Undicesima replica di uno spettacolo che ha ormai un posto fisso nel cuore dei cultori della musica di Enzo Jannacci, organizzato e sostenuto dall’Associazione Culturale “Quelli che Enzo Jannacci…ce l’hanno nel cuore”, presieduta da Giulio Falco e animata con grande passione da Silvia Reggiani, instancabile motore di questa iniziativa che vuole far conoscere e mantenere viva la memoria di uno dei più grandi artisti della musica italiana.



Dopo i successi ottenuti a Novate Milanese, Monza, Cantù, all’importante Teatro sociale di Como fino all’eclatante sold out al Conservatorio di Milano, per citarne solo alcuni, il 3 giugno, nella magnifica cornice del parco di Villa Scalini a Carbonate (CO), torneranno in scena la musica dell’indimenticato Enzo Jannacci, la sua poetica, la sua vena surreale e talvolta tragicomica, la sua poesia.



Si tratta di un vero, doveroso tributo ad un grande artista, che la nostra Associazione si impegna non solo a ricordare a chi lo ha seguito ed amato, ma soprattutto considera un imperdibile patrimonio culturale che deve rimanere vivo e fatto conoscere anche alle generazioni più giovani, che non hanno avuto modo di conoscerlo e che tanto stavano a cuore al nostro Maestro.

Chi meglio dei “suoi” musicisti storici, coloro che per lunghi anni lo hanno accompagnato nella sua carriera di artista a tutto tondo, per proporre con nuovi arrangiamenti e immutato entusiasmo la musica di Enzo. La band sul palco è infatti composta da Marco e Paolo Brioschi, Sergio Farina, Piero Orsini, Flaviano Cuffari, l’ormai leggendario Paolo Tomelleri ( che compose con Enzo Jannacci il suo “inno” El purtava i scarp del tenis). A loro si accompagnano gli allievi prediletti del maestro come Osvaldo Ardenghi, cabarettista e cantante, autore dello splendido brano che dà il nome allo spettacolo, il duo comico Bove e Limardi, e ancora artisti che da sempre celebrano nel loro repertorio la poetica jannacciana: Carlo Pastori, Stefano Usini, Michaela Negri, Paolo Barillari, Davide Zilli, Emilio Sanvittore.



A cucire, con delicata maestria, tutto lo spettacolo come una sorta di racconto della storia del Maestro, la conduzione di Andrea Pedrinelli, critico musicale di vaglia, scrittore (suo il volume “Roba minima –mica tanto” dedicato a Jannacci) e appassionato cultore della sua arte, innamorato di un uomo che ha saputo unire vita e arte in un unicum senza compromessi, senza sconti, senza, come diceva lui stesso, “trafficare mai con la propria coscienza”.

Poiché il genio di Jannacci è inimitabile e unico, ogni artista interpreta le sue creazioni con la propria sensibilità, la propria verve, la propria intensità, senza mai tradire lo spirito autentico di questo grande cantore che degli ultimi ha fatto i primi, che ha anticipato, con la lungimiranza dei geni veri, tematiche sociali che scottano ancora oggi e che lo rendono sempre, assolutamente attuale.

Appuntamento, dunque, il 3 giugno, a Carbonate via S. Lucia 2 presso Villa Ada Scalini, per divertirsi, commuoversi, riflettere, innamorarsi di nuovo e sempre di un uomo che tanto ha dato alla musica, all’arte, alla poesia, all’umanità.