Sul palco del Concerto del Primo Maggio a Roma in Piazza San Giovanni è il momento degli Asian Dub Foundation. Il gruppo ha portato nuove sonorità e un tocco internazionale a questa manifestazione. Oltre a un ritmo trascinante infatti vediamo molti strumenti particolari impiegati sul palcoscenico come per esempio uno splendido e melodico flauto traverso. Ci siamo trovati di fronte a un’esibizione che da veramente i brividi. Il gruppo è partito con la splendida e molto originale ”Zig Zag Nation”. Di sicuro è stata una delle proposte più internazionali e originali di questa edizione del classico Concertone del primo maggio.



L’atteso concerto del 1° maggio a Roma, organizzato come sempre in occasione della festa dei Lavoratori, vedrà la presenza di un gruppo musicale molto famoso in Francia e che sta raccogliendo consensi popolari enormi in tutto il mondo. Parliamo degli Asian Dub Fondation, band che si fa notare non solo per il suo grande mix di influssi musicali diversi ma anche per le tematiche sociali e sicuramente impegnate cche caratterizzano la loro miscela musicale. Il gruppo è impegnato della denuncia delle politiche europee contro l’immigrazione ed è volto a denunciare lo stato di degrado delle periferie britanniche contro la cura e la raffinatezza che caratterizza invece i centri cittadini. Grazie alla collaborazione con un’organizzazione no profit, gli Asian Dub Fondation portano avanti anche diversi progetti in Paesi come Cuba e Brasile.



Grande è l’attesa per gli Asian Dub Foundation, il gruppo musicale inglese che ha conquistato il mondo con uno stile capace di fondere diversi influssi e che sarà tra gli artisti presenti e pronti ad animare il celebre Concerto del 1° maggio a Roma, in Piazza San Giovanni. Il gruppo è nato nel corso del 1993 a Londra, per iniziativa di Deeder Saidullah Zaman, un rapper di soli 14 anni originario del Bengala, di John Ashok Pandit, disc-jockey, e di Aniruddah Das,  bassista. Al gruppo, nel 1994, si è poi aggreato James Sandra Chavale, un chitarrista, grazie al cui apporto la band si è formata in tutta la sua completezza. Successivamente nel gruppo ha fatto il suo ingresso anche Sanjay Gulabhai Tailor, come campionatore. Il primo lavoro in studio è stato: Facts and Fictions, pubblicato nel 1995 raggiugendo un grande successo in Francia, dopo essere stato accolto con non troppo clamore in patria. Il successo della band è andato poi sempre crescendo, soprattutto grazie al proprio mix musicale che ha affiancato delle tematiche sicuramente molto impegnate come quelle volte a denunciare le situazioni sociali delle classi meno abbienti, il razzismo crescente della società britannica e le politiche del WTO.



In particolare gli Asian Dub Fondation si sono scagliati con le loro musiche contro le politiche europee per arginare e porre rimedio al fenomeno dell’immigrazione. Delle politiche che tracurano le periferie, sempre più abbandonate a se stesse, a fronte dei centri cittadini, sempre più curati e raffinati. Il cammino della band si è anche intrecciato con film pregni di impegno, come L’odio, di Mathieu Kassovitz (2002) e La battaglia di Algeri, riedito da Gillo Pontecorvo. L’odio è stato recentemente oggetto di una loro riedizione in merito alla colonna sonora, con l’intenzione di denunciare appunto lo stato di disastro in cui vertono le periferie (tema del film).  L’impegno sociale della band è portato avanti anche grazie all’aiuto di un’associazione no profit che porta il loro nome e con cui sono portati avanti diversi progetti in varie nazioni, come Cuba e Brasile. Famosi per le loro straordinarie esibizioni dal vivo, gli Asian Dub Fondation sono noti anche per aver intrapreso collaborazioni con artisti famosi come The Cure, Rage Against The Machine e Radiohead, rendendoli dunque attesissimi al concerto romano del 1° maggio.