Due serate a Tirano e Poschiavo – affollate e applaudite – per cominciare bene il 2017 all’insegna della musica d’autore, oltre i nomi e i generi più noti. Musica da camera contemporanea e “composizioni istantanee”: Il “linguaggio” di Mario Mariotti e Elia Moretti porta avanti “una ricerca che crediamo si possa definire musica contemporanea. Il nostro duo è nato da tromba, flicorno tromba piccola, percussioni, vlbrafono e batterla. Un’intonazione, che pur non essendo scontata, ritrova le proprie radici nella musica del rlnascimento”, hanno raccontato i due musicisti al periodico “Valbernina”. “L’indaglne sull’essenzialita` strumentale d ha permesso di aderire a un determinato materiale sonoro e di sviluppare una raffinata ricerca sul timbro, parametro sonoro spesso poco considerato nella musica occidentale”.



Mariotti, specializzato nel linguaggio musicale contemporaneo, si è diplomato con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Trento, ha ottenuto il Master cf Advanced Studies al Conservatorio di Lugano con Gabriele Cassone e ha collaborato oon l’Ensemble Sentieri Selvaggi di Milano, il FontanaMlx Ensemble di Bologna e la Biennale Musica di Venezia. Ha partecipato a registrazioni discografiche delle musiche di Karthelnz Stockhausen, Flavio Testi, Bruno Maderna, Gabrio Tagllettl e Gianni Mimmo.



Morelli si è dedicato all’lnterdisciplinarietà fra musica e arti performative. Diplomato in percussioni al Conservatorio Nicollnl di Piacenza con Stefano Bagnoli e Umberto Petrin, dal 2007 collabora con diverse compagnie teatrali in Italia e all’estero. Attualmente e` impegnato nella nuova produzione della Compagnia Divadio Continuo in Republica ceca. Scrive per la rivista italiana Musica Jazz.

Come vi siete conosciuti e come avete deciso di lavorare insieme?

Ci siamo incontrati nel 2011, entrambi di un progetto orchestrale diretto da Paolo Damiani a prodotto da Cremona Mondo Musica. l’importante fiera di strumenti musicali. L’elemento che ci interessava magglormente era la combinazione di musica scritta e improvvisazione. oltre che il slncretismo estetico. Non sara` stato un caso che nello stesso periodo entrambi partecipassimo anche al laboratori con il violoncellista Trlstan Honsinger a il sassofonista Rob Brown. Cosi` abbiamo preso la decisione di formare un ensamble da camera in grado di mescolare linguaggi, sia che provenissero dagli Stati Uniti, dall’Europa del nord, dal Mediterraneo.



Quale metodo di lavoro seguite?

Noi intendiamo il processo creativo come un processo artistico a se´ stante, cerchiamo di svlluppare un pensiero originale. Per questo motivo e` necessarlo un rigore nella prassi e un confronto continuo. Per esempio ultimamente strutturiamo le nostri giomi con ascolti analitici, letture di estetica, filosofia, teoria musitcale esercizi fisici, esercizi sulla vocalità e sul nostri strumenti. Alterniamo fasi in cui eseguiamo brani d’autore a sessioni di libera improvvisazione, cercando di compenetrare i diversi stimoli in oomposizionl originali, nel vero senso del termine. Parte fondamentale della nostra glomata lavorativa a Lo Spazion, il nostro atelier a Poschlavo. Il concerto quotidiano, che intendiamo come un accumulo di esperienza in grado di restituire una piena consapevolezza performatlva.

Con che approccio avete avvicinato le esibizioni a Poschiavo e Tirano?

Le curiosita` e` di fondamentale importanza, noi desideriamo che l’ascoltatore venga veramente interessato, disposto a lasciarsi sorprendere. Lo spettatore e` creatore della performance insieme al musicista. Il pubblico e` responsabile del fatto che ogni volta si produca uno spettacolo diverso e che in questo senso ogni singolo concerto e` unico e irripetibile.

Quali sono I vostri “consigli di ascolto”, per la preparazione al vostri concerti?

Olivier Messiaen con “L’ascension pour orgue”; Andre´ Jollvet con con “Heptade”; Luciano Berio con “Laborintus II”; Morton Feldman con “Neither” sulle parole di Samuel Beckett; Salvatore Sciarrino con “Infinito nero. Estasi in un atto”; Giacinto Scels coni” Three Latin Prayers”; Ensemble Akn con “Pe´nltence et Re´surrectlon”; Tomasz Stanko con “Leosia”; Bill Dixon con “Papyrus VoI.l” Charles Lloyd e Billy Higgins con “Which Way Is East”; John Cage con The Percussion Works Vol.3″; Edgard Vare`se con “Ionisation”.