Era il 24 novembre del 1991 quando le radio musicali di tutto il mondo si fermarono per comunicare una notizia che colse la maggior parte di persone con sorpresa e shock: è morto Freddie Mercury. A quei tempi, 25 anni fa, non esisteva ancora Internet di massa, e le notizie si catturavano da riviste specializzate o da rare immagini televisive. Qualcuno si era accorto che qualcosa non andava, voci erano filtrate qua e là, i concerti erano stati sospesi, anche l’Aids stava venendo alla scoperta piano piano. La morte di Rock Hudson aveva sconvolto il mondo, ma quando si seppe di quella di Mercury l’impatto fu ben maggiore. Lui stesso aveva chiesto ai suoi compagni dei Queen di tenere nascosto il suo male: “Guardate, probabilmente avete capito e per quanto ne so non ci sono cure; ho solo poco tempo a disposizione, voglio continuare la mia vita com’è, facendo dischi. Nessuno deve sapere e nessuno, da questo momento in poi deve parlarne”; e terminò la sua ‘confessione’ dicendo, “E’ tutto”, si legge in una nuova biografia da poco uscita, “Somebody to Love: The Life, Death and Legacy of Freddie Mercury“, scritto da Mark Langthorne e Matt Richards. Freddie Mercury, si legge ancora nel libro, “sapeva che rendere pubblico di avere l’AIDS”, fattore che lo portò a sviluppare una grave forma di broncopolmonite, “avrebbe portato la sua vita a diventare un circo”. Il cantante dei Queen aveva cominciato a stare male due anni prima, facendo esami approfonditi asportando la pelle della sua spalla sinistra si capì che si trattava di Aids. I concerti vennero sospesi, lui giustificò la cosa dicendo che un uomo della sua età se saliva su un palco ancora in calzamaglia come era diventato il suo simbolo avrebbe fatto ridere. La sua ultima apparizione in pubblico è del 18 febbraio 1990 quando ritirò un premio ai Brit Awards. Fu la morte di uno dei suoi amanti Nikolai Grisanovich a gettare sospetti tanto che i Queen furono obbligati a rilasciare un comunicato ufficiale in cui si smentiva che fosse malato. Il 22 novembre a due giorni dalla morte, avendo capito che ormai era finita, rilasciò invece un comunicato ufficiale: “Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa terribile malattia”. Nella sua vita Mercury fu bisessuale: ebbe una lunga relazione con Mary Austin a cui lasciò dopo la morte metà del suo patrimonio, oltre dieci milioni di sterline e la sua casa di Londra. Il rapporto tra i due finì quando lei capì che Mercury aveva relazioni anche con degli uomini, ma nonostante questo lui dichiarò: “Tutti i miei amanti mi chiedono perché non possono sostituire Mary, ma questo è semplicemente impossibile. Lei è la mia unica amica e non desidero nessun altro. Per me, è come se fosse mia moglie. Per me è un matrimonio”.