Abbiamo chiesto a Jody Belli di DJ4.it (DJ per feste private, eventi e locali) di raccontare in musica l’anno che ci stiamo lasciando alle spalle, cogliendone i trend e i fenomeni. Tra molti ritorni in campo di artisti affermati e alcune nuove proposte di successo. L’anno che si avvia a concludersi si è portato via tante star degli anni 80 e 90 (George Michael, David Bowie, Prince, Pete Burns e altri) ma sarebbe ingiusto ricordarlo solo per quello ci ha tolto. Gli ultimi dodici mesi, infatti, sono stati densi di input musicali. Dance: la fusione è la parola d’ordine. Come abbiamo fatto nell’analisi del 2015 (la trovi QUI), partiamo dalla musica dance, diventata ormai un fenomeno mainstream, che vede il definitivo affermarsi dello stile lanciato sul finire dell’anno scorso da Major Lazer (progetto del celebre DJ Diplo ) che unisce l’elettronica con la dancehall giamaicana. Tra la primavera e l’estate, tante le hit in questo stile, dai Global Deejays di Work, a DJ Snake ft. Justin Bieber (Let Me Love You) e lo stesso Major lazer che con Cold Water (feat. Justin Bieber ) e Light It Up e ha centrato di nuovo l’obiettivo.
Segnaliamo anche, rimanendo nel solco della dance con influenze giamaicane e raggaeton, i Clean Bandit (featuring Sean Paul) con Rockabye, Sak Noel & Salvi con Trumpets e DJ Katch con la ballatissima The Horns. Per quanto riguarda invece la dance “tradizionale”, house ed EDM, hanno riempito le piste delle discoteche, anche in questo 2016, i “soliti” francesi David Guetta, con This One’s for You e Would i lie to you; Bob Sinclar con Burning e i nordeuropei Axwell e Shapov con Belong e Calvin Harris (My Way). Infine, due rivelazioni: Alan Walker con Faded e Mike Posner con la ballatissima (e suonatissima in radio) I Took A Pill In Ibiza.
Nella musica pop (pop-dance e Hip Hop) gli ultimi dodici mesi hanno espresso piuttosto chiaramente due anime: quella “vintage” e una moderna. Parecchi i successi con riferimenti espliciti agli anni 70/80: dalla “auto-citazione” di Sting (che ha ripreso le atmosfere dei Police in I can’t stop thinking about you) all’omaggio alla black music “old school” e a Michael Jackson, da parte di Bruno Mars (24K Magic), Justin Timberlake (Can’t stop the feeling!) e The Weeknd (Starboy).
Ma non sono mancate le canzoni elettroniche dal beat lento, che hanno visto i The Chainsmokers in prima linea, con Closer e Don’t let me down, ma anche Martin Garrix con In The Name of Love (un pezzo che sta andando forte nelle ultime settimane) e tanti altri “cloni”: pare sia proprio questo il trend che ritroveremo anche nel 2017. E che 2016 è stato per le due icone del pop al femminile, Rihanna e Shakira? La prima ha avuto un ottimo riscontro di pubblico con This Is What You Came For (con Calvin Harris), mentre Shakira, con la recente Chantaje non sta (per ora) lasciando il segno, ma non è da escludere che il pezzo si faccia strada a inizio 2017. Ottima annata, invece, per Sia: decisamente più schiva e meno appariscente rispetto alle due “colleghe” precedentemente nominate, ha messo a segno due hit clamorose: Cheap Thrills e The greatest.
Un rapido cenno alla musica latina, che come accade da molti anni a questa parte, è stata protagonista dell’estate (trovi QUI) le canzoni estive del 2016), con Duele El Corazon di Enrique Iglesias, Ginza di J Balvin e Sofia di Alvaro Soler. E infine, come non citare il tormentone legato al mannequin challenge (la sfida che consiste nello stare più tempo immobili nelle pose più bizzarre): Black Beatles dei Rae spremmurd.
L’hip hop, nel nostro paese, è ormai una realtà da alcuni anni, ma è in questo 2016 che ha trovato la definitiva consacrazione, con grandi nomi che sono tornati in pista e nuove entrate molto promettenti. Due le “coppie di campioni” che hanno tenuto banco per la maggiore: J-AX & Fedez con Vorrei ma non posto e Marracash & Guè Pequeno con l’album Santeria (Nulla accade, Instalova e Scooteroni le tre canzoni più forti). Da segnalare anche due outsider che proprio in questi mesi sono usciti con i loro nuovi lavori che li hanno “catapultati” da protagonisti nella scena della musica italiana: Salmo e Ghali. Il 2016, tornando alla musica più tradizionale di casa nostra, ha segnato il ritorno di una icona del rock (Ligabue, con Made in Italy) e di una del blues, Zucchero (Partigiano Reggiano e 13 buone ragioni i due brani con più seguito). Senza dimenticare Vasco Rossi, con Un Mondo Migliore (singolo dell’estate 2016, tratto dell’album uscito l’anno scorso) e Mina e Celentano (Amami Amami). E concludiamo la carrellata di questa annata musicale con la vera rivelazione, Fabio Rovazzi, fenomeno nato dal web e amatissimo dai bambini, che questa estate, con Andiamo a comandare ha fatto ballare almeno tre generazioni. Ed è pronto a bissare con la più recente Tutto Molto Interessante.
(DJ4.it)