Ha sicuramente attirato l’attenzione di tutti per la sua esibizione in mezzo ai ghiacci dell’Artico per Greenpeace. Una iniziativa destinata a salvare un posto splendido e davvero particolare che non può perdere le sue peculiarità. Fatto sta comunque che rimane attivo il popolo dei social network e su Twitter lancia un hashtag davvero importante, condiviso anche dalla maggior parte delle testate italiane, #SaveTheArtic. In poche ore questo è diventato trend topic con tantissimi commenti che arrivano anche dal nostro paese, anche se c’è chi non ha propriamente gradito questa iniziativa del musicista di Torino.
È innegabile che l’immagine di Ludovico Einaudi che suona il suo pianoforte su una piattaforma galleggiante in mezzo ai ghiacci dell’Artico sia capace di sciogliere anche i cuori più duri e infatti in rete la maggioranza dei commenti all’iniziativa del compositore per sostenere la petizione di Greenpeace non può che considerarsi positiva. In tutte le lingue, gli utenti hanno voluto testimoniare la propria estasi condividendo il video intitolato Elegy for the Arctic. Nonostante ciò però qualche voce fuori dal coro si è fatta sentire: “Ci voleva #LudovicoEinaudi per far sciogliere il resto dei ghiacci del polo nord. che genialata”, “Quando la tua musica è così poco interessante che devi suonare sulla banchisa affinché si parli di te. #LudovicoEinaudi #Greenpeace”. Clicca qui per leggere tutti i commenti.
Vedere Ludovico Einaudi portare la sua splendida musica fra i ghiacci dell’Artico mentre suona quasi “sospeso” su quelle gelide acque è davverpo emozionante. Per il pianista e compositore italiano però non è stata la sua prima performance “galleggiante”. Un mese fa, come testimoniato da una foto pubblicata sulla sua pagina Twitter (clicca qui per vederla), il musicista ha infatti suonato con altri colleghi sui canali di Amsterdam, in un concerto a sorpresa organizzato a bordo di un’imbarcazione. Un contesto sicuramente diverso ma che testimonia come a Enaudi non dispiaccia per niente esibirsi “galleggiando”.
Ludovico Einaudi, che si è prestato a realizzare il video in cui suona tra i ghiacci dell’Artico per Greenpeace, è uno dei sette milioni e mezzo di persone che hanno firmato la petizione in cui si chiede che l’Artico venga protetto per conservare la sua biodiversità che regola il riscaldamento dell’intero Pianeta. Il pianista e compositore italiano ha pubblicato sulla sua pagina Facebook diverse foto tratte dall’esperienza. Paesaggi splendidi sia a terra che sul mare, mentre Einaudi veniva condotto nel punto esatto in cui sarebbe dovuto salire sulla piattaforma galleggiante che lo ospita nel video. in una delle foto vediamo anche il trasporto del piano, sospeso sul gelido mare in attesa di raggiungere la stessa destinazione (clicca qui per vedere lo scatto). L’ultima foto del “reportage” personale del musicista ci mostra Einaudi stesso sulla nave “Arctic Sunrise” di Greenpeace mentre tiene in braccio lo sgabello su cui lo vediamo seduto nel video. Clicca qui per vedere lo scatto.
Ludovico Einaudi scende in campo per Greenpeace. Il pianista e compositore italiano ha infatti girato un video a favore della campagna della ong per la difesa dell’Artico. Nel filmati di vede Einaudi su una piattaforma galleggiante che si nuove tra i ghiacci mentre il musicista suona una composizione per piano, “Elegy for the Arctic”. Il video è stato girato fra i ghiacci del Polo Nord, davanti alle coste delle isole Svalbard, in Norvegia. Einaudi si è si è imbarcato alla Svalbard sulla nave di Greenpeace “Arctic Sunrise”, per poi salire a bordo della piattaforma che lo attendeva davanti al ghiacciaio costiero di Wahlenbergbreen. Il messaggio di Greenpeace, quello sottoscritto anche da Einaudi, è quello di fermare le attività invasive dell’Artico e cioè interrompere trivellazioni petrolifere e pesca intensiva al fine di preservare l’ambiente naturale. Il compositore ha commentato così l’esperienza: “Arrivare qui è incredibile. L’Artico non è un deserto, ma un luogo pieno di vita. Ho potuto vedere con i miei occhi la purezza e la fragilità di quest’area meravigliosa e suonare una mia composizione ispirata alla bellezza dell’Artico e alle minacce che subisce a causa del riscaldamento globale. Dobbiamo comprendere l’importanza dell’Artico per proteggerlo prima che sia troppo tardi”. L’appello firmato da Einaudi è quello che hanno già sottoscritto otto milioni di persone per chiedere alla comunità internazionale un accordo che protegga l’Artico dallo sfruttamento e dai cambiamenti climatici. Clicca qui per vedere il video.