Sono tra i possibili vincitori di questo Sanremo 2016, sono un duetto e soprattutto sono una coppia, di voci e di amicizia incredibile. In gara con un brano che parla anzitutto di quanto talvolta conti il saper chiedere scusa, Deborah Iurato e Giovanni Caccamo pare abbiano conquistato da subito i cuori e le emozioni di tanti, con un brano come Via da qui che ieri sera è entrato dritto tra le canzoni finaliste.
La vostra canzone ruota praticamente tutta attorno ad una parola sola. Scusa. Che rapporto avete, entrambi, col chiedere perdono?
Giovanni: Giuliano Sangiorgi è per me un grande amico ed eroe. Proprio per questo credo sia riuscito a mettere benissimo al centro dell’attenzione il suo talento autorale cucendo questo pezzo su di me prima e su Deborah poi. Un pomeriggio mi disse: “Dai Giovanni, vieni a trovarmi in Puglia che ho scritto una canzone per te”. Quando dopo cena si sedette al piano e iniziò a suonare il pezzo, veramente mentirei se dicessi che non mi sono commosso. Anche per questo ho deciso di inserire subito Via da qui nel mio album.
Deborah: Oggi è sempre più difficile chiedere scusa. Anche per questo Via da qui possiamo dire presenti anche un testo importante che benissimo sta con la musica. Infatti sono moltissimi i rapporti, le relazioni, le amicizie e gli amori che proprio a causa di orgoglio e pregiudizi non riescono a decollare. Io, devo ammetterlo, credo nel tempo di essere cresciuta e ora sono orgogliosa della donna che sono diventata e di tutte le scuse che ho chiesto quando ho commesso un errore.
In queste sere di Festival avete mostrato sul palco una sintonia e una capacità di duetto assolutamente infinita. Quanto avete dovuto lavorare per sentirvi così vicini?
Deborah: Non abbiamo effettivamente lavorato moltissimo su questo, nel senso che ci siamo trovati in sintonia sin da subito e in modo quasi naturale. Inizialmente pensavamo che due voci così insieme non potessero stare, che non avrebbero affatto suonato bene. Perché Giovanni ha una voce molto più intima della mia, ed io invece ne ho una un po’ più diretta e pop. Non avevamo proprio una bellissima sensazione all’inizio. Ma con molto impegno e tanta passione tutto si è rivoluzionato in modo diverso, e così la prima volta che abbiamo iniziato a cantare insieme ci siamo resi conto che lo spettacolo e l’emozione che avremmo potuto scatenare sarebbe stata incredibile.
Giovanni: La cosa che umanamente ci ha sempre contraddistinto è anche questa diversità palese che c’è fra noi, quasi come le calamite. Siamo il più e il meno che si attraggono. Siamo il diverso visto però come una bellissima risorsa. Questa è la nostra più grande caratteristica e forza. Quando cantiamo insieme abbiamo la luce negli occhi, si vede la passione, l’autenticità di quel che facciamo. E si capisce come si riesca a vivere il nostro mestieri come vera vocazione. Cosa che entrambi facciamo quotidianamente, seppur in momenti e modalità differenti.