Ha scoperto l’acqua calda, verrebbe da dire. Che cioè in Italia (ma un po’ in tutto il mondo) non è il talento – nonostante i talent show abbondino – a far meritare la luce dei riflettori e il riconoscimento per il proprio valore. Orbene, qualche cosa andrebbe chiarita.

Arisa ha scritto un drammatico – così qualcuno lo ha definito – post su facebook in cui si paragona a Mia Martini (a proposito di talento….), suicida, come si è sempre detto, perché tagliata fuori dal mondo dello spettacolo “che conta”. Dicevano che portavano iella, dicono le cronache, anche se in realtà non si è mai capito esattamente se si sia suicidata, ma sicuramente era fortemente depressa per non essere più sulla cresta dell’onda. “Certo è che come Mimì non mi ci fanno finire”, dice. Ok, paragonarsi a una delle più grandi cantanti della storia della musica italiana ci vuole un bel… talento. 



In sostanza, Rosalba Pippa in arte Arisa si dice dispiaciuta per non essere stata invitata ai Wind Music Awards, uno dei tanti premi musicali della televisione che contano come il due di picche, si dice dispiaciuta per non essere stata invitata al concertone di Radio Italia che si terrà a giorni a Milano. Fa l’elenco delle sue vittorie: due Sanremo, “è” un pezzo famoso in America cantato da altri – semmai “e un pezzo…” – e ancora “menzioni speciali e targhe ad onorem – mmm… si scrive “ad honorem” – ma non per me”.



Poi dice che lei è stata ad Haiti ad aiutare i terremotati, ma nessuno se n’è accorto. Invece se ci andava “qualche biondina vestita in pelle umana la facevano santa subito”. I più esperti dicono che si riferisse a Emma Marrone, ma noi di talent non siamo molto esperti e non sappiamo a chi si riferisca. 

Però pensiamo che le opere di bene (complimenti Arisa per essere stata ad Haiti) si facciano non per ostentarle come marketing così poi ti invitano ai Wind Music Awards, ma innanzitutto per se stessi e per gli altri. O forse pensava che Haiti fosse l’Isola dei famosi?



Conclude per fortuna dicendo che continuerà a fare musica (“Sono molto orgogliosa di quello che faccio, i miei dischi mi piacciono, per ora combatto e sto al passo andrà sempre meglio”.

Meno male. Una cantante come lei, che per farsi notare, era arrivata a farsi fotografare seduta sulla tazza del water con la carta igienica. Altro che Mimì.

Che ha fatto il giudice di X Factor, che è stata in televisione un giorno sì e uno no… C’è davvero da lamentarsi?

Magari potrebbe fare come le migliaia di ragazzi e non, che ogni sera salgono sul palco di un pub di periferia per cantare davanti a tre persone (una la fidanzata, l’altro l’amico del cuore e il terzo uno che passava di lì per caso) e capire cosa voglia dire sbattersi per la musica. Lasciando stare chi di musica c’è morto. Come Mimì. Grazie. Prego.

(Paolo Vites)