Jaki Liebezeit è morto: il batterista che ha fondato i Can è deceduto all’età di 78 anni a causa delle complicazioni di una polmonite. L’annuncio è stato dato dalla stessa band, considerata una delle leggende del krautrock tedesco, attraverso la propria pagina Facebook: «Si è addormentato in pace, circondato dai propri cari. Ci mancherà incredibilmente» (clicca qui per visualizzare il post). Jaki Liebezeit aveva registrato con i Can 12 album. Ad aprile era in programma una storica reunion dei Can: il batterista doveva suonare con Irmin Schmidt e Malcom Mooney alla Barbican Hall di Londra per il “The Can Project”. Liebezeit aveva collaborato nel corso della sua carriera anche con Brian Eno, Depeche Mode ed Eurythmics, ma è stato anche un batterista jazz e negli anni Settanta, ad esempio, ha suonato anche con Chet Baker. Nel 1968 ha formato la band tedesca che ha influenzato il krautrock tedesco e, quindi, anche Tangerine Dream, Popol Vuh e Kraftwerk.



Jaki Liebezeit a inizio carriera è stato fortemente attratto dal free jazz, poi si è convertito al drumming minimalista e ipnotico. Considerato il valore aggiunto dei Can, è stato un batterista fantasioso e che con il suo spirito curioso ha integrato il suo stile con elementi molto distanti. In una intervista dichiarò di aver ascoltato musica indiana e araba all’inizio degli anni Sessanta, perché molto aperto alle musiche di tutto il mondo. Ha avuto modo di imparare molto anche sul flamenco, avendo vissuto per un paio d’anni in Spagna. Tornato in Germania, ha pensato di ritornare ad un sound primitivo e semplice. «Mi dicevano che la ripetizione nel ritmo non andava più, che era superata. Io invece pensavo che la ripetizione fosse il fondamento» dichiarò a tal proposito Jaki Liebezeit. Il suo stile inconfondibile lo ha reso un vero “metronomo”: i compagni ne ammiravano così tanto la precisione al punto tale da definirlo «metà uomo e metà macchina».



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