Scorrendo gli ultimi premi Grammy non potevamo non rimanere colpiti dalla nomination come Best Jazz Instrumental Album assegnata allo splendido BEAUTIFUL LIFE del sassofonista Jimmy Greene. Per la cronaca il Grammy è stato poi vinto da John Scofield con il cd PAST PRESENT. Jimmy Greene ha comunque ottenuto un’altra nomination anche per il miglior arrangiamento per il brano When I Come Home. Ci è sembrato doveroso dedicare un articolo per far conoscere ai nostri lettori la drammatica genesi che ha portato alla realizzazione di questo album. 



Greene, uno dei più stimati sassofonisti americani, ha visto stravolta la propria esistenza  e quella della propria famiglia il 14 dicembre 2012, quando la vita della  figlia Ana Màrquez-Greene  di appena 6 anni, venne drammaticamente spezzata insieme a quella di altri diciannove bambini e sei educatori nella strage alla Sandy Hook Elementary School a Newtown nel Connecticut. Una delle drammatiche stragi che hanno colpito gli Stati Uniti e non solo e nella quale purtroppo sono vittime più che innocenti  i nostri bambini. Una terribile tragedia alla quale nessuno mai potrà dare una giustificazione, come mai nessuno potrà dare pace alla disperazione delle famiglie.



Grazie alla solidarietà del mondo della musica, Greene ha trovato la forza di rialzarsi e riprendere a suonare, dedicando alla memoria della sua figliola, un album di grande bellezza, puro ed ispirato. Agli inizi del 2013  Norman Chesky, il co-proprietario di Chesky Records, avvicinò Greene offrendogli la possibilità di produrre un nuovo album, assicurandogli completa carta bianca.

“A mia figlia Ana piaceva molto cantare e ascoltare cantanti. Per questo ho pensato anche a brani  cantati, visto che lei aveva una voce meravigliosa” (Jimmy Greene).

Una volta avviato  il progetto è stato facile per Greene reclutare i musicisti, che con grande generosità si erano resi disponili. Greene vanta una grande reputazione nel mondo del jazz, avendo partecipato ad oltre ottanta album collaborando fra gli altri con  Freddie Hubbard, Horace Silver, Kenny Barron, Tom Harrell, Harry Connick, Jr. , Steve Turre, Avishai Cohen, oltre a realizzare album come solista : LIVE AT SMALLS (SmallsLive), MISSION STATEMENT (RazDaz/Sunnyside), THE OVERCOMERS SUITE (NuJazz), GIFTS AND GIVERS (Criss Cross), TRUE LIFE STORIES (Criss Cross), FOREVER (Criss Cross), BRAND NEW WORLD (RCA Victor), LIVE AT BIRDLAND (RCA Victor) e INTRODUCING JIMMY GREENE (Criss Cross). Con il suo quartetto si è inoltre esibito nei più prestigiosi  festival e club jazz suonando fra gli altri al Le Club (Mosca), Casa del Jazz (Roma), Sunside Jazz Club (Parigi), Village Vanguard (New York), Red Sea Jazz Festival (Israele), Lapataia Jazz Festival (Uruguay) e l’Amazonas Jazz Festival in Brasile.



Tutti i brani presenti dell’album sono composti arrangiati ed orchestrati da Greene ad eccezione di quattro tracce. Accanto all’impeccabile quartetto base  composto da Christian McBride al contrabasso, Lewis Nash  alla batteria e  Renee Rosnes al pianoforte, suo amici di vecchia data,  si avvicendano altre stelle di prima grandezza. 

L’album si apre con Saludos/Come thou Almighty King un brano nel quale  la stessa Ana partecipa con delle registrazioni avvenute un anno prima della sua scomparsa durante le feste di Natale passate dai nonni materni in Puerto Rico, cantando accompagnata dal fratello più grande al piano. E’ sicuramente il pezzo più toccante perché Greene e Pat Metheny, (impegnato alla acustica a corde di nylon),  rendono il senso di malinconia e di dolore facendo letteralmente “respirare i loro strumenti”. Gli altri brani non sono da meno, partecipano all’incisione le voci di  Kurt Elling (Ana’s Way), Javier Colon (When I Come home)  e Latanya Farrell (Prayer), il piano di Kenny Barron (Where is Love?) e  Cyrus Chestnut, l’attrice Anika Noni Rose (Little Voices), gli d’archi della Hartford Symphony Orchestra, oltre ad un coro di bambini della Linden Christian School.

I titoli delle composizioni prendono spunto dalla vita di Ana, ricordando momenti felici della famiglia Greene. Stupendo il contributo di Jimmy Greene impegnano al sax tenore, soprano e flauto. Colpisce il suo fraseggio e la sonorità del suo tenore, oltre al coinvolgimento e alla spiritualità che pervade tutto  BEAUTIFUL LIFE (Mac Avenue Records/Mac 1093). Toccante la copertina alla quale si ispira Last Summer,  suonato in quartetto. La foto ritrae,  ripresi di spalle  e abbracciati, Ana e suo fratello Isaiah nella casa di Winnipeg, Canada, dove i Greene vissero tra 2009 e il 2012.

“Amare il nostro prossimo; questo è abbastanza semplice, ma se tutti noi lo facessimo, penso che la nostra esistenza sarebbe diversa” (Jimmy Greene).

Un album per non dimenticare che rappresenta in qualche modo una ripartenza e la voglia di andare avanti. Una vittoria dell’amore sull’odio e la follia.