Probabilmente l’ultima occasione per vedere tutti insieme gli ultimi superstiti degli anni 60 ancora in attività, i grandi, le leggende, i miti che hanno cambiato la storia della musica moderna. Inizia stasera a Indio, in California, il Desert Trip Festival, il più grande cartellone di musicisti tutti insieme dai tempi di Woodostock. Allora cantanti e pubblico erano ventenni, oggi sono over 70. Aprono stasera prima Bob Dylan seguito dai Rolling Stones (che hanno un disco di cover di blues in uscita il prossimo 2 dicembre, più di dieci anni dopo il loro ultimo disco in studio); continuano domani prima Neil Young e poi Paul McCartney; e chiudono domenica sera gli Who e Roger Waters. Dunque ciò che resta di Beatles e Pink Floyd, gli inossidabili Jagger e Richards, i due sopravvissuti degli Who Roger Daltrey e Pete Townshend visti recentemente in Italia in grandissima forma, il padre di tutti i cantautori Bob Dylan e il simbolo dell’utopia hippie Neil Young (anche lui in Italia la scorsa estate). Non ci saranno sorprese particolari da aspettarsi, presenteranno le loro usuali set list che fanno ogni sera, la speranza è che si verifichi qualche improvvisata, magari Jagger e Richards che duettano con Dylan o Young con l’ex Beatle, per dire. I prezzi restano molto alti anche se rispetto alle prime prevendite sono stati quasi dimezzati, passando da circa 600 dollari per tutte e tre le serate a circa 199, segno che forse non ci sarà il tutto esaurito come ci si aspettava. Per loro invece il budget resta uguale, circa  sette milioni di dollari per ogni artista. Un evento per ricchi, hanno sottolineato in molti, d’altro canto i prezzi dei biglietti per un concerto rock oggi sono qualcosa che non tutti possono permettersi, tantomeno i giovani, un affare per ricchi insomma.