Dopo aver vinto X-Factor, Lorenzo Fragola prova per la seconda volta a vincere anche la principale competizione canora nazionale, ovvero il Festival di Sanremo, dopo il 10° posto dello scorso anno. Fragola si presenta con “Infinite volte”, canzone sentimentale scritta dall’interprete con Di Benedetto, Canale, Filippelli e Ferraguzzo che al primo sguardo lascia particolarmente delusi per i temi trattati e il tipo di testo e di struttura utilizzati. 



“Infinite volte” racconta di un amore finito nel peggiore dei modi, in cui Fragola canta la sua delusione verso gli atteggiamenti della partner. Ma già i primi 4 versi denunciano una minima attenzione alla componente lirica del brano (“Brucia tutto nella testa/Gela il sangue nelle vene/Sento come se hai paura/Ma è paura di star bene”) che sembra uscire da un pezzo dance pop di fine anni ’90, di quelli che uscivano dai primi proto-talent – vi ricordate le Lollipop? – forse anche perché l’ossessivo ritmo generato dalle parole sembra stonare con l’apparenza melodica di Fragola, almeno del Fragola che conosciamo.

Solo l’esibizione sanremese ci dirà la verità sul possibile cambiamento di pelle di Fragola, ma restando al solo testo si nota come evidentemente non è stato il principale pensiero degli autori. Metafore e similitudini sono da adolescenti – altro che Bernabei e i Dear Jack con testi al confronto molto più maturi -, le rime anche: “Ci siamo amati in cima al mondo/Sopra tutto e sopra tutti/Quanti sogni in un secondo/E in un secondo li hai distrutti/E vorrei tornare indietro/Per fermare quell’istante/In cui mi son sentito forte/Forte come un gigante”. I versi brevi e candezatissimi sembrano invocare una base ritmica serrata ma piatta che le parole non aiutano. E in questo declinare la rabbia e il dolore per un amore finito, non si sente mai la sincerità del sentimento (“Infinite volte ho detto/Che non avrei più vissuto/Nessun altro amore che non sia tu/Altre mille volte ho perso/Questa guerra con me stesso/Ma non è bastato a non pensarti più”) e il confronto con il testo simile negli argomenti dei Dear Jack mette Fragola in imbarazzo, specie se tornano tutti i cliché dell’amore finito, come il sesso senza amore (“Ma non sono mai stato capace/A far l’amore senza amore”) o il silenzio tra le persone (“Se poi è vero che anche scriverti è inutile/Stanotte il tuo silenzio dice cose stupide”). Se l’obiettivo di Fragola è di vincere il Festival o giungere almeno sul podio, deve sperare di avere un comparto musical molto accattivante, per riuscire nell’impresa. Solo le parole potrebbero non bastare, anzi.

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