Novecento: la Kammersymphonie in mi maggiore, op. 9 di Schönberg, la Sinfonia n. 8 in do minore di Bruckner (il 31 agosto), il poema sinfonico Vox Maris di George Enescu e la Sinfonia n. 9 di Gustav Mahler (il primo settembre).

Il Festival Enescu, che prosegue fino al 20 settembre, si è guadagnato negli anni un posto di primo piano a livello mondiale per la qualità del programma da sinfonico a lirico e la presenza di artisti d’eccezione: una maratona di concerti dal mattino a tarda notte che vede riuniti raffinati interpreti come Sir Simon Rattle, Murray Perahia, David Garrett, Maria João Pires, Fazil Say, Renaud e Gautier Capuçon e alcune delle maggiori formazioni orchestrali quali la Berlin Philharmonic Orchestra, la Wiener Philharmoniker, la London Symphony Orchestra, la Royal Concertgebouw Orchestra Amsterdam, la Staatskapelle Dresden, la San Francisco Symphony Orchestra. 

Non manca la lirica: l’Elektra, capolavoro espressionista di Richard Strauss, affidato alla Bayerische Staatsoper e alla romena Radio Academic Choir; il Wozzeck di Alban Berg eseguito dalla George Enescu Philharmonic Orchestra and Choir eseguirà il 14 settembre.

Nel magnifico Ateaneum Romeno (una delle sale più originali dell’Europa centrale) verranno presentati tre titoli del barocco italiani affidati a complessi, anch’essi italiani, specializzati. Il primo è una vera rarità: Catone in Utica di Leonardo Vinci interpretato dalla compagnia Il Pomo d’Oro alla guida del romano Riccardo Minasi (classe 1978), tra i più apprezzati violinisti e direttori della scena internazionale. Gli altri due sono più noti, anche perché presentati di recente alla Scala: appartengono al periodo veneziano di Claudio Monteverdi e sono tra i suoi ultimi lavori sia Il ritorno di Ulisse in patria  e L’incoronazione di Poppea. Ad interpretare queste ultime due partiture, testimoni del neonato genere del melodramma, sarà l’orchestra britannica Academy of Ancient Music, specialista di musica barocca che predilige gli strumenti d’epoca e un approccio che mira a riportare in vita lo stile esecutivo dell’epoca.

Numerosi i concerti di musica contemporanea, live electronics, electro acustica. Ciò, unitamente ai bassi prezzi dei biglietti (variano da 10 a 36 euro, inoltre sarà possibile sottoscrivere abbonamenti) fa sé che il festival sia affollato di giovani nonché numerosi appuntamenti all’aria aperta nell’ambito di 58 concerti al Palace Hall e all’Ateneo Romeno numerosi appuntamenti all’aria aperta nell’ambito dell’Enescu Festival Square (3-20 settembre) e del Creative Bucharest – due progetti artistici nella forma di olimpiade culturale.