Quando, nel 1990, iniziò a Jesi il festival Pergolesi-Spontini (il primo nato nella città marchigiana ed il secondo in una cittadina dei dintorni) molti pensarono che sarebbe stata un’operazione di breve durata. Il festival – è vero – nasceva in una città dove in una delle piazze principali c’è un bel ed importante teatro di tradizione, ma Pergolesi ha avuto vita breve (e quindi prodotto relativamente poco) e le principali opere di Spontini sono lavori ‘imperiali’ (per la Francia napoleonica, prima, e poi per la Prussia fredericiana) che anche le maggiori fondazioni liriche esitano a mettere in scena per l’organico che richiedono (grandi voci, cori, corpo di ballo, effetti scenografici.



Piano piano il festival è giunto alla sedicesima edizione e, nell’anno in cui tutti gli enti musicali piangono miseria, è riuscito ad estendere la manifestazione dal primo al 25 settembre, con spettacoli principalmente nei fine settimana. E’ riuscito a farlo grazie ad una grande abilità manageriale (alla riduzione dei fondi pubblici si è risposto con un crowdfunding che include una trentina di sponsor tra cui la delegazione pontificia di Loreto e la fondazione eremo dei Padri Bianchi) ed ad una rigorosa ed inventiva direzione artistica,



Dopo avere rappresentato l’opera integrale di Pergolesi (riproducendola in una collezione di DvD di grande valore) e dopo avere affrontato i lavori più facilmente rappresentabili di Spontini, l’edizione di quest’anno è dedicata all’epoca di Federico II iniziando dalla sua nascita a Jesi quando l’Imperatrice Costanza (in viaggio verso lo Sicilia) lo partorì il 26 gennaio 1194.

Ed è proprio con una ‘festa teatrale’ nella piazza principale di Jesi che il primo settembre è iniziata la manifestazione. ‘Il Volo dell’Aquila’ è una ‘festa teatrale con voci, cori polifonici, strumenti elettronici, artisti di circo contemporaneo e campane, ideata da Franco Dragoni, messa in musica da  Fabrizio Festa e con la drammaturgia di Vincenzo De Vivo. Una serata splendida e irrepetibile per ricordare l’ingresso a Jesi dell’Imperatrice Costanza e la nascita del futuro Re di Sicilia ed Imperatore del Sacro Romano Impero. Circa centocinquanta artisti nella piazza, tra coro, solisti, danzatori, mini e saltimbachi. Uno spettacolo indubbiamente di grande effetto in cui il pubblico (oltre tremila persone) ha partecipato con passione. 



Particolarmente interessante l’ancoraggio del canto quasi gregoriano del coro e l’elettroacustica. Unico difetto: la non eccelsa qualità dell’amplificazione.

Si è  trattato di una delle prime mondiali presentate al festival. La seconda (di cui parleremo altrove) è ‘Die Sarazin’ di cui Richard Wagner scrisse il libretto in gioventù, senza , però, mai metterlo in musica; viene presentato, in anteprima rispetto al Teatro Massimo di Palermo, co musiche di altre opere wagneriani e di Liszt.

Il festival dedica due  appuntamenti spirituali al ricordo delle vittime del terremoto: il 10 settembre nella Basilica della Santa Casa di Loreto le note dello “Stabat Mater” di Giovanni Battista Pergolesi risuoneranno per riassumere nella sofferenza della Vergine sotto la Croce il dolore delle popolazioni colpite; le vittime verranno inoltre ricordate il 25 settembre nella Chiesa di San Marco di Jesi, nel corso del Concerto “Liturgia solenne per la Cappella Reale di Sicilia” che avrà luogo durante la celebrazione della Messa. 

Tra gli altri appuntamenti il  9 settembre (con replica l’11) al Teatro Pergolesi di Jesi, va in scena una nuova produzione de Li prodigi della divina grazia nella conversione e morte di San Guglielmo Duca d’Aquitania, dramma sacro di Giovanni Battista Pergolesi nella revisione critica di Livio Aragona per le Edizioni Fondazione Pergolesi Spontini. Christophe Rousset dirige Les Talens Lyriques ed un cast di voci del repertorio barocco quali Raffaella Milanesi (San Guglielmo), Sofia Solovyi (San Bernardo – Padre Arsenio), Clemente Daliotti (Cuosemo), Arianna Vendittelli (Angelo), Maharram Huseynov (Demonio). Firma la regia Francesco Nappa, le scene sono di Benito Leonori, i costumi di Giusi Giustino. 

Sabato 10 settembre, nella Basilica della Santa Casa di Loreto, per l’Anno Santo della Misericordia,  Christophe Rousset guida Les Talens Liriques, il soprano Francesca Aspromonte ed il contralto Benedetta Mazzucato in un concerto mariano in omaggio alla Vergine Lauretana “Madre di Misericordia”, con musiche di Giovanni Battista Pergolesi (Salve Regina in fa minore per contralto, archi e basso continuo e Stabat Mater in fa minore per soprano, contralto, archi e basso continuo) e di Leonardo Leo il Salve Regina in fa maggiore per soprano, archi e basso continuo. 

Domenica 11 settembre alle ore 18 nel giardino della casa di Gaspare Spontini  ed oggi sede di un prezioso Museo-Archivio da poche settimane riaperto al pubblico, risuona la musica di Agnes von Hohenstaufen, in un “Salotto Agnese” con pagine dal capolavoro spontiniano nell’edizione italiana voluta nel 1954 da Francesco Siciliani, il grande organizzatore musicale scomparso vent’anni fa. Cantano i solisti dell’Accademia d’arte Lirica di Osimo, al pianoforte Alessandro Benigni. 

Venerdì 16 e domenica 18 settembre , con anteprima giovani giovedì 15 settembre al Teatro Moriconi di Jesi va in scena il Re Enzo, opera comica di Alberto Donini con musica di Ottorino Respighi in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in collaborazione con il Conservatorio “B. Maderna” di Cesena e l’Accademia di Arte Lirica di Osimo.. 

Il  17 settembre alle ore 21 nella preziosa cornice della Chiesa degli Aroli di Monsano, il concerto “Da Federico a Federico: musiche per un re flautista” propone musiche di Federico II di Prussia, Johann Philipp Kirnberger, Carl Philipp Emanuel Bach, Johann Joachim Quantz, Johann Sebastian Bach, con il clavicembalo di Stefano Demicheli, il flauto traversiere di Marcello Gatti ed il violoncello di Marco Ceccato, in collaborazione con Centro di Musica Antica Pietà di Turchini di Napoli. 

Il 24 le laudi alle origini del Francescanesimo risuonano nell’Eremo dei Frati Bianchi a Cupramontana, scenario ideale del concerto dell’Ensemble Micrologus dal titolo “Frati e Giullari. Joculatores Domini”. Al termine del concerto si tiene una degustazione gratuita di olio, vino e pane a cura di Food Brand Marche. 

Chiude il Festival, domenica 25 settembre alle ore 11.30 nella Chiesa di San Marco a Jesi, la “Liturgia solenne per la Cappella Reale di Sicilia”: nel corso della Celebrazione Liturgica, l’Ensemble Calixtinus diretto da Giovannangelo de Gennaro esegue la Messa Normanno Sveva (secolo XII, Biblioteca Nazionale di Madrid, manoscritti 288 – 289 –19421), la musica sacra cantata nelle cerimonie solenni del Regno di Sicilia, nel Duomo e nella Cappella Palatina di Palermo e sotto le volte della Cattedrale di Monreale. 

Quindi un festival di sorprese e di innovazioni, con prime mondiale e nuove produzioni. Un grande segno di vitalità di una città di 40.000 abitanti delle Marche.