Eppure per Adriano Celentano e per il suo “clan” non sono tutte rose e fiori: fino a qualche giorno circolavano ancora le bufale sulla sua morte in un incidente, il sindaco di Arquata del Tronto lo ha attaccato per non aver ricordato il paese duramente colpito dal terremoto (a differenza di quanto fatto con Amatrice) e infine arriva anche l’attacco inatteso e inaspettato dalla città pugliese di Foggia. Per chi non lo sapesse, Adriano Celentano è nato si nella arcinota via Gluck di Milano il 6 gennaio del 1938, ma da genitori foggiani doc: Leontino e Giuditta Giuva, i due genitori del Molleggiato salirono al nord per trovare lavoro e soldi. Ecco che per il suo compleanno pochi giorni fa il Mattino di Foggia riserva un bell’attacco al buon Celentano proprio per non aver mai più calcolato la città d’origine in tutti questi anni di carriera. «E il rapporto che il molleggiato ha avuto con Foggia è stato più di indifferenza che di affezione. Se non qualche volta da bambino, nella città pugliese delle sue origini non è mai tornato: neppure per accettare la laurea ad honorem che nel 2006 l’Università di Foggia voleva conferirgli», si legge nell’editoriale risentito del giornale locale foggiano. Nel caso della laurea non ritirata, lo stesso Celentano provò a spiegarsi in una lettera dello scorso 8 febbraio 2016 in cui sosteneva, «con un pizzico di presuntuoso dispiacere non posso accettare la laurea né la cittadinanza onoraria che avrebbe voluto attribuirmi il sindaco di Foggia in virtù delle mie radici familiari. Il titolo honoris causa mi costringerebbe a migliorare e a prendermi troppo sul serio. Sono onorato per le mie origini qui a Foggia ma accettare anche la cittadinanza rientra tra le formalità che da sempre cerco di evitare». Insomma, riuscirà a sanarsi questa frattura tra il Molleggiato e una buona fetta della Puglia?



Inutile dirlo, per Adriano Celentano il successo in questo 2017 sembra proprio non andarsene via: il nuovo album con Mina va a gonfie vele e anche in questa seconda settimana del nuovo anno si conferma in testa alle classifiche degli album più venduti in Italia. Secondo la classifica ufficiale FIMI, “Le migliori” del duo Mina-Celentano spopola ancora davanti ai cavalli di battaglia Tiziano Ferro ed Ligabue: forti delle oltre 150 mila copie vendute in poco più di un anno, e di un 2016 chiuso in testa alla classifica generale di vendita, il gioco è fatto guidando tutti gli album in vendita nel nostro Paese. Col podio invariato da oltre 4 settimane, seguono poi Vasco Rossi col suo “Vascononstaop” che si scambia di posizione con “MarcoMengoniLive”, il terzo capitolo della trilogia di Marco Mengoni. In sesta posizione torna Alessandra Amoroso, la cantante donna più venduta dello scorso anno con il suo “Vivere a colori”, che lascia la sedicesima e si tiene alle spalle “Pooh 50 – L’ultima notte insieme”. Mica male per il buon Adriano Celentano, come dire il “Molleggiato” non passa mai di moda…



È per molti il mito della musica italiana: e in quanto tale, visto cosa sta per nascere su Canal 5 con l’idea di Paolo Bonolis, in tanti si chiedono se ci sarà anche il Molleggiato. Di cosa stiamo parlando? Ma ovviamente di Music, il nuovo programma in tre serate che scatta domani sera sulla rete ammiraglia di Mediaset: ideato e condotto da Bonolis e dal fido Luca Laurenti, il programma innovativo prova a fare il “verso” a Sanremo senza però condurre alcuna gara. «Questo è il mio Sanremo ed è bellissimo ma non c’è gara, non vince nessuno. Music celebra la musica e le emozioni. Abbiamo chiesto ai nostri idoli quali sono stati i loro idoli, qual è stata la loro canzone della vita», confessa Paolo Bonolis su Gq. Interessante il passaggio sull’idolo di sempre, proprio Adriano Celentano, visto che lascia aperta qualche speranza di vederlo tornare sullo schermo. «Se ci sarà una prossima edizione Adriano Celentano ha detto che ci sarà ne abbiamo parlato». Riuscirete ad aspettare un anno intero?



Adriano Celentano, in questo giorno che celebra il primo anniversario della morte di David Bowie, non potrà non ricordare quella volta in cui nel 199 ospitò come un evento nazionale l’ospitata del Duca Bianco nel suo programma di successo su Rai1, “Francamente me ne infischio”. Incontro tra due mostri sacri che però passò alla storia come uno dei più grandi scontri “silenziosi” della tv italiana: Bowie si sente quasi imbarazzato dalle domande del collega italiano e sembra quasi innervosirsi. Alla prima domanda di Adriano, “Secondo te c’è futuro?”, Bowie risponde, ridendo nervosamente: “Per me sì, e per te?”. Ma è solo la prima di tante a cui il Duca non ha risposta, tanto che a un certo punto afferma: “Non sono la persona giusta a cui fare queste domande”. Non solo, Celentano poi continua e insiste, «Cosa bisogna fare contro la fame nel mondo?”. La risposta è più che ovvia: “La politica deve agire, ma il cambiamento deve partire dalla gente”. Celentano lo pressa: “E perché la gente tarda a muoversi?”. Lo sguardo del Duca si stranisce, continua a toccarsi nervosamente la mano destra, poi ribatte seccato: “Non chiederlo a me». Lo scontro continuò e i due non fecero mai pace, “Celentano è un idiota” arrivò a dire Bowie; anni dopo, lo scontro fa sorrider e forse il buon Molleggiato avrà perdonato le maniere del Duca Bianco. E viceversa. Clicca qui per vederla video-intervista di Adriano Celentano a David Bowie

La storia della televisione italiana ha vissuto un periodo roseo con la messa in onda di Fantastico, simbolo per eccellenza di artisti del calibro di Adriano Celentano. Trasmessa dalla Rai esattamente 30 anni fa, l’edizione numero 8 dello spettacolo di varietà ha visto la conduzione del molleggiato, già allora protagonista di messaggi dissacranti. Una caratteristica che approfondirà molte decadi più tardi nel suo Rockpolitik. Sono anni di successo per Adriano Celentano, che può contare su uno stuolo di ammiratori che spaziano dall’Italia fino alla Russia. E proviene proprio da questo Paese l’imprenditore che propose all’artista di dare vita, dietro lauto compenso, una serie di concerti a Mosca. Anche in quell’occasione il cantautore mostro quell’animo schivo che più lo caratterizza e che ha aiutato in realtà la sua popolarità. 

Un personaggio spesso visto come scomodo, Adriano Celentano, troppo crudo ed altezzoso, ma acclamato negli studi televisivi e nelle piazze di moltissime città. Nassce allora il Veronica Club, il primo fanbase dedicati all’artista, che poteva contare al suo interno 15 mila membri. Siamo negli anni in cui le serate televisive videro Adriano Celentano procedere a passo spedito verso una trasformazione, ulteriore, della sua presenza mediatica. Da cantante ad attore ed infine a “telepredicatore”, come amavano definirlo gli organi di stampa in quel periodo. Il motivo? Il forte impegno politico e sociale, sottolinea La Gazzetta di Reggio, che non segnò solo l’artista, ma anche Fantastico 8. Il successo del club si deve soprattutto al clamore che suscitò la trasmissione della Rai e che provocò un’ondata di richieste di teressamento da parte di tutta l’Europa. “A lui piace vivere così”, rivela Marcello Mailli, il fondatore del Veronica Club, “in mezzo agli amici e ai paesani che conosce da una vita, in modo semplice”. Uno spaccato riconoscibile in Serafino, una delle pellicole all’italiana più amate sia nel nostro territorio che all’estero.