È uscito il nuovo video dei Baustelle, Amanda Lear, rock band nata nel 1996 e composta da Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini. Amanda Lear è una canzone che fa parte del nuovo album dei Baustelle, “L’amore e la violenza”, definito da Francesco Bianconi un disco “oscenamente pop”, ma al tempo stesso libero e pieno di contaminazioni musicali. “Si potrà dire che sia bello o brutto, riuscito o non riuscito, ma di sicuro questo disco, più che altri nostri precedenti lavori, osa nel mettere in collisione materiali e ispirazioni musicali di matrice diversa, nel mischiare alto e basso, sacro e profano”, hanno scritto sul loro profilo Facebook i Baustelle per commentare l’album. Partendo da Amanda Lear, primo video uscito de “L’Amore e la violenza“, una canzone che tratta di una storia d’amore cruda, senza nessun risvolto da favola e che porta due persone a farsi del male a vicenda nel modo più basso possibile. “Qualcuno dice ‘ma che cosa c’entra Amanda Lear?’. Beh, niente. O meglio è il paragone che la protagonista della canzone fa. In pratica dice: ‘Io e te dobbiamo essere come un disco di Amanda Lear: lato A, lato B, e poi chi s’è visto s’è visto, molto meglio così’. Amanda Lear quindi, ai fini dello svolgimento narrativo della canzone poteva essere sostituita con qualsiasi cosa, per esempio, che so, da un disco dei Beatles o di Neil Diamond. Però sono molto felice invece di aver costretto Amanda Lear a finire dentro la nostra canzone perché è un mito, è una donna eccezionale: una che è stata fidanzata con Dalì e David Bowie non si può non amare”, ha detto Francesco Bianconi intervistato da Repubblica. Clicca qui per vedere Amanda Lear, video dei Baustelle.



I pareri sul nuovo album dei Baustelle, “L’amore e la violenza”, sono tutti molto positivi: da Rockit a La stampa, da Repubblica al TgCom, tutti hanno salutato con piacere l’uscita della nuova fatica della band pop rock, che si era presa una pausa di tre anni dopo l’uscita di Fantasma. Rockit definisce “bellissimo” il nuovo video dei Baustelle, la cui ambientazione ricorda molto Neon Demon, film horror shock del regista Nicolas Winding Refn, mentre La Stampa dice che “è un album fatto di belle canzoni orgogliosamente pop, con la freschezza di Charlie fa surf e la maturità di una band che esiste da oltre vent’anni”. Anche Repubblica celebra i Baustelle con una lunghissima intervista a Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini, dicendo che “I Baustelle sanno come mescolare sacro e profano, Pasolini e le canzonette, Diabolik e ‘La moda del lento’ e, musicalmente, l’ethio-jazz di Mulatu Astatke e, oggi, Sandokan degli Oliver Onions”. Ma nell’Olimpo della musica i Baustelle ce li manda Rolling Stone, la rivista di musica più prestigiosa al mondo: “Quando mi hanno chiesto secondo me chi scrivesse oggi delle canzoni belle in Italia, non ho avuto dubbi: i Baustelle”, si legge sul celebre magazine. “Fin dall’album di esordio Sussidiario illustrato della giovinezza (uno dei migliori titoli di sempre) per arrivare all’ultimo disco, L’amore e la violenza, penso che i Baustelle non solo abbiano saputo raccontare la contemporaneità in maniera profonda e originale, ma che siano stati anche in grado di interrogarla senza cedere all’altra grande tentazione di questa epoca: trasformare il pop in sociologia”. Insomma, una celebrazione senza se e senza ma de “L’amore e la violenza” dei Baustelle, che possono essere solo che felici del successo del loro disco. Basti pensare che le copie autografate in vinile che avevano preparato in tiratura limitata come regalo ai fan sono finite immediatamente.

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