Gli Snarky Puppy saranno in Italia il 18 Luglio a Milano, alla Triennale-teatro dell’Arte, il 24 al Locus Festival a Locorotondo in provincia di Bari con ingresso gratuito e il 25 nella stupenda cornice dell’Anfiteatro Romano di Fiesole (FI). La band attualmente in tour mondiale dopo aver suonato nergli Usa, Asia e Oceania si esibirà in Europa toccando Germania, Polonia, Danimarca, Norvegia, Islanda, Francia, Irlanda, Svizzera, Malta, Italia, Spagna, Portogallo, Finlandia.
Gli ultimi anni sono stati un susseguirsi di tour (vicinissima quota 1300 concerti), premi prestigiosi come il Grammy vinto nel 2014 per l’esecuzione di Something con Lalah Hathaway contenuta nel loro album Family Dinner – Volume One ed il recentissimo Grammy 2015 per l’album SYLVA inciso con la Metropole Orkest che ha trionfato come Best Contemporary Instrumental Album.
“Stavo entrando insieme a David Crosby alla serata finale dei Grammy , a un certo punto mi sono girato e non l ho più visto, si era fermato a parlare con Alice Cooper e Joe Perry, dopo pochi istanti mi sono ritrovato a fare una foto con loro. Wow!” (Michael League).
Nell’80TH DOWNBEAT READERS POLL 2015 i lettori della prestigiosa rivista hanno premiato gli Snarky Puppy come miglior gruppo jazz dopo essere arrivati secondi nel 2014 dietro al Pat Metheny Unity Group. E’ il giusto riconoscimento alla bravura della band fondata nel 2004 dal bassista Michael League, originario della California dove è nato nel 1984.
Due gli album pubblicati nel 2016: il FAMILY DINNER VOLUME TWO e CULCHA VULCHA. Nel primo, inciso dal vivo e messo in commercio con dvd allegato, con sottotitoli anche in italiano, viene in parte riproposta la fortunata formula del FAMILY DINNER VOLUME ONE, dove grandi interpreti ripropongono brani delle rispettive produzioni riarrangiati dagli Snarky Puppy. L’album registrato a New Orleans agli Esplanade Studio supporterà con parte dei proventi la Roots of Music Foundation. Da sottolineare che la band anche in album precedenti, aveva devoluto proventi in beneficienza, pur non potendo vantare certo profitti da star system. Otto i brani presenti più cinque bonus video oltre ad alcune interviste realizzate da Michael League stesso.
“Uno dei loro punti di forza è che si ascoltano a vicenda costantemente, e si fanno spazio l’un l’altro mentre suonano. Sono funky, ti colpiscono emotivamente. Suonare per loro non è un esercizio intellettuale, molto probabilmente sono la band più avanzata del mondo . . una delle più grandi che abbia mai ascoltato” (David Crosby).
Il leggendario musicista partecipa con uno splendido brano Somebody Home, a breve pubblicherà un nuovo album prodotto proprio da Michael League. Oltre a David Crosby sono presenti Becca Stevens & Väsen con il brano I Asked , la cantante peruviana Susana Baca con Charlie Hunter con il brano Molino Molero, Chris Turner con la trascinante Liquid Love, Selif Keita supportato dai brasiliani Carlos Malta e Bernardo Aguilar, la cantante britannica Laura Mvula che insieme alla canadese Michelle Willis ripropone il suo hit Sing To The Moon, il talentuoso Jacob Collier, visto all’opera con la band qui a Londra, che insieme a Big Ed Lee propone Don’t You Know evidente omaggio al jazz degli anni ’80.
Knower e Jeff Coffin sono gli interpreti della travolgente I Remember. Fra i tanti ospiti spicca anche il grande trombettista Terence Blanchard. A questi brani si aggiungono cinque bonus track presenti nel dvd. L’album è stato registrato durante il carnevale di New Orleans dal 12 al 14 febbraio 2015, con l’eccezione del grande Selif Keita che a causa di un malanno ha poi registrato la sua voce nel suo studio di Bamako in Mali. Straordinaria come sempre la qualità delle registrazioni dovute a Eric Hartman, da sempre fonico della band e prematuramente scomparso lo scorso anno. Rispetto al precedente Volume One, League ha pensato bene di muoversi in maniera differente, mettendo insieme cantanti e strumentisti apparentemente assai diversi fra loro, per radici musicali, età e paese di provenienza. Il risultato è stato notevole, evitando così il già sentito.
Un collage sonoro intrigante ed entusiasmante al tempo stesso. Presente la gran parte di The Fam, la famiglia degli Snarky Puppy con ventuno musicisti dei circa quaranta che si avvicendano nella band. Michael League con la sua generosa leadership ha conferito al gruppo uno spirito da collettivo dove vige un profondo rispetto fra tutti i componenti ed un atmosfera sempre tranquilla, quasi spirituale.
Durante le prove o dopo i concerti non ci è mai capitato di percepire tensioni fra i componenti, tutti straordinari strumentisti che sul palco danno il meglio sempre con lo scopo di far risaltare la band del suo insieme. E’ incredibile come tanti talenti, pur avendo sviluppato carriere soliste e importanti collaborazioni (Marcus Miller, Erykah Badu, Roy Hargrove, Snoop Dogg, Kirk Franklin, Justin Timberlake,) abbiano deciso di rimanere nella band, per continuare a suonare questa musica che non finisce mai di stupire.
“La band suona meglio e si sente meglio quando la nostra musica viene assorbita in un certo modo che non è proprio tipico della scena jam-band. Quando abbiamo un pubblico silenzioso ed attento siamo in grado di suonare prestando attenzione alle qualità e alle dinamiche esplorando davvero le cose musicalmente, ciò è impossibile quando il concerto per l’entusiasmo del pubblico diventa una festa” (Michael League)
Queste parole di League ci fanno venire alla mente gli ultimi concerti a Londra alla Roundhouse e all’ Hammersmith Apollo dove il giovane pubblico londinese si è letteralmente lasciato andare in una gigantesca festa tribale. D’altro canto con il set al Ronnie’s Scott nel concerto di mezzanotte, davanti a stampa specializzata ed appassionati di jazz , gli Snarky Puppy hanno mostrato di essere capaci di esecuzioni praticamente perfette.
“In effetti abbiamo un pubblico trasversale- ha dichiarato League in una recente intervista- a volte si rivolgono a me dicendomi ” ‘Oh, mio ??padre mi ha parlato di te,’ e qualche volta la frase diventa ‘Oh, mio ??figlio mi ha parlato di te,’ tutto ciò è allo stesso tempo divertente e conferma la capacità della nostra musica di arrivare un po’ a tutti” (Michael League)
Tornando a FAMILY DINNER VOLUME TWO League ha voluto accanto a se musicisti di differenti estrazioni come il gruppo svedese Väsen. Anni fa un loro disco gli venne fatto ascoltare dal fratello maggiore.
“Fu mio fratello musicista folk a farmi avvicinare a questo tipo di musica. Questo gruppo neo-trad scandinavo prende la tradizione della musica popolare svedese per poi percorrere altre direzioni compositive. La strumentazione in sé mi ha ispirato: uno strumento medioevale svedese chiamato nyckelharpa, viola, chitarra acustica, e un setup di percussioni non convenzionale. La sensibilità delle melodie, antiche e nuove allo stesso tempo, la ricchezza dell’armonia e del ritmo sotto hanno aperto nuove possibilità compositive nella mia mente” (Michael League)
In una recente intervista Michael League ha citato fra gli album per lui più importanti :WHIRLED dei Väsen, MODEREKO di ModeReko, OK COMPUTER dei Radiohead, WE GET REQUESTS dell’ Oscar Peterson Trio.
Figlio di un militare con la madre musicista classica, League è cresciuto fra l’Alabama e la Virginia. Inizia a tredici anni con la chitarra per poi passare a diciassette anni al basso. Frequenta per quattro anni la North Texas la stessa dove in passato hanno studiato musicisti del calibro di Lyle Mays e Pat Coil. Più volte citata, l’importante influenza del tastierista Bernard Wright, noto per aver suonato con Miles Davis e Chaka Khan. Proprio con Bernard Wright per circa due anni League si eserciterà suonando con lui tutte le settimane. I consigli del grande musicista saranno fondamentali per l’avvio della sua carriera di compositore.
“Scrivevo solo musica strumentale – racconta in una intervista a Steve Gregory – ero influenzato dalle cose che ascoltavo in quel periodo: Pat Metheny, Radiohead, Astor Piazzolla, Modereko, Bjork, Avishai Cohen , musica brasiliana, afro-beat, rhythm & blues e funk d’annata.”
Influenze evidenti nei primi album fino a che League definirà una propria ed originale capacità compositiva. Il sound degli Snarky Puppy si basa sulla forte connessione ritmica che lega il basso di League alle percussioni di Nate Werth e alla batteria di Lewis e Searight, sulla quale si innestano le melodie suonate dalla strepitosa sezioni fiati vero punto di forza della band. Soppesate le parti solistiche che oltre a tromba flicorno e sax vedono in evidenza i trascinanti soli di synth ( Moog) ad opera dei tastieristi. Buono spazio viene dato anche alla chitarra e alle sue sonorità più rock, sempre interpretate con sapienza dai tre chitarristi. I primi quattro album LIVE AT THE UNCOMMOND GROUND ( 2005), THE ONLY CONSTANT del 2006 nel quale suonano il pianista inglese Bill Laurance , il trombettista Jay Jennings, i chitarristi Chris McQueen e Bob Lanzetti e il percussionista Nate Werth , ancora oggi elementi fondamentali della band, unitamente a THE WORLD IS GETTING SMALLER (2007), e BRING US THE BRIGHT (2008) serviranno a definire la cifra stilistica degli Snarky Puppy . La vera esplosione avverrà con gli album successivi che ne decreteranno il successo a livello mondiale: TELL YOUR FRIENDS (2010), GROUNDUP (2012), AMKENI W/BUKURU CELESTIN (2013), FAMILY DINNER – VOLUME 1 (2013), WE LIKE IT HERE (2014), SYLVA W/ METROPOLE ORKEST (2015). Tutti incisi dal vivo in studio e pubblicati con cd e dvd ad eccezione del recentissimo CULCHA VULCHA sempre per la loro etichetta Groundup. Voler a tutti i costi inserirli in un filone è estremamente riduttivo, sicuramente gli Snarky Puppy entrano di diritto fra i grandi nomi del jazz elettrico che hanno avuto in Miles Davis , Weather Report, Herbie Hancock, Pat Metheny Group e Chick Corea i più luminosi esempi.
In quanto a progettualità Michael League si avvicina proprio a Metheny vista la generosità e l’impegno profuso nella musica anche come produttore di gruppi e nomi indubbiamente interessanti ( Forq, Banda Magda , Michelle Willis, Bukuru Celestine) oltre agli splendidi album del tastierista Bill Laurance (FLINT, SWIFT e il recente AFTERSUN), senza sottacere l’intesa attività degli Snarky Puppy che oramai viaggiano ad una media di circa duecento concerti all’anno. Colpisce la costante ricerca verso forme e orizzonti musicali desueti e la passione per la musica di tutto il mondo.
Le incisioni di CULCHA VULCHA, ultima loro pubblicazione, sono state effettuate lo scorso anno negli studi Sonich Ranch a Tornillo nel Texas e presso gli Atlantic Sound Studios a New York. Quasi un passaggio doveroso anche se forzato, per non perdere contatto con le tecniche di registrazione in studio, rinunciando ai live, ripercorrendo in qualche modo la strada delle grandi produzioni americane di storiche band come Steely Dan e Pat Metheny Group.
“Purtroppo Eric Hartman il nostro fonico con il quale avevamo registrato tutti i cd è scomparso e abbiamo dovuto optare per questa scelta anche per consentire a Nic Hard di avvicinarsi alla nostra musica permettendogli di esprimersi al meglio senza fare il verso all’approccio di Eric” (Michael League)
La musica proposta è la summa delle diverse influenze ed interessi musicali di League e compagni, che hanno spaziato dalla musica africana a quella centro e sud americana, al funk, al jazz, al rythm and blues, alla musica minimale. CULCHA VULCHA conferma la fresca inventiva degli Snarky. Oltre a Michael League impegnato al basso ( Fender precision del 1976, Hofner 500/1 Beatle violin del 1967), Moog bass, ukulele bass, tastiere e chitarra, suonano: Bill Laurance, Cory Henry, Justin Stanton, Bobby Spark, Shaun Martin alle tastiere, Mark Lettieri, Bob Lanzetti, Chris McQueen alle chitarre, Nate Werth, Keita Ogawa, Marcelo Woloski percussioni, Jay Jennings tromba e flicorno, Mike ‘Maz’ Mahler tromba, flicorno e voce, Chris Bullock sax tenore, clarinetto basso flauto e tastiere, Bob Reynolds sax tenore, Zach Brock, violino, Jason ‘J.T.’ Thomas, Robert ‘Sput’ Searight, e Larnell Lewis alla batteria .
“Di solito i brani sono composti da un singolo autore . Per questo ultimo album – ha dichiarato League in un intervista al quotidiano The Hindu – avevamo dodici pezzi sei miei e sei dei ragazzi . E’ un lavoro differente dai precedenti, più introspettivo, probabilmente più ambizioso; sicuramente non è esplosivo come WE LIKE IT HERE “.
Nove le composizioni presenti, cinque a firma Michael League (Tarova, Semente, Grown Folks, GØ , Big Ugly) oltre a Gemini (Justin Stanton), Beep Box (Chris Bullock), The Simple Life (Bob Lanzetti) e Palermo (Marcelo Woloski). League firma insieme alla band gli arrangiamenti dell’intero cd.
Apertura con Tarova con l’organo di Cory Henry a presentare il tema; con la successiva Semente si respira aria centro americana . Bel clima quello di Gemini, quasi sospeso, caratterizzato dalle chitarre suonate con lo slide e dal piano Fender . I fiati tornano ad essere protagonisti nella successiva Grown Folks, andamento funk, clavinet, mellotron e tastiere analogiche si fondono con il Synthex. Interessante e desueta Beep Box scritta dal Chris Bullock che oltre al flauto si cimenta alle tastiere con League all’ukelele basso e Mark Lettieri impegnato alla chitarra e alla baritono.
Brano simbolo di CULCHA VULCHA la successiva GØ, con la sezione fiati che tesse la melodia del crescendo finale nel quale brilla l’entusiasmante solo di Justin Stanton al Moog. In grande evidenza anche il piano Fender di Bill Laurance con il suo lungo a solo e il bell’intervento di Mike Maher con la tromba sordinata, trattata con il wah wah. Pezzo destinato a diventare uno dei punti di forza del repertorio live. Dopo il funk di The Simple Lifesi passa a Palermo brano dedicato all’omonimo quartiere di Buenos Aires città di provenienza dell’autore, il percussionista Marcelo Wolosky. Bella composizione che conferma la duttilità della band alternando parti molto ritmiche a climi rilassati da ballad con il suono del flicorno che diventa protagonista. Chiude il cd Big Ugly, trascinante brano da fine concerto. League suona le sue linee sul Moog Bass, gran solo del violino di Zack Brock e crescendo finale di synth analogici e sezione fiati che accompagnano l’ assolo finale di Cory Henry al Moog.
Stupende in tutto il cd le sonorità della sezione fiati (tromba, flicorno, due sax, clarinetto basso) combinati in modo differente tra brano e brano, a volte doppiate dal synth o caratterizzate dalle trombe sordinate o dal doppio sax. Il suono dei fiati degli Snarky è oramai parte della grande storia delle big band americane, e guarda con rispetto alla tradizione jazz come pure alla musica nera (Earth Wind & Fire), a Gil Evans, Blood Sweat & Tears e alle sezioni degli Steely Dan e dei Tower of Power.
Una band straordinaria che sta riavvicinando alla vera musica i giovani attratti dall’immediatezza della loro proposta. Ascoltarli dal vivo è un’emozione unica, capacità strumentali, feeling, grande musica, suonata completamente in diretta senza alcun uso di sequencer. Nessuno primeggia, ma tutti a turno, stupiscono, anche quando meno te lo aspetti, per la musicalità, il talento, i soli coinvolgenti, il tutto incastonato in una musica autentica, sincera, frutto di anni di studio e di sacrifici permeata dello straordinario legame umano e spirituale che fa di questi ragazzi la sorpresa musicale degli ultimi tempi. Una bella storia direbbe qualcuno, quasi una favola. Per chi volesse è in commercio un cofanetto di 32 cd dove sono racchiusi i più bei concerti del tour 2015. L’appuntamento è quindi per i prossimi concerti italiani 18 Luglio a Milano, il 24 a Locorotondo il 25 a Fiesole. Segnaliamo inoltre l’esibizione che uno dei loro tastieristi Cory Henry terrà con i suoi Funk Apostles il 15 luglio a Umbria Jazz.