Rischiano una pena tra i sei mesi e i sei anni di carcere, ma se trovati colpevoli di blasfemia saranno condannati a morte. Sono i due membri di una band heavy metal iraniana, i Confess, arrestati nel novembre del 2015 con le accuse di “suonare musica heavy metal, possedere una casa discografica indipendente e di aver comunicato con stazioni radio straniere”. Secondo un esponente di Human Rights Watch, i due Siyanor Khosravi e Khosravi Arash Ilkhani dovrebbero essere condannati a cinque anni di carcere come già successo con altri musicisti rock in passato in quanto colpevoli di “aver insultato le sacre credenze” e non aver insultato il profeta Maometto, cosa che sarebbe costata loro automaticamente la pena di morte. Sempre secondo l’esponente di Human Rights i musicisti iraniani soprattutto quelli che non suonano musica classica anche se occidentale, sono sempre esposti a queste accuse e a queste condanne basate su leggi non scritte. Per via della feroce censura governativa, si esibiscono solo a livello underground, tramite passaparola privato. 



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